Piace ai turisti il Gal Oglio Po: 114.000 presenze nel 2019, il 75% italiani, il 28% villeggianti che si fermano 1,7 notti
Potenzialità inespresse, storie da valorizzare, bellezze da scoprire sparse su un territorio logisticamente complesso, poco conosciuto e difficilmente identificabile. Questa è la fotografia che emerge dall’analisi e dalle interviste svolte dal Centro Internazionale per gli Studi dell’Economia Turistica (CISET) sul territorio dell’Oglio Po. Committente del laboratorio di competenze in tema di organizzazione turistica territoriale è il GAL Oglio Po che, all’interno del progetto Destinazioni Rurali, sta lavorando per trasformare il territorio in un luogo fruibile e aperto ai viaggiatori. Il progetto coinvolge anche le aree rurali del GAL Terre del Po e del calabrese GAL BaTir
“L’economia del nostro territorio non è trainata dal settore turistico, ma noi crediamo che ci sia molto da valorizzare”, ha affermato il Presidente del GAL Domenico Maschi durante la presentazione dei risultati. “Il turismo rurale viene ricercato per il carattere di autenticità dell’esperienza: lavoreremo insieme ai nostri operatori - dalle Associazioni agli imprenditori - perché il dialogo pubblico-privato, indispensabile in un meccanismo di sviluppo, sia potenziato. Puntiamo all’attivazione di un’Organizzazione di Gestione della Destinazione, un riferimento turistico che fornisca risposte con un clic o una telefonata a chiunque cerchi l’Oglio Po .”
Per organizzare su basi solide questo approccio, è stato richiesto l’intervento del CISET, realtà d’eccellenza dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Nei mesi scorsi ha svolto un lavoro di ascolto degli operatori e dei comuni dell’Oglio Po per evidenziare, da un lato, le potenzialità del territorio intervistando gli operatori interessati al suo sviluppo, dall’altro, il tipo di turismo più adatto all’area e le esperienze che potrebbero essere proposte ai visitatori. L’area di interesse è tutto il comprensorio Oglio Po, grazie alla presenza nel progetto di cooperazione del GAL Terre del Po.
Se tra i punti di forza dell’Oglio Po ci sono due siti UNESCO, un territorio con una forte economia agroalimentare, itinerari ciclabili di rilievo nazionale tra natura e borghi caratteristici, è anche vero che vanno fatti i conti con un territorio pressoché sconosciuto per il resto del mondo così come i suoi prodotti, un carente sistema di collegamenti terrestri e fluviali tra i luoghi di interesse e una popolazione che non riconosce il turismo come risorsa e, di conseguenza, non investe in strutture e servizi di hospitality.
L’azione del CISET ha registrato per il 2019, ultimo anno attendibile prima del terremoto COVID, 114.000 presenze turistiche nell’Oglio Po. Di queste, il 72% derivano da gite giornaliere, il restante 28% (32.000 presenze) sono villeggianti che si sono fermarti in media 1,7 notti. Nel 75% dei casi i soggiornanti sono italiani, mentre gli stranieri, per lo più francesi, svizzeri e tedeschi, hanno effettuato una sosta all’interno di un tragitto che li ha portati da una destinazione nazionale all’altra.
Come prolungare la sosta dei visitatori giornalieri e attrarre persone dai più fiorenti bacini turistici vicini? Offrendo un turismo esperienziale, fatto di ricordi, storie ed emozioni.
Il CISET ha individuato due tipologie di turisti ideali per l’Oglio Po: i cicloturisti e i camperisti. Come ha spiegato la Dott.sa Valeria Minghetti, Responsabile dell’Area Ricerca del CISET “Si tratta di turisti che costruiscono la vacanza attraverso una serie di piccole esperienze differenziate: dal parco naturalistico, alla cantina, all’artigianato, al museo locale. Si muovono in maniera indipendente e amano organizzarsi in autonomia. Questo permette di superare le difficoltà locali legate ai trasporti e ai pochi posti letto disponibili. Cicloturisti e camperisti sono alla ricerca di esperienze attrattive e diverse, lontane dai pacchetti precostruiti. Non si tratta di un turista particolarmente esigente, ma la vera discriminante è saper offrire un’esperienza che abbia un significato per lui, per il turista, e non per chi vive il territorio”.
Il primo passo fondamentale è dunque dare un’identità all’Oglio Po, caratterizzarlo e renderlo riconoscibile esternamente per le sue peculiarità. Con questa finalità il CISET terrà alcuni laboratori con gli operatori del territorio che porteranno alla creazione di itinerari e prodotti turistici da offrire alle agenzie viaggio affinché possano attrarre visitatori.
Il turismo lento, legato alla riscoperta dei territori, era in crescita già prima del COVID e negli ultimi mesi ha subito una straordinaria accelerazione. Il sistema turistico inizia la ripresa, ma in forme e modi molto diversi da prima. Mentre si affinano gli strumenti, il GAL Oglio Po è pronto a raccogliere le istanze degli operatori e a portare nuove opportunità sul territorio.
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