Nuovo Ospedale e casa della comunità all'ex Inam coi finanziamenti del Pnrr. Interventi a Soresina, Rivolta e Viadana. Delibera regionale
Via libera al progetto del nuovo ospedale e una casa della comunità nell'ex Inam di viale Trento e Trieste. Previsto anche il potenziamento dell'ospedale di Viadana all'OglioPo (con un nuovo pronto soccorso multidisciplinare e altro con la caratteristica di ospedale di comunità per ricoveri brevi) ), quello di Rivolta d'Adda con un mix di interventi sull'ospedale (per le cure intermedie) e casa della comunità così come a Soresina. La Giunta regionale ha approvato ieri le proposte dell'Assessorato al Welfare per l'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Tutte le strutture identificate dalla regione sono state ritenute idonee e di proprietà del Servizio Socio Sanitario Regionale.
Ma cosa saranno le Case della Comunità? Lo spiega la delibera affermando che "diventeranno lo strumento attraverso cui coordinare tutti i servizi offerti, in particolare ai malati affetti da patologie croniche. La Casa della Comunità sarà una struttura fisica in cui opereranno team multidisciplinari di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici specialistici, infermieri di comunità, altri professionisti e potrà ospitare anche assistenti sociali. La numerosità garantirà la presenza capillare su tutto il territorio regionale. All’interno delle Case della Comunità dovrà realizzarsi l’integrazione tra i servizi sanitari e sociosanitari con i servizi sociali territoriali, potendo contare sulla presenza degli assistenti sociali e dovrà configurarsi quale punto di riferimento continuativo per la popolazione che, anche attraverso una infrastruttura informatica, un punto prelievi, la strumentazione polispecialistica permetterà di garantire la presa in carico della comunità di riferimento". Insomma si tornerà ad avere un centro medico specialistico sul territorio (un po' come funzionava l'ex Inam prima della riforma) senza dovere sempre ricorrere agli ospedali.
La delibera precisa poi che la realizzazione deriverà prioritariamente dalla ristrutturazione o rifunzionalizzazione di strutture esistenti (come a Soresina, Viadana, Rivolta o all'ex Inam) quali ad esempio strutture ambulatoriali o reparti ospedalieri e, laddove necessario, potranno essere realizzate strutture ex novo (com'è il caso di Cremona).
La Regione ha approvato così interventi su edifici (di proprietà del Sistema Sanitario Regionale) di 115 case di comunità e 53 ospedali. I progetti dovranno pervenire all'assessorato al Welfare entro il 1° dicembre 2021 e saranno approvati entro il 31/12.
Il declino dell’ex Inam risale ad almeno dieci anni fa. A lanciare l’allarme sulla chiusura dei poliambulatori presenti nel complesso furono Rifondazione Comunista il Partito dei Pensionati con una serie di iniziative e con una raccolta firme. Le proteste dei cremonesi a fronte della chiusura dei poliambulatori approdarono anche al tavolo dell’assessore regionale alla Sanità e per qualche tempo il progetto di dismissione sembrò congelato, con la prospettiva - già all’epoca - di realizzare nella struttura una “casa della salute”. Di fatto, però, non se ne fece nulla e l’ex Inam è rimasto quasi vuoto (resistono solo alcuni servizi del centro Psico Sociale) ed è andato incontro ad un progressivo abbandono
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commenti
Annamaria
12 ottobre 2021 13:50
Se il "nuovo" ospedale sarà nuovo solo nella parte edile, tanto vale tenersi quello vecchio. Esperienza personale.
Curiosità: quello vecchio sarà lasciato andare in malora mentre si dicuterà a livello politico cosa farne (si chiama "tecnica del cerino", prima o poi qualcuno si scotterà le dita, in futuro), conservato tipo esempio di "archeologia sanitaria", demolito e al suo posto a colpi di rendering spunteranno boschi, utilizzato ugualmente perchè il nuovo nascerà già troppo piccolo.....?
Mai contenti, eh?