17 gennaio 2025

Limiti di velocità infranti e veicoli parcheggiati dove capita. La città alla mercé degli incivili. Bertolotti e Bonali di FIAB Cremona: "Estendere i limiti e più sanzioni per sosta selvaggia"

Così scrivono Piercarlo Bertolotti, Presidente di FIAB Cremona, e Filippo Bonali, responsabile Area Tecnica di FIAB Cremona, in merito alle infrazioni commesse dagli automobilisti, soprattutto quelle legate agli eccessi di velocità e ai parcheggi sui marciapiedi e sulle piste ciclabili:

"In questi giorni sono usciti i dati del primo anno di "Bologna città 30". Si commentano da soli il forte calo degli incidenti stradali (-13%), dei feriti (-11%) così come degli incidenti più gravi (-31%). Per la prima volta dal 1991 zero pedoni deceduti ed il 16% in meno quelli investiti. La conseguenza indiretta è la diminuzione del traffico veicolare e il connesso inquinamento mentre si riscontra l'aumento degli spostamenti in bicicletta.

Una statistica di un anno, con una valenza temporale sicuramente più efficace della sbandierata riduzione di morti sulle strade citata dal Ministro Salvini col raffronto di un solo mese (comprendente il periodo natalizio con un traffico anomalo) e, per di più, incompleta a livello di rilevamenti.

La domanda che ci poniamo è: quanto vale la vita di una persona? Il costo sociale da pagare per le vittime del traffico (oltre 3.000 morti e 225.000 feriti all'anno) supera i 17 miliardi di euro, molto più di una finanziaria, e senza considerare il peso che ricadrà per sempre sulle famiglie coinvolte. È di questi giorni il secondo investimento sulle strisce pedonali in centro città e piena ZTL, in Via Cavour, dove 7 mesi fa venne ucciso un pedone. Soprattutto il centro città è sotto assedio, dove sembra vigere una diffusa impunità per tanti comportamenti che sembrano poco pericolosi (ad esempio la sosta in divieto per 5 minuti), ma contribuiscono ad aumentare il pensiero di poter piegare le regole del codice della strada alle proprie esigenze personali.

Il centro di Cremona è già indicato come Zona 30, ma non lo è, di fatto, nella sua infrastruttura stradale che permette a qualche folle di correre ben più forte. Si riscontrano tante multe per mancato pagamento del ticket di parcheggio, ma pochissime per l'invasione dei marciapiedi con auto che tolgono spazio ai pedoni, tolgono spazi di reciproca visibilità tra auto e pedoni nei pressi degli incroci, sostano sulle piste ciclabili. A seguire, solo qualche esempio per dare riscontro, ma le foto potrebbero essere centinaia. A Milano, l'associazione Sai Che Puoi, ha censito con 2.000 volontari, il 16 maggio 2024 dalle 18,00 alle 21,00, oltre di 60.000 auto in divieto di sosta.

Chiediamo di estendere il limite dei 30 Km/h in città, in particolare nelle aree residenziali e nei punti critici con maggiore incidentalità, non solo con cartelli ma installando dissuasori di velocità e sensibilizzando i cittadini sui benefici di una velocità ridotta. Chiediamo di rafforzare i controlli contro la sosta selvaggia, dando più sanzioni e, se necessario, provvedere alla rimozione del mezzo. La ZTL è monca dato che tutte le zone ZPRU sono costantemente violate, non essendovi telecamere di controllo, e il sistema di permessi ZTL ABC è lacunoso, laddove permette a chi ha tali permessi di andare nelle corrispettive altre zone della città indipendentemente da dove sia la residenza. Non è un sistema che disincentiva gli spostamenti e l'inquinamento. La segnaletica e la manutenzione delle piste ciclabili sta diventando ormai un lontano ricordo. Tutte queste operazioni andrebbero, però, accompagnate da rilievi numerici affinchè si possa fornire ai cittadini un riscontro concreto dell'efficacia delle azioni, annullando così le chiacchiere da bar dove tutti noi ci trasformiamo in allenatori, virologi o ingegneri del traffico.

Invitiamo quindi l'Amministrazione ad una visione sistemica, combinando regolamentazioni, infrastrutture e sensibilizzazione, fondamentale per ottenere risultati simili a quelli di Bologna, usando, se possibile, un approccio partecipativo che coinvolga cittadini ed associazioni, per rendere le politiche più efficaci e condivise".

Foto 1

Un'auto che sopraggiunge da Viale Po fatica ad individuare il pedone che attraversa. Servono dissuasori di sosta poiché le strisce zebrate sono inesistenti per il parcheggiatore.

