Motta Baluffi e Solarolo Monasterolo: la tradizione dei presepi prende forma nei piccoli borghi in riva al Po. Piccole opere d'arte di volontari e appassionati
Non è sufficiente definirle opere d’arte perché quando qualcosa nasce dalle mani di volontari che fanno tutto per il bene della loro terra, in silenzio e senza chiedere nulla in cambio, il valore di quell’opera diventa ancora più grande, riesce ad andare oltre l’arte stessa e tocca le corde vibranti dell’animo umano. Dando ancora una volta la conferma del fatto che, anche in quei piccoli borghi, ovattati e nascosti dalla nebbia invernale ed arsi dalla calura e dall’afa estiva, dove sembra che non accada mai nulla, si verifica sempre qualcosa di speciale, che deve essere raccontato, conosciuto e deve essere di esempio anche per gli altri.
Ci sono piccoli villaggi di campagna, intorno al fiume, formati da un gruppo di case cresciute all’ombra del campanile, intersecati da qualche strada e resi vivi da quelle osterie e da quei bar dove, tra un bicchiere di buon vino rosso ed una sanguigna partita a briscola, si celano ancora uomini e donne che sono portatoti e custodi di saperi, tradizioni e di quella autentica e genuina capacità di riuscire non solo ad essere ma anche a fare comunità, con i fatti prima ancora che con le parole. Villaggi che, specie d’autunno e d’inverno, quando il sole tramontando sparisce dietro l’argine a metà pomeriggio ed in un batter d’occhio si fa sera, andrebbero conosciuti lentamente, percorsi a piedi, in silenzio, anche con la nebbia, anche con la brina, anche quando in giro non c’è neanche un cane.
Scoprirete luoghi pieni di incanto e di magia, dove le mura della vecchie cascine e delle case di campagna trasudano di storia (spesso rimasta scolpita in vecchie e sgualcite lapidi); dove le santelle e le immagini sacre dipinte sui muri delle case o ai crocevia delle strade parlano di una religiosità semplice e popolare, ma profonda e soprattutto vera.
C’è un piccolo centro che, specie in questo tempo di Natale, merita di essere davvero conosciuto ed è Motta Baluffi con la sua principale frazione, Solarolo Monasterolo dove, ancora una volta, grazie all’ingegno, alla passione e alla dedizione di non pochi volontari, sono stati allestiti meravigliosi presepi esterni: da ammirare tanto di giorno quanto di notte. Una idea nata, ormai diversi anni fa, dall’allora parroco don Davide Ferretti, oggi missionario fidei donum in Brasile che, in occasione dei Giochi dei Rioni aveva lanciato l’idea di realizzare i presepi nel tempo di Natale. Detto e fatto. Da allora, subito, la gente si è rimboccata le maniche e l’idea si è fatta realtà.
Il seme messo a dimora da don Davide ha dato buoni frutti, e non c’era dubbio. “Negli anni – spiega il sindaco Antonietta Premoli – purtroppo tante persone sono venute a mancare, altre sono invecchiate e quindi anche i presepi sono calati, ma cerchiamo di portare avanti comunque la tradizione”. Con risultati più che egregi vista la qualità dei presepi che, ancora oggi, fanno di Motta Baluffi una piccola “Betlemme”.
Tra i presepi allestiti quest’anno c’è quello della famiglia Galli direttamente ai piedi dell’argine maestro e quello di via Cantarana realizzato da diversi volontari (su tutti la famiglia Talignani) con la collaborazione del sindaco stesso viste le sue “radici” in quella parte di paese. Quindi il presepio nella grotta nato dalle abili mani del maestro del legno Paolo Serafini (con la collaborazione di diversi volontari) ed infine lo straordinario, grande presepe, realizzato nel campo all’ombra della chiesa parrocchiale di Solarolo Monasterolo realizzato da Rosella Cernuzzi con l’aiuto, a sua volta, di diversi volontari locali.
Opere d’arte e dell’ingeno, capaci di toccare l’animo delle persone e di rendere ancora più magica e incantata l’atmosfera di questa terra di fiume. Ai lettori non si può che consigliare, durante i vostri itinerari natalizi, una tappa anche a Motta e Solarolo.
Eremita del Po
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