Quando Gianni Agnelli venne a Cremona il 3 giugno 1992 all'assemblea degli industriali a palazzo Cittanova: "A Giovanni Arvedi non potevo dire di no"
A vent’anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 24 gennaio 2003, l’avvocato Gianni Agnelli è ricordato soprattutto come un’icona di stile ed eleganza, per le donne, i motori, la Juventus, mentre un poco in ombra è rimasto oggi il suo ruolo di imprenditore, rappresentante di una generazione industriale alle prese con un’Italia in profonda crisi e con i condizionamenti della politica e della finanza.
Nel 1992, quando da un anno era diventato senatore a vita, nominato dal presidente Francesco Cossiga, prima di passare la mano della Fiat a Cesare Romiti, era giunto a Cremona all’annuale assemblea egli industriali, presieduta da Giovanni Arvedi, il 3 giugno a palazzo Cittanova. “Non partecipo abitualmente alle assemblee degli industriali - aveva esordito nel suo intervento - ma a Giovanni Arvedi non potevo dire no. Ho visitato il suo laminatoio, un impianto a largo rischio come investimento. Ed è proprio il gusto del rischio e il desiderio di innovazione che fanno di Arvedi un vero imprenditore. E io lo ammiro perché il suo progetto sarebbe stato più redditizio altrove dove l’energia, la manodopera e il denaro costano meno ma lui ha scelto l’Italia”.
foto di Giuseppe Muchetti
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