12 dicembre 2024

Le stelle di Natale nate in riva al Grande Fiume. A San Daniele Po la passione di Lorena e Paolo si tinge del rosso dei fiori in occasione delle feste

Quelle di Po sono, sull’una e sull’altra riva, terre ricche di peculiarità ed eccellenze (talvolta non abbastanza conosciute), custodi di saperi e di tradizioni che spaziano nei diversi campi. Questo grazie a gente laboriosa e tenace, sanguigna e caparbia, temprata fin dalle viscere dalle nebbie e dalle gelate invernali, così come dalle afose giornate estive.

Tra le peculiarità ci sono anche quelle stelle di Natale nate direttamente in riva al Grande fiume, a San Daniele Po, grazie alle mani di persone che fanno dell’amore per la natura e della passione per il lavoro e per la loro terra un autentico stile di vita. Queste persone sono Lorena Cornacchia e Paolo Zoppi, ormai venticinque anni alla guida del vivaio di famiglia, il Florelp di via Tezze. Vivaio nato dall’ingegno, dalla lungimiranza e dall’intelligenza dei genitori di Lorena. Il papà, di cui proprio il prossimo anno ricorrerà il venticinquesimo della morte, era un ragioniere con la passione per i fiori. Dai crisantemi che coltivava con capacità e passioni non comuni è nata l’avventura del vivaio rivierasco che, nel tempo, ha preso piede e si è allargato fino a diventare quella bella realtà imprenditoriale che è oggi.

Lorena e Paolo, marito e moglie, ci hanno messo testa e cuore, passione e impegno: doti che ancora oggi mettono “in campo”, tutti i giorni, senza sosta. La produzione di Stelle di Natale è diventata uno dei loro fiori all’occhiello, con la produzione che parte dalla semina sotto il sole cocente di luglio e va avanti, sino ai giorni delle feste, con una cura costante, attenta e competente, con le serre che in autunno si trasformano in spettacolari distese di rosso, ma anche di rosa e di bianco, perché qui se ne producono di tutti i tipi, di tutti i colori.

Una bella storia, la loro, che merita di essere conosciuta e valorizzata. In un tempo in cui tante saracinesche, specie nei piccoli centri di campagna, sono chiuse, coperte dalla ruggine e dalle ragnatele (colpa di ognuno di noi, da quando ci spostiamo nei “baracconi in cemento” oppure preferiamo compere “virtuali” e diamo, ogni volta, ormai da anni, una mazzata alle piccole botteghe storiche di paese) è bello e prezioso che ci siano ancora persona che, con tenacia e fatica, portano avanti una passione divenuta lavoro, creando con le loro capacità quelle che si potrebbero ribattezzare come le “Stelle del Po”.

Un lavoro, il loro, che trova per altro importanti riconoscimenti: molte delle stelle di Natale che state già vedendo in numerose chiese, municipi e case del territorio (di entrambe le rive del fiume) arrivano proprio da San Daniele Po, da quelle mani che, non senza fatica, le hanno curate. Lungi da noi, e da chi scrive queste righe, fare pubblicità, più o meno occulta, a questa famiglia di gente del fiume. Non l’hanno chiesta, della pubblicità e di queste righe nemmeno immaginano l’esistenza, fino a quando non le leggeranno.

Semplicemente una realtà che merita di essere conosciuta, a cui dare spazio. Spazio che sarà dato anche a tutti coloro che, producendo, creando e ideando peculiarità, lo chiederanno. Se poi si sarà riusciti a portare lavoro ad una storica realtà di paese (e non ai baracconi in cemento o alle vendite virtuali) vorrà dire che avremo fatto il giusto. Con la speranza che, al di là di tanti proclami e slogan, la gente per i regali di Natale scelga le botteghe dei nostri territori, portando nuova linfa e nuovo vigore alle terre di Po.

Eremita del Po

Paolo Panni


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