8 maggio 2021

Nonostante il divieto, saluti romani, bandiere e inni. Una trentina di persone per commemorare Mussolini e Farinacci

Saluti romani, bandiere, inni. Anche quest'anno una trentina di militanti dell'ultradestra si sono ritrovati, sabato mattina, al Civico cimitero di Cremona per commemorare la morte di Benito Mussolini e Roberto Farinacci. Anche stavolta il sindaco Gianluca Galimberti non ha autorizzato il raduno, organizzato dal Comitato onoranze funebri della Repubblica sociale italiana, e l'esibizione di simboli fascisti, ma il divieto è stato trasgredito. Era annunciata la presenza di don Floriano Abrahamowicz, prete tradizionalista, ma all'ultimo momento la sua partecipazione e' saltata.
La manifestazione e' stata aperta da un breve discorso di Gian Alberto d'Angelo, portavoce del Comitato: "Grazie per essere qui nonostante la pandemia e i divieti", ha detto riferendosi alla mancata concessione del permesso da parte di Galimberti".  "Un sindaco fazioso che sta proibendo tutto", ha polemizzato D'Angelo. Poi, sempre dagli scalini della chiesa, ha preso la parola Claudio Fedeli, classe 1924, tenente della Guardia repubblicana della Rsi e consigliere comunale del Movimento sociale per tre mandati. Fedeli ha invitato i giovani "a studiare e leggere, leggere, leggere per cercare la verita' e tentare di riabilitarci".
Poi, alle 11, il corteo si è mosso lungo il viale del camposanto blindato dalle forze dell'ordine. Tappa iniziale la tomba di Farinacci, dove e' stata deposta una corona d'oro con la scritta "i tuoi camerati". A questo punto, i primi saluti romani e l'intonazione di “Giovinezza, giovinezza”. I militanti si sono poi recati davanti al cippo dove sono stati raccolti i resti di alcuni degli oltre cento morti della Rsi insieme con quelli di tre militari tedeschi rimasti senza nome. Qui è stata deposta la seconda corona d'alloro. Mussolini, Priebke, il maresciallo Petain e altre figure dell'ultradestra sono state salutate al grido "presente" e con il saluto romano. Tutto si e' svolto regolarmente. Il raduno è stato filmato dalla Digos. Il sindaco ha comunicato il suo no in una lettera agli organizzatori specificando che la decisione è stata presa “d'intesa con la prefettura, la questura e le altre forze dell'ordine” e ricordando “che sono vietate la manifestazione di gesti, l'esibizione di inni e l'esposizione di simboli che costituiscano apologia di fascismo. Reato previsto dalla legge”.

Gilberto Bazoli


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti


enzo rangognini

8 maggio 2021 16:32

Caro Bazoli. dopo una personale visita al cimitero per deporre garofani rossi ai miei defunti, dall'alto del cavalcavia ho assistito all'inizio della rappresentazione. Niente di nuovo, il medesimo replay anno dopo anno. C'è solo da chiedersi: dopo le parole alate di Mattarella, e quelle di Draghi un po' meno sibilline del solito, due settimane fa, a chi spetta di far rispettare le tassative leggi della nostra Repubblica al proposito? A Dongo, il 29 aprile, é stata la stessa cosa. E' la dott. Lamorgese a suggerire oggi questa sorta di laissez-faire?
Enzo Rangognini. di Rifondazione Comunista.

Carletto

9 maggio 2021 15:11

Ma ancora ci sono i comunisti?

Moreno

9 maggio 2021 07:49

Sono tutte vittime e vanno ricordate nessun vincitore quello da capire è il rispetto reciproco e la libertà dei popoli mai più regimi di qualsiasi colore siano

Gualtiero

9 maggio 2021 09:29

Dove ci sono vittime ,ci sono carnefici.....per quest'ultimi solo il ricordo per condannarli!!!!