Oltre 100 mila firme ignorate: la proposta di legge per fermare la privatizzazione della sanità lombarda non passerà in commissione
La maggioranza di destra in Regione Lombardia ha votato contro la legge di iniziativa popolare sostenuta dal PD per cambiare la sanità lombarda. Oggi in commissione sanità del Consiglio regionale, Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia hanno deciso di proporre il "non passaggio alla trattazione degli articoli". In questo modo, se la scelta verrà confermata in aula consiliare, la proposta sarà affossata senza nemmeno una discussione di merito.
La proposta di legge, che è stata sottoscritta da oltre centomila cittadini e che mira a fermare la privatizzazione continua della sanità lombarda e a riaffermare il diritto alla salute, oggi negato a moltissimi cittadini a causa delle insostenibili liste di attesa, rischia di essere cancellata con un colpo di spugna.
"La destra ha scelto di non dare voce a oltre centomila cittadini che hanno firmato per cambiare la sanità lombarda –dichiara il consigliere regionale del PD Matteo Piloni –. La proposta puntava a correggere gli errori della legge del 2009, rafforzando l'universalità del servizio sanitario, la prevenzione, i servizi territoriali e soprattutto il governo pubblico degli erogatori, contro la logica che lascia ai privati solo le prestazioni più remunerative e scarica sul pubblico quelle meno convenienti, causando liste d'attesa insostenibili. La decisione di oggi è gravissima: ancora una volta la destra difende un modello che ha fallito e che mette a rischio il diritto alla salute di tutti i lombardi. Noi non ci arrendiamo: continueremo la battaglia in aula perché questa proposta venga discussa e approvata. Cambiare si può, lo abbiamo scritto anche sui manifesti che abbiamo affisso in tutte le città della Lombardia, e per questo noi continueremo a batterci".
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