Quel progetto sull'ex Snum non rispetta l'identità della città. Esposto in Procura di Italia Nostra sulla difesa delle mura
Tegola, pesante come un macigno, sull’area ex Snum di via Giordano: al Prefetto, al Procuratore della Repubblica, al Soprintendente della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Cremona, Lodi, Mantova ed al sindaco del Comune di Cremona è giunto l’esposto di Italia Nostra in cui si segnala che il progetto per la costruzione di una struttura commerciale di vendita di media dimensione, “disattende il parere della Commissione del Paesaggio del Comune di Cremona. In particolare - sottolinea l’esposto - non sembrano tutelate da tale progetto le porzioni delle mura di Cremona esistenti sotto l’attuale livello del piano di calpestio e neppure il cavo Cremonella per il quale non sembrano rispettate tutte le norme che tutelano i corsi d’acqua pubblici. Si chiede di valutare se questi beni, da ritenersi Beni Indisponibili dello Stato, possano essere sottratti, attraverso la nuova sistemazione edilizia del comparto, alla fruizione dei cittadini. Si valuti inoltre la liceità della cessione dell’area e del progetto architettonico che, includendo anche le porzioni delle mura interrate, di cui si è verificata l’esistenza, nonché il corso d’acqua pubblico della Cremonella, sembrano operazioni non rispettose della loro qualità di “Beni Demaniali”. Tali beni costituiscono, in ogni caso, un patrimonio storico-culturale che caratterizza l’identità della città di Cremona”.
L’esposto di Italia Nostra sottolinea il fatto che sull’area risultano documentate ampie porzioni delle mura medievali e seicentesche ed un tratto dell’antico corso d’acqua della Cremonella di competenza del Comune, oltre al fatto che la Commissione Paesaggio del Comune abbia già espresso all’unanimità un parere negativo in merito all’intervento. Peraltro, in seguito all’abbattimento degli edifici dell’ex Snum, alcuni saggi avrebbero individuato, sotto il piano di calpestio, alcuni tratti “pressoché integri delle antiche mura e della piattaforma Biglieme” e, nel corso dei lavori di bonifica “il crollo di una porzione di volta ha permesso di verificare il passaggio del cavo Cremonella, tuttora in uso”. Inoltre “è stato abbattuto il muro di cinta su cui vi erano delle rappresentazioni pittoriche per le quali si ipotizza che dovesse essere chiesta autorizzazione alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Cremona, Lodi, Mantova”.
Già due anni fa sulla stessa area dell’ex Snum era stato presentato un analogo esposto alla Procura della Repubblica dal geologo Giovanni Bassi, componente della Commissione per il Paesaggio del Comune di Cremona, dove si sottolineava l’illiceità del progetto che prevedeva di edificare il supermercato sopra il corso d’acqua della Cremonella occupandone totalmente l’alveo di proprietà del demanio pubblico.
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commenti
Primo Luigi Pistoni
10 giugno 2021 09:16
Con il traffico che ha e il conseguente inquinamento, via Giordano meriterebbe un parco archeologico e non ulteriore traffico per un supermercato.
Enzo
10 giugno 2021 12:55
Esposto assolutamente da sottoscrivere a estrema tutela del poco che rimane delle opere difensive della città in epoca medievale e giù fino a tutto il Seicento. Appare come la mossa operativa evocata, qui, dall'appassionato appello di Ada Ferrari.
François
10 giugno 2021 13:11
Le erbacce che spuntano e crescono rigogliose ovunque in città, ricopriranno con un manto verde questi detriti. Qui si prospetta una nuova Piazza Marconi e il verde spontaneo in una decina d'anni creerà un bel boschetto più suggestivo dell'ennesimo supermercato.
Roberto Dall'Olmo
10 giugno 2021 13:33
Non entro nel merito dell'esposto. Certamente valutare l'opportunità di spostare il supermercato su un'area diversa e di minor pregio storico sarebbe interessante e rispettoso della storia della città. Verrebbe recuperato quel poco di mura che ci sono rimaste dando anche un risvolto turistico.
Tuttavia, visto lo stato di abbandono di Porta Mosa e del Torrione del Castello Santa Croce non ho grandi aspettative e mi aspetto quanto prima le ruspe con qualche finestrella trasparente con vista reperti tra un negozio e l'altro.
Non facciamone una questione politica ma da una Giunta a cui la cultura sta a cuore mi aspetto scelte coraggiose.
Fabrizio
10 giugno 2021 15:44
Non stupiamoci poi se da Cremona scomparirà qualsiasi forma di imprenditorialità, rimarrà la capitale della mucca per la provincia ed esempio di degrado in città.
Bonini
12 giugno 2021 15:05
La prima cosa che è stata fatta in modo assolutamente senza controlli è stato eliminare gli albri che erano bellissimi , rigogliosi e fonte di profumi (alcuni erano con fiori viola uguali a quelli che c'erano ai giardini pubblici), pini ,magnolia senza che nessuno alzasse il dito. Ricordo che c'era stato un progetto del ing. Carutti che destinava l'area ad un'area verdi , passeggio e circolo per pensionati con possibilità di bas e gioco di carte...
Evviva la svolta ecologica con altri parcheggi e supermercati. Una vergogna
E:Bonini
Massimo
13 giugno 2021 07:16
Basta supermercati!!!!!!
Favoriamo il verde pubblico.