Protti e Bruni in eterno nel nome di Verdi, riuniti nel capolavoro della Messa da Requiem che si terrà venerdì a San Pietro anziché a Sant'Agostino
Nel nome di Verdi, fortissimamente Verdi. La Messa da Requiem verdiana che, venerdì 12 dicembre ore 20.30, Loris Braga alla guida della BeMyOrchestra di Cremona e con il Coro Lirico Ponchielli-Vertova proporrà nella chiesa di San Pietro (anzichè in Sant'Agostino) è anche ma soprattutto un omaggio a chi di Verdi ne è stato fervido testimone in tutta la sua vita umana ed artistica.
Non per niente l’esecuzione è in memoria di due giganti musicali cremonesi: Aldo Protti, baritono e Alberto Bruni, pianista. Uomini e musicisti di generazioni diverse, anche lontane ma che trovarono in vita quel punto di ricaduta artistica proprio tra le note del Maestro delle Roncole. In un vecchio curriculum di Bruni si legge testualmente si è dedicato ad un’intesa attività di pianista accompagnatore che l’ha portato ad esibirsi anche con i nomi più celebri del panorama lirico internazionale e guarda caso spunta proprio il nome di Aldo Protti.
Non solo. Realizzò, con il solo pianoforte, la parte orchestrale nella rappresentazione completa di opere liriche tra cui […] Trovatore e Rigoletto. Una passione che ha incrociato quella di Protti. Una passione comune e indiscutibile per l’autore di Nabucco. Basti solo pensare il repertorio del baritono: Rigoletto, Conte di Luna ne ‘Il trovatore’, Giorgio Gérmont ne ‘La traviata’, Guido di Montforte ne ‘I vespri siciliani’, Simon Boccanegra, Renato ne ‘Un ballo in maschera’, Egberto ne ‘Aroldo’, Don Carlo di Vargas ne ‘La forza del destino’, Don Rodrigo di Posa ne ‘Don Carlo’, Amonasro in ‘Aida’, Jago in ‘Otello’ e Ford in Falstaff nell’ultima ed estrema opera del Maestro: il suo ‘addio’ al mondo burlone.
Un’unione felice. Sincera che si completava. Da una parte la dolcezza e la malinconia di Alberto che mascherava dietro un paravento a volte ironico e sarcastico. Dall’altra tutta la forza di Protti, che, di Verdi, rappresentava e impersonava alla perfezione (vedi Rigoletto) il suo lato più sanguigno. Quello più genuino. Più forte come le terre della Bassa.
In questa opera prettamente spirituale questi caratteri così diversi, ma così interconnessi, appaiono nella loro evidenza e uniscono indissolubilmente queste due personalità: Alberto e Aldo. La trasfigurazione lirica del Recordare convive perfettamente con la furia, il mistero e la drammaticità dei primi versetti del Dies Irae, dies illa.
La Messa da Requiem è la ricaduta perfetta per ricordare il loro amore per Verdi e per questo ensemble corale che è stato indubbiamente nei loro cuori. Una corale che è l’ultima propaggine storica di una prassi musicale che ha messo al centro quella musica che anche il popolo sentiva come ‘sua’. Come suo patrimonio indelebile che ne aveva segnato la storia e lo scorrere della vita.
A sostenere le parti solistiche vocali sono stati chiamati Kseniia Overko, soprano; Eleonora Filipponi, mezzosoprano; Xinrui Liu , tenore e Mauro Corna, basso. Oltre 140 saranno i musicisti provenienti da una parte e l’altra del grande fiume Po. Anche questo è un grande segnale che supera terre e tempi antichi.
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