2 dicembre 2025

Pieve d'Olmi, si inasprisce la polemica tra minoranza e Sindaco, dopo l'abbandono dell'aula consigliare. Lo scambio di accuse a distanza tra le due parti

All’indomani del consiglio comunale sospeso a causa dell’abbandono dell’aula da parte dell’intero gruppo di minoranza e di due consiglieri di maggioranza, non si placano le polemiche nella politica locale olmese. In uno scambio di lettere, il sindaco Stefano Guastalla e il capogruppo Attilio Zabert non risparmiano le critiche e gli affondi reciproci.

Dopo i commenti del primo cittadini Guastalla, che richiamava al senso di responsabilità dei consiglieri tutti, risponde pronto e piccato il gruppo di Zabert, che parla nettamente di “inequivocabile mancanza di maggioranza netta in consiglio Comunale e il sostanziale fallimento dell’amministrazione”. Pertanto la minoranza risponde elencando i punti principali a supporto della scelta di lasciare l’aula: “Il Gruppo Consiliare "Pieve nel Cuore di Tutti", di fronte alle recenti dichiarazioni rilasciate dall’Amministrazione Priori-Guastalla sugli organi di stampa, intende puntualizzare i seguenti concetti essenziali.

1. Sulle Procedure Istituzionali e il Quorum

I consiglieri di minoranza hanno agito nel pieno rispetto delle istituzioni e delle norme vigenti. Non è compito della minoranza garantire il numero legale né fornire una maggioranza all'Amministrazione in Consiglio.

2. Sulla Mancanza di Fiducia Politica e Amministrativa

Riteniamo che Sindaco e giunta non siano all’altezza di meritare tale fiducia, viste le ormai numerose occasioni in cui hanno dimostrato scarsa e insufficiente conoscenza degli atti e dei processi amministrativi.

“3. Bilancio Amministrativo: Inefficienza e Danno Erariale 

In 18 mesi di mandato, l'Amministrazione ha concluso poco o nulla di significativo.

• I progetti avviati dalla precedente Amministrazione sono stati, ove possibile, sospesi e riprogettati con conseguente aumento dei costi per la collettività.

• Gli altri interventi sono stati completati con gravi ritardi e in modo inefficiente, esponendo l'Ente a significative sofferenze di liquidità di cassa.”

Per tale motivo dunque Zabert ed il suo gruppo consiliare, ritenendo che questi fatti avrebbero causato un danno economico diretto al Comune, avrebbero già inoltrato quattro distinte segnalazioni per danno erariale alla Corte dei Conti. Infine l’ultimo affondo contro la maggioranza:

4. Il Mandato Popolare e la Responsabilità della Maggioranza

Il Sindaco fa riferimento alla volontà popolare: è vero, ha vinto nel 2024 con un margine di 55 voti (28 votanti). Tuttavia, siamo convinti che quel consenso popolare oggi sia venuto meno.

Questo, è chiaro, non basta a far cadere un Sindaco, che rimane in carica finché mantiene la fiducia dei propri Consiglieri di Maggioranza”. Parole a cui segue un invito proprio ai consiglieri di maggioranza: “Sono proprio quest’ultimi, però, che ora dovrebbero tenere in debita considerazione il pensiero dei propri elettori e il mandato ricevuto, per decidere se mantenere o ritirare una fiducia che non è un atto dovuto, ma un elemento da riconquistare giorno dopo giorno, basato sulla competenza e sui risultati.

Parole certamente dure e senza sconti, che però hanno trovato subito risposta nella replica altrettanto piccata e circostanziata di Guastalla, che pure non usa mezzi toni per portare avanti le proprie ragioni e spiegare il particolare momento politico che il Comune sta attraversando: 

Come in ogni percorso amministrativo vivo, non sono mancati momenti di confronto anche all’interno della maggioranza. In questo quadro desidero rivolgere un appello sincero ai due Consiglieri che, in questo periodo, stanno portando avanti un dialogo con la minoranza, composta dagli esponenti della precedente amministrazione. Il confronto politico è un valore e non va mai temuto: può diventare occasione di crescita e riflessione, purché si mantenga chiara la cornice che ci guida.”

Guastalla fa quindi riferimento proprio a quella maggioranza di olmesi che hanno votato il gruppo di maggioranza: “E’ doveroso ricordare che i cittadini di Pieve d’Olmi si sono espressi in modo inequivocabile, affidando alla nostra maggioranza il compito di avviare un nuovo corso amministrativo, diverso nelle scelte e nello spirito rispetto al passato. Per questo rivolgo un invito cordiale ma fermo a mantenere unità, responsabilità e coerenza, ponendo al centro non i rapporti personali o le convenienze politiche, ma il mandato che la comunità ci ha affidato

Il sindaco prosegue segnalando l’inasprimento delle critiche nei suoi confronti, “da parte della minoranza che mette in dubbio la mia capacità di governo dell’attuale Amministrazione” Un attacco personale, dunque, culminato nell’abbandono dell’aula consiliare e che in realtà rischerebbe di distogliere l’attenzione dal quadro amministrativo reale. “Abbiamo ereditato un Comune con risorse di personale insufficienti, numerose pratiche da completare, criticità nella gestione del patrimonio. Il lavoro che stiamo svolgendo da 18 mesi è complesso e silenzioso, ma indispensabile per restituire efficienza alla macchina comunale”.

Ma non solo, perchè Guastalla vuole “chiarire che le recenti contestazioni pubbliche non nascono da un improvviso problema amministrativo: giungono proprio nel momento in cui l’Amministrazione ha avviato una serie di verifiche e richieste di chiarimento su alcune situazioni gestionali rimaste irrisolte negli anni precedenti. Una tempistica che pone interrogativi legittimi, forse un tentativo di spostare il dibattito pubblico lontano dalle questioni su cui stiamo facendo chiarezza”.

E quali sarebbero dunque le “situazioni gestionali rimaste irrisolte”, denunciate da Guastalla come la causa delle polemiche di minoranza?

“Tra i nodi che richiedono approfondimento, una vicenda solleva legittime domande sulla gestione del patrimonio pubblico durante le amministrazioni guidate dal precedente Sindaco, oggi consigliere di minoranza. Circa dieci anni fa un terreno agricolo di proprietà dell’azienda agricola Zabert è stato ceduto al Comune ed è entrato a far parte del patrimonio pubblico. Dalle verifiche amministrative e dai rilievi effettuati è emerso che, per 10 anni quel terreno venduto risulta essere stato coltivato dall’azienda dell’ex Sindaco. Non risultano agli atti dell’ente autorizzazioni, concessioni o contratti che ne disciplinassero l’utilizzo in tale periodo. Per questo motivo si è ritenuto necessario avviare le opportune richieste di chiarimento. Nelle settimane successive all’avvio di questo percorso di verifica, abbiamo assistito a un aumento di dichiarazioni e critiche da parte della minoranza. Si tratta di una coincidenza che solleva interrogativi legittimi sulla tempistica degli attacchi.”

Insomma, l’abbandono della seduta consigliare si configura come la punta dell’iceberg di una serie di problemi sia amministrativi che personali, di situazioni di tensione anche interne alla maggioranza, oltre che alle divergenze politiche e amministrative con il gruppo di minoranza.

 

Leggi qui la lettera completa del Sindaco Stefano Guastalla

Leggi qui la lettera completa del gruppo di minoranza

 


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