Foto 2

In pieno centro, parcheggiare davanti alla Galleria XXV Aprile è consentito perchè manca un cartello. Richiesta spiegazione alla PL, che ha certificato. In barba a tutte le strisce blu e gialle lì attorno

Foto 3

Questa dovrebbe essere un'area pedonale davanti ad una scuola, in Via Jacini, ma nessun vigile si è mai visto a proteggere gli studenti da questa invasione.

Foto 4

Sta cominciando a diffondersi anche una certa tendenza milanese del parcheggio ovunque si trovi spazio. Lode al guidatore che, almeno questa volta, ha risparmiato la pista ciclabile.

 


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commenti


armando

17 gennaio 2025 15:45

Articolo interessante, potrebbe essere l'inizio di una saga. " non sono cremonese se non parcheggio dove c. mi pare ", Aggiungerei i parcheggi in piazza davanti al Cittanova h 24.

Antonio

17 gennaio 2025 16:21

Facciamo le multe ai ciclisti quando infrangono le regole, che è meglio…

Stefano

17 gennaio 2025 17:31

Una sera in via Manna in bici con sulla canna la moglie venendo dalla sinistra in contromano e col cellulare a parlare nella mano destra, mi attraversò la strada senza rispettare il diritto di precedenza e al buio. Fortuna che la mia macchina ha i fari e ho frenato appena in tempo. Ah, Fiab. E poi chi crede ai vostri sondaggi?

Marco

17 gennaio 2025 17:21

I monopattini e le biciclette elettriche circolano ancora senza tenere conto delle nuove normative quando basterebbe posizionarsi un solo giorno nei punti nevralgici e se ne fermerebbero a decine .
I ciclisti sono al 90% senza luci e in caso d'incidente non hanno colpa, le macchine sono ovunque anche vicino al Battistero, in piazza Stradivari e assediano i giardini pubblici.
Mai provato a passare sui marciapiedi con una carrozzina in via Decia ?... tra frontali delle auto sporgenti,plateatici, arredi tavolini,e clienti sui marciapiedi e' un'impresa.
Poi se si vuole mettere Cremona zona 30 sono favorevole.
Ma se si insisterà a fare parcheggi presenti e futuri( vedi quelli zona stadio,San Camillo o zona piscine ) senza uno straccio di bus navetta che li colleghi al centro cittadino avremo sempre troppe auto in circolazione.

Davide

17 gennaio 2025 18:07

Sarebbe anche ora che si cominciassero a multare i ciclisti che circolano senza luci di sera e che non rispettano semafori rossi e precedenze perché " tanto sono in bicicletta". O loro possono fare quello che gli pare?

Stefano

17 gennaio 2025 20:00

Bravo. Vallo a dire alla Fiab che per quadrature ideologiche a mio avviso da questo punto di vista ci sentono molto ma molto poco. Mai letto una volta i Bonali e i Bertolotti scrivere contro qualche ciclista. Forse perché pensano di avere diritti assoluti.

Uedeli

17 gennaio 2025 20:53

Sapete perché a Bologna funzionano i 30? Perché è da un anno che il centro è un cantiere unico.

Manuel

17 gennaio 2025 22:15

Si trasforma un argomento serio, dall’impatto quotidiano, in una infantile zuffa Milan-Inter.
I ciclisti devono rispettare il codice della strada? Certamente sì!
Questo che c’entra con l’indisciplina, a volte arrogante, di alcuni (non pochi, purtroppo) che pretendono di fare, con l’automobile, ciò che vogliono?
Ragionare così è demenziale, stupido. Così perdiamo sempre più quel poco di diritto che ci rimane.
Salta fuori, poi, colui che sottolinea come: “Ci sono problemi molto più grandi! Non sai come inquina quello là?... e fa niente nessuno”. Tutto vero. Allora buttiamo via quel poco vivere civile che possiamo ancora difendere.
Aggiungo come gli stranieri imparino velocemente i nostri difetti, con la conseguenza di allargare la platea degli asociali, menefreghisti.
Dunque ognuno faccia un esame di coscienza e veda dove può limitare la propria pretesa di anarchia, inciviltà, fasullo dominio, contribuisca a migliorare la convivenza e privi la politica di un’arma, quella dell’indifferenza (del tipo: “Fatti i c... tuoi, che pensiamo noi a tutto”) che favorisce la sudditanza e, contemporaneamente, l’egemonia delle classi dirigenti.