Quel camino asimmetrico che si ergeva sulla Loggia dei Militi affascinava gli architetti scozzesi del XIX secolo di passaggio a Cremona
Una famosa attrice del secolo scorso era fissata quando si doveva parlare di affrontare un servizio fotografico. Ogni volta che l'obbiettivo del fotografo la inquadrava lei, in virtù del tipo di lavoro che faceva, insisteva perché il suo volto venisse immortalato con una inquadratura a trequarti invece che perfettamente di fronte. L'attrice non lo faceva per vezzo ma, molto semplicemente, perché sapeva bene che, tramite un fermo immagine ben studiato, i lineamenti del suo volto venivano esaltati nella loro bellezza dando origine ad una sorta di antesignana “correzione fotografica” rispetto a quella, assai più semplice, che oggi può essere utilizzata anche tramite un semplice smartphone. A Cremona siamo abituati a vederla dal basso o di fronte, ma dirigendoci verso via Sicardo e alzando lo sguardo, quindi seguendo una inquadratura a trequarti circa, potremmo notare di come la merlatura sul tetto della Loggia dei Militi non sia perfettamente lineare ed omogenea ma presenti un merlo completamente differente dagli altri. La solitaria struttura in mattoni di cotto che si differenzia da tutte le altre era, e questa è cosa risaputa, in realtà la parte esterna di una canna fumaria dalla quale uscivano i fumi prodotti dal camino presente dentro la Loggia; camino che, secoli fa, offriva il necessario tepore per poter vivere negli ambienti sottostanti. Ma quella canna fumaria non è stata sempre come la vediamo adesso, decenni fa il solitario merlo che guarda a via Sicardo era differente e forse quasi unico.
A Edimburgo gli sono tributate statue, disegni o progetti che lo resero, e lo rendono, uno dei più famosi architetti scozzesi di sempre. Sir Robert Rowand Anderson è stato il progettista che ha cambiato il volto della capitale scozzese, un progettista che ha saputo dare origine a strutture diventate punti fermi nel processo di rinnovo architettonico scozzese e non solo. Era nato nella prima metà del XIX secolo Robert Anderson, proprio vicino a quella capitale che contribuirà a cambiare nei colori e nei profili. Dopo la laurea e il praticantato Anderson decide di fare un lungo viaggio in Francia e in Italia alla scoperta delle bellezze architettoniche diffuse su tutto il territorio ma, a differenza di molti suoi colleghi europei e non, decise di concentrarsi su quella che veniva definita come architettura municipale e commerciale dei due paesi durante il Medioevo, tralasciando altri aspetti. Sir Anderson prende carta e penna e, con un tratto preciso e tanto di scala metrica per calcolare bene le misure, si ferma in piazza del Duomo a Cremona; non sembra interessato al Duomo o al Torrazzo o a Palazzo Comunale ma il suo tratto, e i suoi occhi, inquadrano la Loggia dei Militi di fronte mettendo in evidenza sulla sinistra quel camino che sembra quasi l'ospite indesiderato ad una festa. Il camino è diverso da quello che vediamo oggi e che è stato sottoposto a lavori di restauro qualche anno fa, sulla sommità compare un cono sempre in mattoni che rende ben più alto della merlatura circostante, interropendo in maniera elegante il rigido e simmetrico profilo della Loggia dei Militi. Tutto finito con quel disegno e con Robert, dopo aver immortalato anche le bifore della Loggia, sembra pronto per salire su una carrozza e cambiare destinazione alla scoperta altre bellezze della storia medioevale. Per nulla. Anderson aveva visto bene e decide di fare una salita diversa, dato che sale sul tetto della Loggia e, sempre con il suo tratto pulito, “prende di mira” il camino nella sua interezza, immortalandolo con il cono fumario attivo, dato che sembrano uscire fumi dalla sua sommità.
Il disegno si concentra su tutti i piccoli particolari che lo compongono, così come uno spazio viene destinato alle tegole in cotto e a tutti gli abbellimenti, e non sono pochi, che arricchiscono il profilo della Loggia dei Militi. Un particolare non di poco conto quello di Anderson, forse consapevole del fatto che, durante la seconda metà del XIX secolo, piazza del Duomo a Cremona era stata già disegnata da tanti suoi colleghi ma, verosimilmente, quel solitario camino era sfuggito a molti di loro. Oggi quel cono è sparito, forse il tempo ha lasciato il suo segno o è stato tolto per motivi di sicurezza, di certo, stante ai disegni di Anderson, si presentava in maniera alla vista in maniera affascinante e, molto probabilmente, quasi unica nel suo genere. L'eredità architettonica di Cremona in Scozia non si fermerà qui, qualche decennio dopo un neo laureato Charles Rennie Mackintosh, destinato a diventare uno tra i più famosi architetti scozzesi del XX secolo, arriva in piazza del Duomo, osserva con stupore il Battistero e il Duomo producendo schizzi che gli serviranno per la sua carriera ma lui, a differenza di Anderson, si fermerà anche davanti a palazzo Fodri e a San Michele ritraendoli in una maniera molto personale ma di certo affascinante.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti
Emilio
4 ottobre 2023 18:52
Gentilissimo Marco, se passi da Laboratorio del Cotto ti illustriamo il lavoro di rifacimento dei mattoni del camino della Loggia dei Militi.