25 febbraio 2025

Ordine degli avvocati, grave carenza del personale amministrativo, fino al 60%. Si rischia la paralisi degli uffici del Giudice di Pace. Dialogo aperto col Ministero, ma finora nessuna soluzione

La situazione di crisi del tribunale è diffusa e anche a Cremona, come in tutto il resto della Lombardia, in mattinata si sono tenute conferenze stampa e incontri organizzati dagli ordini forensi per segnalare pubblicamente le gravi carenze di personale amministrativo (che a Cremona arrivano al 60%) che a breve, se non risolte, potrebbero portare ad una vera e propria paralisi del sistema ed in particolare degli uffici del Giudice di Pace, che sono quelli più vicini al cittadino.

"Da un lato è necessario richiamare attenzione di tutti sulla situazione del tribunale e in particolare sulla grave scopertura del personale amministrativo e dall'altro per cercare di sensibilizzare l'opinione pubblica ma soprattutto il Ministero per vedere di avere delle risorse" ha spiegato Alessio Romanelli, presidente dell'ordine degli avvocati di Cremona.

Come si è detto, è l'attività dei Giudici di Pace ad essere a maggiore rischio in quanto sono quelli che, con la riforma Cartabia, hanno visto aumentare notevolmente le proprie competenze e che da ottobre vedranno un ulteriore incremento che, allo stato attuale del personale, porterà ad una inesorabile paralisi.

Guardando ai dati riferiti al tribunale, dai numeri dettagliati da Romanelli si capisce chiaramente la situazione: "A Cremona come sappiamo non c'è solo il problema dei giudici di pace, ma c'è anche quello del tribunale perchè abbiamo una situazione di scopertura del personale amministrativo che è enorme: manca il Dirigente Amministrativo, i Direttori Amministrativi dovrebbero essere cinque, in realtà ce ne sono due di cui uno è applicato ad altro ufficio distrettuale. Per quello che riguarda i funzionari giudiziari, ne dovremmo avere dodici, ne abbiamo in realtà quattro; per i cancellieri, ne abbiamo quattro degli otto che dovremmo avere; la scopertura è minore per gli assistenti giudiziari perchè su 14 ne abbiamo 10 e per gli operatori, perchè su otto ne abbiamo sei. Per gli addetti agli uffici del processo, ne dovremmo avere ventuno ma ne abbiamo dodici.Questi sono gli stessi numeri di un anno fa, la situazione non è per niente migliorata".

Se da un lato dunque la pianta organica dei magistrati è quasi del tutto completa, questo è bloccato dalla scopertura del personale amministrativo quando si potrebbe lavorare molto di più e molto meglio.

"Abbiamo avuto più di una interlocuzione col Ministero per cercare di sensibilizzare a tutti i livelli la classe politica cremonese e cremasca, avevamo riunito un'assemblea straordinaria in cui era stata assunta un certo tipo di delibera che chiedeva al Consiglio dell'Ordine di muoversi nei confronti della politica e del Ministero; pure una delibera significativa del Consiglio Comunale di Cremona; abbiamo richiesto degli incontri col Ministero, ne abbiamo avuti tre e ne avremo un quarto ma nonostante sia stato preso l'impegno in un anno non è cambiato nulla"

Unica nota leggermente positiva, lo sblocco dell'Ufficio Spese di Giustizia del Tribunale, al Giudice di Pace era fermo dal 30 aprile 2019, che vede una dipendente dell'ordine degli avvocati che per sei mesi lavorerà per due giorni alla settimana all'ufficio del Giudice di Pace.

"Il vero rischio ci sarà per il Giudice di Pace di Crema e Cremona che unito all'aumento delle competenze porterà un ulteriore ritardo se non paralisi. Che fare dunque? abbiamo in animo di proseguire l'itnerlocuaizone col ministero per individuare soluzione. Se non dovessero esserci risultati nei prossimi mesi valuteremo tutti insieme l'eventuale assunzione di iniziative -non voglio dire  di 'protesta', ma 'di proposta'- più stringenti di quelle di adesso".

Un ultimo pensiero alla situazione carceri, dopo il suicidio di un detenuto nella giornata di ieri: "E' il secondo in meno di un anno. E' sempre tragico per la società; il numero è in continua crescita su base nazionale. Il disagio nasce dal sovraffollamento e Cremona con Bergamo ha il numero più alto di detenuti. L'avvocatura non può far altro che lanciare quindi un grido di allarme per una situazione sempre più isnostenibile perchè questo stillicidio di suicidi in carcere deve essere fermato".

Michela Garatti


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