8 settembre 2023

Lo Stradivari Cremonese 1715 al Musée de la Musique di Parigi. Ad accogliere la delegazione di Cremona il premier conseiller dell'Ambasciata e il direttore generale della Philharmonie de Paris

Un ambasciatore d’eccezione inaugura le celebrazioni per il decennale del Museo del Violino. Con un vernissage, ieri sera, Parigi e il Musée de la Musique hanno dato il benvenuto al violino Cremonese 1715 di Antonio Stradivari e alla forma “G”, utilizzata dal grande liutaio per la sua costruzione. Saranno esposti nella capitale francese fino al 7 novembre.

Li accompagna una delegazione cremonese composta dall’assessore alla cultura Luca Burgazzi, dalla direttrice del Museo del Violino, Virginia Villa, e dal conservatore, Fausto Cacciatori. Ad accoglierli il premier conseiller dell’Ambasciata Italiana a Parigi, Andrea Macchioni, il direttore generale aggiunto della Philharmonie de Paris, Thibaud de Camas e la direttrice del Musée, Marie-Pauline Martin che, nel proprio intervento, ricorda il proficuo rapporto di collaborazione tra le due città, rinnovato nel 2013 con la presenza ufficiale all’inaugurazione del Museo del Violino ma con radici antiche, come testimoniano i prestiti per l’allestimento della grande rassegna stradivariana promossa a Cremona nel 1987 o in occasione delle celebrazioni liutarie del 1937.

Conferma la soddisfazione per un percorso comune l'Assessore alla Cultura Luca Burgazzi: “Esporre qui, nella massima istituzione museale musicale della città di Parigi, è per noi sicuramente un motivo d’orgoglio”. Quindi aggiunge “Ringrazio la direttrice del Museo della Musica di Parigi per aver costruito insieme a noi questa opportunità. Un’opportunità sicuramente di promozione reciproca, ma un’opportunità di studio e di ricerca”. Proprio in questa direzione, muove il lavoro dei due conservatori, Fausto Cacciatori e Jean-Philippe Échard. A loro va il ringraziamento della direttrice del Museo del Violino, Virginia Villa. Dapprima osserva “Oltre a sancire la collaborazione fra le due Istituzioni, lo scambio promuove progetti di ricerca organologica, storica e scientifica, avviando allo stesso tempo un confronto sui risultati fino a oggi ottenuti” quindi presenta i programmi futuri. “A questa seguirà, nel settembre 2024, l’esposizione a Cremona del violino Sarasate, Cremona trecento anni dopo essere uscito dalla bottega di Stradivari

Ora i due strumenti sono uno accanto all’altro, nella teca principale del Musée de la Musique. Il Cremonese e la forma “G” sono esposti insieme a cinque capolavori del grande liutaio: i violini Queux de Saint Hilaire del 1692, Tua e Davidoff, entrambi del 1708, Provigny del 1716 e, naturalmente, il Sarasate del 1724.

In occasione dell’esposizione il conservatore del Museo del Violino, Fausto Cacciatori, ha curato anche una breve monografia in lingua francese dedicata al violino. Presto sarà disponibile anche nelle versioni italiana e inglese.

Se questa rassegna offre temi di approfondimento legati alla storia della liuteria, la presenza del violino Sarasate a Cremona proporrà anche una interessante lettura musicologica. Entrambi gli strumenti, infatti, sono identificati con il nome dei grandi solisti che li hanno posseduti e suonati: Pablo de Sarasate (1844 – 1908) e Joseph Joachim (1831 – 1907), a lungo proprietario del Cremonese. Le vicende dei due violini, attraverso la storia dei due celebri musicisti, consentiranno quindi un parallelo e interessante racconto sul virtuosismo dell’Ottocento.


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