14 gennaio 2024

Quando Bell, l'inventore del telefono, mise nel suo diario un articolo del quotidiano "La Provincia" del 1907

“Siamo in pieno Giulio Verne: anzi, certi autori, per sbrigliatezza di fantasia, se non per genialità, lo vincono di gran lunga. In questo momento c’e una recrudescenza di quel genere storica-militare-profetico, che ebbe principio con la Battaglia di Dorking; libro che, in Inghilterra, ebbe I'importanza di un avvenimento politico e che, in tutta Europa, ebbe un successo d'impressione profonda e fu imitato. Purtroppo! Questo genere di letteratura racconta avvenimenti... molto futuri; sogna combinazioni politiche; descrive battaglie, trionfi, disastri; profetizza smembramenti di patrie, servitù di nazioni. Ma, finora, gli autori di queste storie ebbero sempre del futuro una visione pessimista, suggerita da un intento patriottico. Essi per punto di partenza, preludevano una situazione di fatto politico, o militare, per dimostrarla insufficiente, o pericolosa, v'intessevano un romanzo storico, per dimostrare ciò che - data tale situazione - poteva accadere; in quali disastri la nazione, non sollecita a riparare i difetti del suo sistema difensivo, poteva incorrere. L'abilità dello scrittore consisteva nel dare carattere di verosimiglianza ai presunti avvenimenti e questi descrivere con calore ed efficacia, si da impressionare i lettori. Se I'Inghilterra ebbe la Battaglia di Dorking, che fece risaltare la deficienza della sua difesa terrestre, I'Italia ebbe il Racconto d’un guardiano di spiaggia, dimostrante la nostra impotenza sul mare. E questo racconto non lo si e potuto leggere senza provare una forte, una dolorosa emozione. Ma, ora, si cade nell'assurdo, nel grottesco. Non si tratta più di narrare ipotetiche battaglie terrestri, o navali; di far risaltare la deficienza di un ordinamento militare, o l’eccellenza di un istrumento guerresco; di manifestare la propria preferenza per la supremazia delle piccole navi siluranti, o delle mastodontiche corazzate. Le battaglie dell’avvenire vanno per campo sconfinato lo spazio infinito del cielo; le navi che si inseguono e si affrontano sono sospese nell'aria e quando affondano e si inabissano, finiscono sulla superficie della terra. E i sognatori - per il momento chiamiamoli cosi - della navigazione aerea, immaginano palloni dirigibili, dotati, oltre che di una stabilita perfetta, di una celerità vertiginosa e capaci di trasportare soldati, cannoni e munizioni in gran numero; mentre nugoli di aeroplani li assecondano, li tutelano, facendo ufficio dei bersaglieri in terra e delle contro torpediniere in mare. Da questo presupposto - che e ben lontano d essere ispirato all' odierna realtà - l'autore - che è un tedesco - descrive corse pazze di queste flotte aeree, da Baukara e Kiva a Londra; battaglie formidabili, che naturalmente, terminano con la vittoria della Germania.”

Se avete speso qualche minuto per leggere questo scritto lo avete fatto, verosimilmente, tramite uno smartphone, ovvero un accessorio che funziona sempre meno come telefono e sempre più per altre attività. Se avete speso qualche minuto per leggere un testo di cui nessuno si sarebbe ricordato spero caldamente che la storia che cercherò di raccontarvi possa piacervi, perché riguarda proprio quell'oggetto che ormai sembra – pur con tutti i suoi limiti - fondamentale nella vita quotidiana. E' una storia incredibile, unica, che sembra presagire il mondo che verrà o che sarebbe arrivato, visti i tempi in cui alcune persone hanno deciso di scriverla. La narrazione che vorrei raccontarvi potrebbe non piacervi, è un fatto ovvio, condivisibile e naturale, ma, almeno si spera, potrebbe essere in grado di far assaporare i frutti del lavoro di tante persone durante un periodo storico che correva all'impazzata verso un futuro sempre più da scoprire. I passaggi che creano una storia dimenticata, forse neanche mai venuta alla luce, hanno come protagonisti persone uniche nella storia dell'uomo le quali, durante la loro esistenza, hanno lasciato un segno indelebile sia nei decenni passati che per i secoli futuri, persone che hanno cambiato la storia dell'uomo. Dentro quelle righe in corsivo sulle quali avete speso qualche minuto vi è un mondo di tecnologia, geopolitica, guerra, decisioni politiche oltre a qualsiasi forma di scelte più o meno razionali che hanno caratterizzato il XX secolo. Prese così o meglio, lette così, quelle righe si fermano ad un concetto che non dice nulla di nuovo per l'uomo del XXI secolo ma se collocate lungo il corso della storia portano ad una serie di eventi che racchiudono anche una visione sul futuro che va ben oltre la fantascienza per passare all'amore, al patriottismo oltre alla necessità e al bisogno di poter comunicare. Sono eventi che partono dal 1871 e arrivano al 1907 per poi spingersi oltre, sono eventi che partono dall'Inghilterra, transitano in Scozia, passano da Cremona e arrivano negli Stati Uniti, sono eventi che abbiamo studiato e che verranno studiato per i secoli a venire, almeno così si spera.

