Lo Stato mette in vendita l'ex Catasto di viale Trento e Trieste, oltre duemila metri quadri per 2.310.000 euro, destinati ad uffici
Dopo il palazzo dell’INPS (leggi l'articolo) lo Stato mette in vendita anche il palazzo dell’ex Catasto di viale Trento e Trieste. Il complesso, edificato alla fine degli anni Trenta, ha una superficie di oltre 2000 metri quadrati per un prezzo di 2.310.000 euro ed è sottoposto a tutela da parte della Soprintendenza. E’ costituito da un'area sulla quale insiste un edificio di quattro piani fuori terra oltre al piano seminterrato. La destinazione è ad uffici, archivi, depositi, locali tecnici. Le strutture portanti sono in muratura e cemento armato, la copertura è a falda.
Ammontano a svariate decine di milioni i beni demaniali presenti sul territorio comunale di Cremona che, in linea puramente teorica, l'agenzia del demanio potrebbe inserire nell'elenco di quei tesori immobiliari destinati a passare ai comuni con la legge sul federalismo demaniale. Diciamo in linea teorica perchè ben difficilmente il Demanio sarebbe disposto a cedere agli enti locali caserme militari in attività, come la Col di Lana, piuttosto che la caserma Marconi o quella di via Zara che ospita attualmente la sede della Guardia di Finanza. Tuttavia la lista di queste proprietà, insieme con il relativo valore fiscale, è stata aggiornata dall'Agenzia del Demanio e costituisce la cartina di tornasole della consistenza immobiliare statale presente nel Comune di Cremona. Vale invece 4.084.593,75 euro la caserma della Guardia di Finanza di via Zara, nata nel ventennio come sede del Gruppo Rionale Fascista Cattadori. In via Massarotti la caserma Guglielmo Marconi della Polizia Stradale, già sede del Comando della Legione della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale ha un valore di 3.840.800 euro. Tra gli immobili in uso al demanio c'è anche il complesso dell'ex monastero di Santa Chiara, o ex caserma San Martino, già adibito ad uffici pubblici, con un valore indicato in 1.235.200 euro, che era stato ricompreso, insieme ai vicini ex monasteri del Corpus Domini e di San Benedetto, nel progetto del parco dei monasteri, mantenendo le attuali funzioni.
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