14 marzo 2024

Lunedì terza conferenza sul nuovo centro commerciale sulla Paullese (IperTosano). La protesta dei residenti contro la cementificazione del territorio

Si stringono i tempi per il nuovo centro commerciale sulla Paullese nell'area Cardaminopsis. Lunedì prossimo alle 12 si terrà la terza conferenza dei servizi in modalità telematica. Il 5 dicembre 2023 si è tenuta la prima riunione e il 13 febbraio 2024 la seconda. Pare che in Comune sia arrivato un documento di Coop Lombardia di opposizione all'insediamento, dopo quello pesante di Confesercenti della prima seduta che parlava di un muro di centri commerciali che non permettono l'accesso al centro città ( leggi qui). Il Centro Commerciale Cremona Po sarebbe già stato penalizzato dai nuovi insediamenti nell'ex Armaguerra (con altri negozi che stanno arrivando con il terzo lotto) e  "l'apertura di una Grande Struttura di Vendita (GSV) di tipo Centro Commerciale in Cremona, Via Picenengo" (come recita la convocazione) penalizzerebbe ulteriormente il primo centro commerciale nato lungo la tangenziale urbana. Ricordiamo che dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha ribadito come il nuovo Centro Commerciale sia comunque in linea con gli strumenti urbanistici del Comune di Cremona, anche gli uffici comunali vogliono tirare dritto ("l'autorizzazione è regionale" dicono) nonostante la mobilitazione di un comitato spontaneo di residenti a Picenengo per dire "no al centro commerciale e al nuovo polo logistico in zona". Sabato infatti si terrà la giornata di mobilitazione ambientalista organizzata da residenti nella frazione di Picenengo e supportata dal circolo di Legambiente Cremona. La mattina, alle ore 10, è prevista un’attività di pulizia delle strade e dei fossi dai rifiuti. Nel pomeriggio, a partire dalle 14.30 sono stati organizzati laboratori per realizzare palline di argilla e semi e letture di albi illustrati e storie per bambine e bambini sul rapporto con la natura.

Alle ore 15 è in programma “Il consumo di suolo a Picenengo e nella Pianura Padana. Quali prospettive?” confronto con Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. Dibattito con i presenti a partire dai progetti di cementificazione del territorio. Dalle ore 16 è prevista camminata collettiva fino ai campi destinati all’edificazione del polo commerciale Cardaminopsis e del polo logistico di via Sesto. L’iniziativa è promossa da cittadine e cittadini residenti a Picenengo che negli ultimi sei mesi hanno provato ad opporsi alla cementificazione del proprio territorio e che desiderano approfondire la riflessione sul tema del consumo di suolo, ampliando così il dialogo e la rete di sostegno alla mobilitazione. 

"Sul territorio di Picenengo sono stati recentemente approvati due progetti di cementificazione che andranno a cambiare radicalmente la morfologia, l'abitabilità e il traffico della frazione. - dicono gli organizzatori -  Negli ultimi mesi a Picenego si è costituito un gruppo di cittadine e cittadini uniti dal desiderio di provare a contrastare i due progetti di cementificazione: un polo commerciale/artigianale da oltre 60 mila mq (Cardaminopsis) e un polo logistico da oltre 150 mila mq (Racchetti). Sono state messe in gioco molte competenze, risorse personali e comunitarie nel tentativo di percorrere tutte le strade democratiche per esprimere dissenso e per rendere note le proprie istanze.
In attesa di un prossimo incontro tra residenti e ammistratori è ststo deciso di organizzare, all'interno del "marzo ambientalista", un evento aperto a tutta la cittadinanza". 

I tecnici comunali starebbero già studiando una nuova grande rotatoria per permettere il traffico da e per il nuovo centro commerciale (e quello logistico) dalla via Picenengo alla Paullese (da realizzarsi a spese della Cardaminopsis).  Il nuovo grande supermercato sorgerà a 4 chilometri dal rondò della Paullese, e sarà delimitato da via de' Berenzani e via Picenengo. Sull'area (60mila metri totali e 10-12 mila di commerciali) dovrebbe sorgere un ipermercato della catena commerciale veneta Tosano. Lo spazio commerciale sarà dunque occupato da un unico grande ipermercato con alcuni spazi per insediamenti artigianali.


