La tangenziale scoppia (oltre 40mila auto al giorno). Altro traffico in arrivo. Si rilancia la Gronda Nord che devasterà le campagne
Un uragano si sta abbattendo sulla nostra tangenziale urbana, già in difficoltà per il traffico accumulatosi in questi anni. Altro traffico è in arrivo. Recenti rilevazioni per il Pums indicano passaggi giornalieri di oltre 40mila auto. I lavori nell'area ex Armaguerra porteranno alla creazione di un nuovo centro commerciale della Lidl entro ottobre, l'ennesimo creatore di traffico sulla tangenziale. Infatti le uscite dal nuovo centro saranno proprio sulla tangenziale costruita dentro la città. Ma in futuro potrebbero portare altro traffico nuovi centri commerciali, come quello ipotizzato sull'area ex Feraboli-Maschio Gaspardo (con gli ipotizzati Obi e Ikea) o quello dell'ex Scac, naturale sbocco con l'esaurimento dei terreni attorno al CremonaPo.
Il rischio è la paralisi completa della tangenziale su cui si sono inseriti in questi anni l'Ipercoop, Mauri's, il Conad con il doppio accesso, Rossetto e gli altri negozi del centro commerciale “I Navigli” . Oltre quarantamila veicoli circolano già ora, ogni giorno, sulla tangenziale cittadina con punte di 50mila. La tangenziale era stata progettata calcolando 25-30 mila veicoli.
La tangenziale urbana infatti è lunga otto chilometri che sono costati complessivamente 7 miliardi e 250 milioni di lire, tutti a carico del Comune di Cremona (che non aveva voluto affidarla all'Anas come hanno fatto altri capoluoghi) attraverso mutui bancari. La tangenziale completava parte della circonvallazione urbana costruita negli anni Settanta caratterizzata dal sovrappasso di via Brescia e andava a coprire i buchi neri della viabilità come le strade che raggiungevano il ponte di Po, la via Mantova o la via Bergamo strade con un alto indice di incidentalità. Due furono le ditte che realizzarono la tangenziale: la “Recchia” di Verona per il settore nord e il raggruppamento di imprese che faceva capo alla “Canzani”. La tangenziale è stata ideata, progettata e avviata dall'amministrazione di sinistra con a capo Zaffanella (la delibera è del 1980) e completata nel 1986 da quella quadripartita successiva (sempre con lo stesso sindaco).
Da trent'anni nel piano regolatore generale di Cremona (ma anche nel piano territoriale della Provincia approvato nel 1991) era prevista una nuova tangenziale esterna (confermata dal recente PUMS e dalla maggioranza in consiglio comunale) chiamata “Gronda Nord” che dall'altezza del bivio di Costa Sant'Abramo dovrebbe tagliare e devastare la campagna passando a sud di Castelverde, sorpassare la via Bergamo all'altezza della Crocetta, Ossalengo, Bettenesco, quindi risbucare sulla via Mantova e sull'accesso all'autostrada per Brescia e Piacenza e alla futura Cremona-Mantova. Tredici chilometri che partendo dal Peduncolo che collega la Paullese all'area industriale del Porto Canale toccava i territori di quattro Comuni: Cremona, Sesto, Castelverde, Persico. Poi la modifica approvata dalla maggioranza in consiglio comunale a Cremona, tutta in territorio cremonese e un pezzo su Castelverde. Tra l'altro attraverserà anche il parco del Po e del Morbasco, tabù un tempo per dire no alla Strada Sud. Si tratterà di un devastante consumo di territorio (in trincea o in cavalcavia?) e una colata di cemento sulla nostra campagna più fertile. (M.S.)
Foto: Gianpaolo Guarneri StudioB12
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