Nasce "Social Care", la piattaforma ideata per coloro i quali si occupano di anziani fragili
La piattaforma è entrata nella fase pilota, il che significa che in alcuni enti del territorio è già concretamente a disposizione dei cittadini. Stiamo parlando di Social Care una piattaforma online pensata per coloro che si occupano di anziani fragili.
Il cittadino che deve prendersi cura, magari da un giorno all’altro, di un’altra persona si rende spesso conto di avere necessità di un aiuto esterno; per esempio, di assistenza al pasto, agli spostamenti, a un intervento infermieristico o anche “solo” un bisogno di socializzazione, almeno per qualche ora della giornata.
A chi rivolgersi? La piattaforma Social Care mette in rete le strutture che offrono servizi sul territorio in modo che, recandosi da un qualsiasi operatore Social Care presente negli enti che aderiscono al progetto, si può avere una risposta specifica sui servizi più adatti alle proprie esigenze, riducendo così il disorientamento e le fatiche quotidiane.
Una risposta con un solo appuntamento
Insomma, al posto di peregrinazioni tra enti diversi, il cittadino potrà fissare un unico appuntamento presso uno dei numerosi enti che aderiscono al progetto e dialogando con un operatore abilitato avrà la possibilità di descrivere in modo circostanziato la propria urgenza del momento, precisandone particolari quali la migliore posizione rispetto alla propria abitazione, l’orario di intervento più vicino alle proprie esigenze e altri fattori di dettaglio importanti per definire al meglio il servizio di cui necessita. A quel punto, l’operatore – grazie alla Piattaforma online Social Care che mette in rete un’ampia panoramica dei servizi attivi sul territorio – fornirà in pochi minuti l’elenco degli enti che erogano quel tipo di servizio; ovviamente, con tutti i riferimenti per contattarli o recarvisi di persona.
Dove si può trovare la Piattaforma
«Attualmente siamo in piena fase pilota, ma gli enti coinvolti hanno già evidenziato le grandi potenzialità di Social Care, non solo nel supporto ai cittadini che si occupano di un anziano fragile, ma anche per gli enti stessi che possono rafforzare la conoscenza reciproca e diventare un vero e proprio network a servizio della cittadinanza» – ci informa la professoressa Mariarosaria Savarese del team dell’Università Cattolica del Sacro Cuore che, insieme a Politecnico di Milano, Comune di Cremona, cooperativa il Solco e grazie a un finanziamento di Fondazione Cariplo, ha dato vita al progetto.
Ciò significa che già ora un cittadino può raggiungere uno degli enti partecipanti al progetto e ottenere la risposta che cerca.
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