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commenti


Gianluca

14 marzo 2024 21:57

Evviva evviva. Il centro città ne trae ulteriore vantaggio. Tutti nella galleria del centro commerciale al fresco o al caldo, a seconda della stagione, ed in città il deserto.

Anna L. Maramotti Politi

15 marzo 2024 11:45

Credo sia doveroso ricordare che Cremona non è solo una città, ma è Capoluogo di Provincia. Non è questione da poco. La legge regionale contro il consumo del suolo comporta un dialogo fattivo fra l'amministrazione comunale e le amministrazioni dei paesi. Non è lecito contrabbandare l'opinione che il piccolo (il paese o anche le realtà periferiche già esistenti in Città) debba essere gravato di pesi insormontabili che ne allienano la realtà. L'interese del "pubblico" è soverchiato da quello dell'interesse di "non si sa chi" (o lo si sa benissimo!) che in forza di uno "sviluppo" inarestabile vorrebbe giustificare scelte non solo opprimenti, ma deleterie per la presente generazione, non meno che per le future. La storia non torna in dietro, ma il presente può operare scelte. Non esiste un percorso già tracciato. E' impegno etico "essere coevi al proprio secolo", ma ciò implica non assumere un atteggiamento falsamente"deterministico" . Non dismettiamo la facoltà della "ragione" in forza di un pensiero gretto, piccolo piccolo, che testimonia solo interessi di qualcuno.

Michele de Crecchio

15 marzo 2024 17:20

A suo tempo (una ventina di anni or sono) sostenni, inutilmente, che localizzare l'ipermercato Coop in via Picenengo, piuttosto che a ridosso del quartiere Cambonino, sarebbe stata sicuramente operazione urbanisticamente più saggia. Tale diversa localizzazione, infatti, oltre a disturbare meno la viabilità lungo la tangenziale urbana, avrebbe evitato la attuale desertificazione commerciale del quartiere Cambonino. Considerato che la buona pratica urbanistica e la stessa legislazione di alcuni stati,
ben più attenti del nostro alla tutela ambientale e funzionale del territorio, saggiamente sconsigliano e, non di rado, persino esplicitamente vietano l'insediamento di nuovi centri commerciali a ridosso di quartieri già adeguatamente serviti, non sono mai riuscito a capire come abbia fatto, a suo tempo, la conferenza dei servizi appositamente convocata in sede regionale ad assentire un insediamento così palesemente inopportuno.

Manuel

15 marzo 2024 22:43

Sicuramente qualche obiettivo di logica programmazione, ai tempi, non è stato centrato ma, se ricordo bene, nell’area IPERCOOP, dominavano immobili industriali abbandonati. Se così fosse stato (mi scuso anticipatamente nel caso contrario, poiché avanza, oltre l’età, il rincoglionimento), avrebbero almeno colto il risultato del consumo suolo zero, rigenerando uno spicchio di territorio imbruttito.
La soluzione ideale sarebbe stata quella di vietarne l’edificazione, ma all’epoca si cominciava solo ad intuire la pressione e la saturazione di GDO. Cosa ben diversa oggi con l‘insediamento Cardaminopsis.

michele de crecchio

17 marzo 2024 01:13

La soluzione più corretta sarebbe stata, a mio parere, autorizzare sul terreno ex Feltrinelli solo edifici produttivi industriali o artigianali non inquinanti. Non bisogna dimenticare che il terreno interessato (ex podere Livelli, già di proprietà dell'Ospedale) era stato a suo tempo infatti venduto dal Comune a Feltrinelli come terreno industriale a condizioni di assoluto favore per favorire l'occupazione operaia. Il cambiamento di destinazione d'uso, da industriale a commerciale, credo che sia stato concesso dal Comune quando il terreno in questione era già passato di mano (forse anche più di una volta).