31 maggio 2021

Morto a 93 anni Alessandro Roncaglio, deportato a Mauthausen. Da Soncino a Torino per la lotta antifascista

E’ morto ieri mattina a Torino all’età di 93 anni Alessandro Roncaglio, originario di Soncino, deportato per le sue idee politiche a Mauthausen all’età di 17 anni. Nato il 25 giugno 1927, nel 1929 la sua famiglia è costretta ad abbandonare il paese d’origine per la propria attività antifascista, trasferendosi poi a Torino.

Meccanico, collabora con il padre Giovanni e gli zii Luigi e Giovanni Savergnini alle attività della Brigata Sap Mingione e con essi viene arrestato da elementi della X Mas il 14 gennaio 1945. Il gruppo viene processato dal Tribunale di Guerra: Alessandro ed il padre vengono assolti dall’accusa di “banda armata”, mentre vengono condannati Luigi e Giovanni Savergnini, rispettivamente, alla pena capitale e a 20 anni di detenzione). Il giovane ed il papà vengono prima portati alle Carceri Nuove, poi trasferiti a San Vittore e da qui al campo transito di Bolzano. Il 1° febbraio vengono mandati a Mauthausen, Alessandro viene classificato come Schutzhäftlinge (prigioniero per motivi di sicurezza) e riceve il numero di matricola 126398.

In seguito lui e il padre sono trasferiti a Gusen II, dove vengono separati. Giovanni muore il 26 marzo, mentre Alessandro, nel frattempo assegnato al lavoro negli stabilimenti Messerschmitt di Sankt Georgen, viene liberato il 5 maggio a Gusen II dall’esercito degli Stati Uniti.

“Dopo la guerra Roncaglio – si legge sul sito dell’Anpi Grugliasco -  contribuisce al mantenimento della memoria della Resistenza e della deportazione con la propria testimonianza pubblica e attraverso varie forme di espressione artistica. Nella medesima prospettiva, fonda a Torino il Centro Culturale Deportazione Resistenza, attraverso il quale si dedica a testimoniare alla cittadinanza e ai giovani delle scuole la sua esperienza e i valori dell’Antifascismo”. Tra i suoi lavori aveva inciso la grande lastra in acciaio, in memoria dei partigiani, che  è situata in via Onorato Vigliani all’angolo con via Artom.

Scrive poi il libro "Alessandro Roncaglio, 106 giorni un ragazzo a Mauthausen”, attraverso il quale a Torino tutti conosceranno la sua storia.

 


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