Questo viaggio nel tempo e nei paesi parte con la scoperta, almeno per chi vi scrive, di un diario; è un diario ordinato e poco corposo, dove le pagine non sono scritte a mano come per descrivere giornate o emozioni, ma è un diario composto da vari articoli di vari giornali. Sfogliandolo, in versione digitale, ci si rende conto che buona parte, se non la quasi totalità, sono ritagli che parlano in lingua inglese, cosa ovvia dato che il diario appartiene ad un cittadino di passaporto statunitense nato, però, in Scozia intorno alla metà del 1800. Le pagine di quel diario hanno quindi un denominatore comune, la lingua anglofona, tranne che in un caso: un trafiletto in due pezzi dove il proprietario del diario, a mano e con un matita, ha scritto sopra il ritaglio “La Provincia di Cremona 4 febbraio 1907”. Il trafiletto cremonese, in due pezzi dei quale uno molto consumato, porta come titolo “Le flotte aeree” ma non è da solo in quella pagina del diario, a fianco vi è un piccolo articolo datato 3 febbraio 1907 del Chicago Daily Journal, un famoso quotidiano statunitense che ha chiuso i battenti in pratica con la grande recessione del 1929, il quale come titolo ha, più o meno, “Il dirigibile si presenta in maniera autonoma”. Il proprietario di questo piccolo mondo fatto di ritagli di giornali ha affiancato nel suo diario personale, esattamente sabato 6 aprile 1907, due articoli di due testate diverse scritti con due lingue diverse, articoli che, in pratica, vennero pubblicati a sole 24 ore l'uno dall'altro ma a migliaia di chilometri di distanza. E' metodico e preciso il proprietario di quel diario, appunta tutto con precisione temporale quasi come lo aiutasse a sviluppare una sorta di filo conduttore che lo aiuti alla ricerca di qualcosa. A Chicago si poteva leggere un pezzo quasi di colore, diviso tra uno show di dirigibili e lo spettacolo dato da quella nuova scoperta, il volo, che in un decennio stava diffondendosi nel mondo, spettacolo che a volte diventava difficile da gestire, come difficile poteva essere gestire i dirigibili nella “windy city” statunitense, ovvero la città del vento. L'articolo cremonese è un altro mondo; parte come critica ad un libro, un libro del 1871 scritto da un ufficiale inglese di nome George T. Chesney dal titolo “La battaglia di Dorking”. L'opera di Chesney ha avuto la capacità di catapultare i lettori di 150 anni fa in un mondo nuovo, un mondo che verrà chiamato fantascienza e che darà origine ad un genere letterario unico e diverso da qualsiasi altro genere. Chesney fu il pioniere del romanzo fantascientifico, è letteralmente una sua invenzione anche se oggi come scrittore è praticamente uno sconosciuto. Con quel volume il capitano dell'esercito inglese diede origine ad un genere letterario in seguito portato avanti da alcuni dei più grandi scrittori e registi cinematografici, un genere che oggi rappresenta un filone letterario ancora fiorente. “La Battaglia di Dorking” racconta di eserciti che si spostano con macchine volanti e che sfruttano al meglio ogni elemento naturale, mezzi acquatici che si immergevano nelle profondità degli abissi, soldati che a terra comunicano direttamente con dirigibili ed aerei per poter attaccare meglio i nemici durante una battaglia, insomma quel genere di cose che fanno vedere l'uomo e la sua fame di guerra secondo l'ottica di una tecnologia destinata a soppiantare i concetti bellici del 1871. Chesney lo scrive chiaramente; il prevalere di questo nuovo corso tecnologico dove le macchine avrebbero prima collaborato con gli uomini fino quasi a sostituirli, fatto che avrebbe creato cambiamenti geopolitici storici e unici, dalla caduta degli imperi, anche quelli più antichi, alla costituzione di nuovi equilibri di potere dove il paese più avanzato, soprattutto a livello di industria bellica, avrebbe avuto il sopravvento. Visionario e incredibilmente attuale come concetto, Chesney venne quindi quasi deriso dai suoi coetanei sia nella madrepatria che a Cremona. In Italia il libro venne tradotto con il titolo “Il racconto di un guardiano di spiaggia”, dove i lettori cremonesi trovavano questi concetti fantascientifici totalmente al di fuori delle realtà che li circondava; il patriottismo non ammette l'abbandono del suolo di un paese, gli imperi erano destinati a durare, l'uomo volava poco e male e i frequenti incidenti, nel 1907, lo avrebbero sempre più allontanato dalla conquista dei cieli o degli abissi.

