27 giugno 2022

Luigi Zagni e il suono della campana della torre civica. La Telemelodic e i campanili in tutto il mondo. Quei rintocchi nella Tosca

Sanno d'antico, hanno un'anima. Anche le campane che non parlano di Dio come le due della Torre civica di Palazzo comunale, in via Baldesio. Risalgono al 1500 ma da qualche tempo erano mute. Ora però sono tornate a far sentire la loro voce. Un piccolo miracolo dietro il quale c'è un artigiano cremonese che non ama troppo la pubblicità: Luigi Zagni, 81 anni (ma soltanto per la carta d'identità), l'artista delle campane elettroniche, un talento ereditato dal padre.
E' cominciato tutto da un'idea del presidente del consiglio comunale, Paolo Carletti. “E' mio dovere, rivestendo questo ruolo, fare in modo che la sede del consiglio comunale possa rappresentare al meglio il municipio. Sui verbali delle sedute del consiglio comunale, anche l'ultimo, c'è scritto: la riunione inizia al suono delle campane. Una formula storica rimasta però, da qualche anno, sulla carta”.
Le due campane pesano vari quintali ma sono di diverse dimensioni. Quando suona una, lo fa a raccolta, per la convocazione del consiglio comunale (due volte: 15 minuti e un minuto prima dell'assemblea) e, in passato, per avvisare di eventuali incendi o altre sciagure; quando suonano entrambe, lo fanno a festa, in occasione di importanti ricorrenze. “Abbiamo verificato con gli uffici che le campane hanno un impianto automatizzato e chiesto al signor Zagni, che lo aveva installato, di rimetterlo in funzione”. L'artigiano ha accettato volentieri e gli sono bastate un paio d'ore di lavoro per ripristinare il meccanismo, sistemato dietro una porticina al secondo piano di Palazzo comunale. Basta schiacciare un bottone e le campane alla sommità della Torre civica, cui si accede attraverso una scala a chiocciola, diffondono i loro rintocchi.
Il pensionato dalle mani d'oro ha cessato l'attività da qualche anno. La 'Telemelodic', la sua azienda e del padre Rino, un tecnico molto conosciuto in città (nato nel 1909 e mancato nel 1992), si trova in via Eridano. E' chiusa, ma custodisce ancora qualche marchingegno, vari arnesi del mestiere e molti ricordi. “Avevamo 5-6 dipendenti. Abbiamo cominciato fabbricando apparecchi radio - racconta Zagni -. Poi siamo passati ai televisori: montati interamente da noi, perfetti, come Dio comanda. Ma dopo ancora è arrivata la tv a colori e non la si poteva produrre artigianalmente”. Bisognava riconvertire la produzione. Già, ma come? La risposta è piovuta, è il caso di dirlo, dal Cielo.
Alla fine degli anni Cinquanta è stata costruita la chiesa di Cristo Re. Il parroco, don Rinaldo, amico di mio padre, gli disse che non c'erano le campane. Al loro posto venivano installate delle trombe che diffondevano la musica del giradischi. Ma dopo un po' il disco gracchiava e lo si sentiva anche negli altoparlanti. Don Rinaldo chiese a mio padre se si poteva fare qualcosa. E così che ci è venuta l'idea di un sistema elettronico per far suonare, programmandone l'orario e la durata, le campane delle chiese”. Un successo. “Abbiamo venduto centinaia di nostri impianti, via via sempre più evoluti sino alla moderna computerizzazione, in tutta Italia e all'estero, da Malta all'Africa e pure nelle Filippine in occasione del viaggio di un papa. Campanili a parte, abbiamo portato in giro i nostri prodotti per vari teatri, compreso il Ponchielli”. In particolare, per la rappresentazione della Tosca: l'invenzione degli Zagni sostituiva le campane tubolari, ingombranti e complicate da montare, che, all'inizio del terzo atto dell'opera di Giacomo Puccini, dovevano riprodurre il mattutino suonato dalle campane delle chiese di Roma e dal campanone della Basilica di San Pietro.
In città, oltre a Cristo Re, una nostra centralina è alla chiesa dello Zaist e una al cimitero. Un famoso accordatore, Luigi Nazzari, accordava i nostri strumenti, e un grande artista, Sergio Tarquinio, ha disegnato il nostro logo”. Bello e coloratissimo.
Poi la storia nella storia. “Nel 1979 il sindaco Emilio Zanoni ci chiamò chiedendo di mettere in funzione le campane della Torre civica, che suonavano solo manovrando le classiche corde. Silenziose da qualche tempo, tornarono a diffondere le loro note grazie a un nostro sistema elettronico. Zanoni fu gentilissimo e volle ricordare il nostro lavoro apponendo una targa”. Recita così: 'Restituita la voce delle campane civiche per la volontà dell'amministrazione e per l'arte sapiente delle ditta Telemelodic di Rino Zagni e figlio'. Il resto è cronaca di questi giorni. Carletti è socialista, come Zanoni. Solo una coincidenza? “Non sapevo che era stato Zanoni a far montare il meccanismo. Scoprirlo mi ha fatto piacere”, risponde Carletti, precisando: “Ha ripreso a diffondere i suoi rintocchi una delle due campane, quella che annuncia la seduta del consiglio comunale, ma abbiamo messo in programma di ridare voce anche all'altra in modo che, insieme, accompagnino le grandi feste. Magari anche il 25 Aprile e il 2 Giugno”. Le campane della Torre di Palazzo comunale, senza più bavaglio, a pochi metri da quelle, immortali, del Duomo, l'anima laica testa a testa con quella religiosa.
Non è anticlericalismo, ma orgoglio civico”.
Gilberto Bazoli


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