23 giugno 2021

Monteverdi, gli "Scherzi musicali". Fusione perfetta tra strumenti e voci. Serata magnifica per orchestra e solisti "residenti" diretti da Greco

Nel 1632 Venezia usciva da una bruttissima epidemia di peste, che aveva mietuto numerose vittime. A tal proposito Bartolomeo Magni decise di raccogliere e ripubblicare questo libretto di sole 56 pagine, commentando che fosse un “picciol libretto, grande però rispetto all'animo mio et di molta stima, essendo compositioni del Signor Claudio Monteverde Maestro di cappella di questa Serenissima Repubblica”. Proprio per ció era pensiero di Magni che questa raccolta di “ariette” avrebbe portato un po’ di gioia agli umori degli amanti del grande Monteverdi, facendone un successo editoriale. Grazie a questa azione lungimirante, gli Scherzi Musicali sono arrivati sino ai giorni nostri. Quasi analogicamente, dopo oltre un anno funestato da una terribile pandemia, anche noi godiamo di questa musica “leggera” con l’intento di gioire della bellezza intramontabile delle composizioni monteverdiane come panacea delle nostre anime fortemente turbate dal periodo appena passato, che tanto hanno bisogno di arte e di bellezza.

A raccogliere questo ruolo “curativo” è Antonio Greco, che al timone dell’Orchestra Monteverdi Festival Cremona Antiqua ha riproposto gli Scherzi Musicali all’Auditorium del Museo del Violino.

In realtà il Divin Claudio aveva già pubblicato una raccolta di Scherzi Musicali a tre voci nel 1607, la scelta di ripubblicare con lo stesso titolo un nuovo volume da parte dello stampatore Bartolomeo Magni, certifica quanto quel repertorio fosse apprezzato all’epoca e quanto Monteverdi avesse credito come affermato compositore e musicista.

La parte vocale è affidata al soprano Cristina Fanelli, al mezzosoprano Anna Bessi, ed al basso Alessandro Ravasio

Un excursus di “affetti” sì leggeri ma tutt’altro che semplici da eseguire, quelli presentati durante il concerto. Abbiamo ascoltato, infatti, brani tratti sia dalla prima pubblicazione del 1607 che dalla seconda del 1632. Nel programma presentato troviamo anche due interessanti composizioni del compositore cremonese “acquisito” Tarquinio Merula, contemporaneo di Monteverdi e affermato musicista attivo tra Cremona, Bergamo, Lodi. 

Grande intesa fra gli esecutori, giochi di sguardi, di respiri, hanno subito involontariamente comunicato ai presenti quanto lavoro ci fosse dietro a questo concerto. 

Cristina Fanelli adotta una prassi perfetta, mostrando un suono lineare ed allo stesso tempo agile ed espressivo, affrontando con estrema cura agilità e cromatismi. 

Anna Bessi gioca molto bene sulle dinamiche, facendo risuonare gli armonici della sua voce densa e tonda nella particolare acustica dell’auditorium, non ideata principalmente per le voci. 

Alessandro Ravasio, basso dal bellissimo timbro cristallino, disegna linee melodiche sostenendo le voci femminili con equilibrio e controllo. Da solista dimostra un’articolazione spiccata ed una vocalità efficace e piena sia nel registro grave che in quello acuto.

L’ensemble strumentale ha convinto con un suono completamente fuso con il comparto vocale esibendo anche un approccio di stile e tecnica di assoluto livello. 

Greco tiene le redini della compagine nella doppia funzione di continuista al cembalo e all’organo e di direttore con la consueta misura, respirando con i propri musicisti e vivendo con loro le partiture in modo intenso e dimostrando di avere l’incredibile controllo di tutto ciò che accade attorno a sè. 

Si sa, l’erba del vicino è sempre la più verde, ma l’Orchestra ed i solisti residenti del Monteverdi Festival hanno ampiamente dimostrato di non aver nulla da invidiare ai colleghi omologhi di “consort”, come li definirebbe George Gascoigne, considerati più blasonati. 

Una serata divertente, ma, prendendo in prestito un aforisma dal grande Alberto Sordi nel Marchese del Grillo “quanno se scherza bisogna esse seri”, infatti tutto ciò che all’orecchio musicale ci risulta piacevole e vivace nasconde sempre ore ed ore di sudore chini sugli spartiti. 

Negli ultimi giorni del Monteverdi Festival 2021 la Musica con la M maiuscola continua a stupire con colpi di scena e ad essere la degna protagonista della vita estiva cremonese, con l’ennesima proposta riuscita in una città Monteverdiana più che mai. 

Loris Braga


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