28 maggio 2024

La storia del grande disegnatore Giorgio Forattini e gli intrecci con Cremona, da operaio alla raffineria a Stradivarius

Stradivarius aveva un talento enorme, un talento che, all'inizio della sua carriera, era rimasto inespresso. Il talento non lo trovi mica dietro l'angolo di una strada, lo possiedi fin da piccolo ma farlo crescere e perfezionarlo è una questione ben diversa; le scelte che si fanno per svilupparlo sono il vero talento stesso, perché quello è nelle tue corde mentre il resto dipende da qualcosa che spesso non riusciamo a controllare del tutto.

Il sogno di Stradivarius era quello di suonare il violino, con una parrucca in testa magari, come si usava nel XVII secolo, un sogno che significava allontanarsi dalla realtà quotidiana e ritrovarsi tra le mani un violino ed un archetto e il desiderio di fare qualcosa che realmente ti piace. Arrivare a Cremona a metà del XX secolo per lavorare alla raffineria Italia non faceva parte del talento di Stradivarius, era un lavoro ben lontano da quello che sognava, un lavoro che gli era stato imposto da suo padre per aver amato, e sposato, una donna sbagliata secondo i canoni dell'Italia del dopoguerra.

Devi costantemente controllare la viscosità dell'olio” gli era stato detto in via Riglio nel 1953 circa, per farlo a Stradivarius, invece di un archetto per suonare, era stata data una comunissima pala con la quale passava le giornate a controllare che l'olio della raffineria avesse le caratteristiche necessarie per il lavoro richiesto, mescolandolo in continuazione. E' un lavoro di certo importante all'interno di una raffineria, ma non era quello che Stradivarius sognava; durante quei mesi passati a Cremona alzava lo sguardo da via Riglio e vedeva il Torrazzo stagliarsi in lontananza, era ancora giovane con i suoi 22 anni eppure suo padre lo aveva spedito in quella città come punizione per aver sposato più grande di lui e che ai genitori non andava a genio. Niente violino, niente archetto, niente parrucca, niente Stradivarius; a quel ragazzo rimanevano solo il talento e una matita con un block notes per esprimerlo, oltre alla pala che doveva usare con attenzione ogni giorno. Così non poteva durare, Cremona è il mondo dei violini, con i suoi sogni e il suoi archetti, rincorrere un sogno e avere talento per determinate scelte sono parte di quel mondo che vedi cambiare intorno a te, un anno con una pala invece che con un archetto è fin troppo. Stradivarius abbandona la pala e la città, comincia a girare in macchina vendendo quei prodotti che le raffineria in Italia producevano con nomi diversi, nel frattempo prende il block notes e comincia a disegnare, non sa suonare il violino, non sa neanche con esattezza come sia il lavoro di un liutaio ma sa che disegnare può aiutarlo ad esprimere il suo talento. Dopo l'anno passato in via Riglio e dintorni Stradivarius è un po' cremonese, almeno il suo nome e l'orizzonte che vedeva ogni giorno lo rendono un pochino cittadino di Cremona; gira in macchina, vende, disegna. Cosa disegnare? Di tutto, da se stesso, agli altri o le persone che trova sui giornali o nei libri. E' un bel perché impegnarsi tra le matite e i clienti, ma la scelte di non abbandonare il suo sogno è più forte dei clienti che non sono mai soddisfatti. Passano 15 anni e Stradivarius decide di provare a mettere sul tavolo i suoi disegni proprio per quei giornali o riviste che leggeva quando doveva trovare su cui impegnarsi; raccoglie tante idee e tanti schizzi e li manda dove, di solito, vengono pubblicati. Aveva ragione Stradivarius, il talento va seguito e le scelte che si fanno sono il vero talento di una persona; vince il concorso, abbandona la macchina e i clienti mai pienamente soddisfatti e si dedica a disegnare per i giornali più importanti d'Italia. Coloro che hanno 22 anni nel 2024, mediamente, non sanno neanche chi sia Stradivarius, ovvero Giorgio Forattini ma, in realtà, Forattini è un disegnatore che ha saputo cambiare il mondo della comunicazione e della stampa. Oggi ci si rintana dietro i social tentando di esprimere consenso o dissenso attraverso immagini di solito poco incisive, per decenni Forattini ha disegnato piccole strisce che, spesso, hanno fatto la storia della comunicazione. E' un talento unico quello di poter racchiudere in piccole vignette con due righe di testo i fatti e i momenti che hanno attraversato l'Italia e il mondo, è un talento al pari di quello di Antonio Stradivari con il legno e i violini. Il romano Forattini è un po' cremonese tra una pala e la viscosità dell'olio, dai suoi disegni sono nate riflessioni, proteste, denunce e tanto altro, così come da Antonio Stradivari è nato un nuovo modo di vivere la musica. Il disegnatore che per decenni ha accompagnato la carta stampata verso nuovi orizzonti ha la capacità di far riflette e di far capire come con la satira, l'ironia e il buongusto si possano sposarsi e originare attacchi feroci verso la politica o verso le scelte che la politica porta con sé.

Le sue caricature su personaggi pubblici e avvenimenti più o meno drammatici racchiudono il senso di quel talento che si è sviluppato nei decenni e che ha raccontato l'Italia sotto un profilo diverso, quello di Stradivarius e dei suoi sogni nell'archetto. Così come racconta quel libro che ha cambiato la vita di Giorgio Forattini mettendo sulla carta stampata il suo talento.

Marco Bragazzi


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti