Luci notturne al porto di Mantova per favorire l'arrivo di treni merci. E quello di Cremona? Resta fermo. Valdaro è il porto internazionale del Po
Il porto del Po è sempre più quello di Valdaro a Mantova. I mantovani ci credono, così come gli enti locali e l'Europa che l'ha riconosciuto come “porto internazionale” (progetto Comunitario “Mantua East Lombardy Inland Port Development: Cross Corridors Link”) grazie anche ai collegamenti con l'Autostrada del Brennero. In altri tempi, qui da noi a Cremona, il rilancio del trasporto merci sul fiume sarebbe stato uno dei tanti elementi della campagna elettorale regionale, tema assolutamente tramontato visto che il porto di Cremona è quasi fermo e sul canale ormai ci sono solo canoisti e pescatori tant'è che si è iniziato a ragionare di interramento del manufatto.
Intanto ieri “la Provincia di Mantova ha avviato una gara d'appalto da 780mila euro per dotare il porto di una nuova illuminazione così i treni merci potranno arrivare anche di notte per ampliare il porto di Valdaro”, ha titolato la Gazzetta di Mantova. Inoltre Autobrennero investirà 50 milioni di euro sul porto di Valdaro. E l'A22 entrerà direttamente nella gestione del porto di Mantova costituendo così quel corridoio europeo che collegherà il centro Europa con l'Adriatico. Con il rinnovo della concessione autostradale Brennero-Modena ci sono finanziamenti per progettazione, realizzazione e gestione del porto di Mantova.
Il Porto di Mantova, catalogato come porto internazionale, è compreso nel sistema idroviario del Nord Italia e si colloca nell’intersezione e congiunzione tra i corridoi trans-europei che attraversano il territorio italiano, in particolare il corridoio Mediterraneo, il corridoio Scandinavo-Mediterraneo ed il corridoio Baltico-Adriatico per il cui tramite si connette inoltre all’Autostrada del Mare sud est Europa. Nell’ambito del programma CEF (Connecting Europe Facilities) e delle Reti Transeuropee, l’Unione Europea supporta la progettazione di interventi per lo sviluppo del porto di Mantova e delle infrastrutture a esso collegate per potenziarne l’accessibilità e l’area produttiva di Valdaro connessa al raccordo ferroviario Frassine/porto di Valdaro e la sua capacità operativa e funzionale.
E Cremona? Nulla. Ci restano le strutture, un mandracchio da mantenere efficiente che, di fatto, vede ormai sporadici transiti. E i ricordi: ad esempio del bel libro di Fiorino Soldi che definiva Cremona “Capitale del Po” o di quegli imprenditori che in passato hanno sognato di navigare il fiume magari investendo e costruendo bettoline speciali capaci di portare gas da Marghera fino al porto di Cremona (come Adriano Binda Beschi dell'Abibes).
Per Cremona una partita persa. Per decenni abbiamo avuto le nostre chances e le abbiamo gettate. I mantovani le opportunità le sfruttano (ad esempio il ruolo di capitale italiana della cultura che ha portato quattrini e turisti) e così avverrà anche per il porto. D'altra parte i mantovani si sono già presi la Camera di Commercio, l'Ats, perfino il comando dei Carabinieri Forestali e adesso il porto.
Ma anche in tema di turismo sul fiume, Mantova sta volando: dallo scorso agosto scorso sono partite le crociere della nave Croise Europe Strasburgo, da Venezia a Mantova e viceversa. Cento posti con cabine per un’offerta tarata per il turismo estero, in particolare americano. La nave arriva e sta ormeggiata a Porto Catena per tre giorni la settimana per consentire ai turisti, stranieri di visitare Mantova e le città limitrofe e accogliere turisti che da Mantova vanno a Venezia, con diverse tappe intermedie. Altre compagnie estere stanno studiando rotte su Mantova. Inoltre Mantova ha chiesto alla Regione di decretare la balneabilità dei suoi laghi.
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commenti
Massimiliano
17 gennaio 2023 13:13
Cremona, per scelte non condivisibili, resta il granaio delle legioni, ma con l'ingresso di nuovi Paesi nella UE lo sarà ancora, almeno quello?
Pasquino
17 gennaio 2023 19:45
Mantova vola
Cremona dorme
I ruminanti aspettano e .....sperano