La Provincia di Cremona decise di scrivere un pezzo sulla presunta follia visionaria di un libro del 1871, lo fece tramite un articolo bello, anzi bellissimo dato che parte con il nome di colui che ha dato lustro la storia della narrativa fantascientifica; Julius Verne. Il trafiletto è gustoso, piacevole, scritto bene e con una tecnica giornalistica che, nel 2024, è da sogno. Analitico e tagliente mette, davanti alle visioni letterarie di Chesney, la vita del 1907 con tutti i suoi limiti e i suoi perché, stronca la visione del futuro dell'ufficiale inglese perché la geopolitica non avrebbe mai permesso cambiamenti epocali come quelli decritti da quell'opera. Insomma, un romanzo fantastico che va bene solo prima di addormentarsi secondo la redazione de La Provincia di Cremona, la quale pubblicherà un trafiletto fatto bene, ma sbagliato in molti passaggi dato che lo scorrere del tempo, fin da pochi anni dopo il 1907, darà ragione al visionario scrittore. Lo sfaldamento dell'impero Austro-Ungarico del 1919, i nuovi confini dopo la Prima guerra Mondiale e la caduta dell'Impero Russo, la balcanizzazione e i processi di smembramento degli Stati che hanno creato un tremendo disequilibrio socio-politico, le macchine volanti e quelle sottomarine, la tecnologia e il suo sviluppo che cambieranno la vita degli uomini sul campo di battaglia; Chesney era più vicino al XX e XXI secolo nel 1871 di quanto lo era Cremona nel 1907. Il confronto tra i due trafiletti del diario è esplicito, da una parte si vede nelle macchine volanti il futuro, dall'altra di come gli equilibri statici sono, a rigor di logica, a procrastinarsi mantenendo gli equilibri storici. E' sabato, è il 6 aprile 1907, e il padrone del diario ha appena finito di incollare, con pazienza, e di catalogare due articoli molto diversi, due articoli che osservavano il futuro in maniera diversa. L'anziano signore si guarda intorno nella sua stanza nel New Jersey, lui è considerato l'uomo che, più di tutti, ha cambiato il corso della storia con le sue invenzioni, è considerato uno dei più grandi geni della storia. Alexander Graham Bell ripensa a Cremona e a quel trafiletto che gli servirà come punto di partenza per dare all'uomo nuove possibilità, Chesney non sbagliava e Bell lo sa bene, alla Provincia di Cremona sapevano scrivere bene e capire ancora meglio, ma ogni persona è in grado di cambiare determinati equilibri con le proprie scelte, in questo caso forse gli abitanti della città del Torrazzo non erano ancora maturi. Bell aveva dato origine ad un nuovo futuro per l'umanità, aveva inventato il telefono quasi per amore perché sia sua madre che sua moglie erano sorde e, fin da piccolo, la comunicazione tra le persone era diventata il suo campo di ricerca, aveva rivoluzionato il mondo e lo stava rivoluzionando ancora di più dedicandosi allo studio del volo nelle sue varie forme, aveva fatto fare passi avanti enormi all'intera umanità. Alexander chiude il diario, ha raccontato una parte della storia dell'uomo tramite trafiletti, colla e appunti scritti con una matita, è da sempre considerato l'uomo che ha cambiato il mondo, forse nella speranza che il mondo non si trasformi come il romanzo di Chesney.

Marco Bragazzi


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