3 gennaio 2023

Quelle 28 lettere di Ratzinger scritte a Lorenzo Pellegrini poeta di Capralba, l'ultima il 17 dicembre con gli auguri di Natale

Erano diventati amici di penna. Probabilmente anche qualcosa di più di questo. “Ratzinger mi ha scritto 28 volte in 22 anni: la prima è stata nel dicembre 2000, quand'era ancora cardinale; l'ultima lo scorso dicembre, per la precisione il 17, a pochi giorni dalla sua morte, per augurarmi buon Natale”. La primissima missiva a un grande della Terra Lorenzo Pellegrini, ex quadro d'azienda in pensione, residente a Capralba, poeta per diletto molto conosciuto e apprezzato in zona (ha pubblicato di recente il suo 20° libro, una fatica di cui va molto fiero: come i precedenti lo regalerà o accetterà offerte da devolvere in beneficenza), l'ha inviata a Giovanni Paolo II nel 1995. Da allora non ha più smesso. I destinatari della sua corrispondenza particolare sono pontefici e alti prelati, re e regine, capi di Stato italiani e stranieri, politici al culmine della carriera o finiti nella polvere. Tra loro c'era anche lui, Benedetto XVI.
Pellegrini controlla nell'archivio e fa due conti. “Dunque,,, da Ratzinger ho ricevuto una lettera da cardinale, 15 come Papa e 12 da quando è diventato Papa emerito”. La prima era autografa; invece le altre, come avviene sempre in questi casi, erano firmate dal suo segretario o da uno stretto collaboratore. “Gli ho mandato i miei saluti per Natale, a Pasqua, nei compleanni e in altre occasioni speciali. E lui puntualmente mi ha risposto ricambiando”. Ma c'è anche dell'altro, qualcosa di strettamente personale. “Era verso la fine del 2014: mi sono rivolto a Benedetto, sempre per iscritto, chiedendogli di pregare per una mia questione familiare. Ha assicurato la sua intercessione. Dopo qualche mese quel problema si è risolto. Penso anche per le sue preghiere. Uno è libero di crederci o no, io ci credo. L'ho ringraziato informandolo che la cosa si era sistemata e anche allora mi ha risposto allegando al testo un rosario e una medaglia con la sua effige”.
Pellegrini ha avuto la fortuna di vedere da vicino Benedetto XVI. “Per festeggiare il 25° anniversario di matrimonio chiesi di partecipare all'udienza nella sala Nervi di Giovanni Paolo II, che però poco dopo morì. Dal Vaticano mi telefonarono se ero interessato ad essere presente alla prima prima udienza del suo successore. Ossia, Ratzinger. Ovviamente, dissi di sì e andai a Roma con mia moglie. Un momento indimenticabile, un vero piacere”.
Su Facebook Pellegrini ha commentato: 'Ci ha lasciati il Papa conservatore che ha rivoluzionato la Chiesa. Riposa in pace Santo Padre Benedetto XVI'. E ora. guardando le sue 28 lettere sparse sul tavolo, si chiede: “Chi era per me? Una persona molto vicina alla mia famiglia”. Lorenzo è in corrispondenza anche con l'arcivescovo-segretario Georg Ganswein, rimasto accanto a Ratzinger sino all'ultimo.
Il postino, intanto, continua a suonare quasi ogni giorno alla villetta di via Piave. “L'anno scorso ho spedito 220 lettere ai grandi della Terra, 160 le risposte. Tra le ultime quelle del presidente del Cile, Gabriel Boric, e del Parlamento europeo, Roberta Metsola. Il perché di questa strana passione? A volte me lo domando anch'io. Per me scrivere è gratificante. Mi chiudo nel mio studio, accendo la musica e comincio”. Tra i destinatari dei suoi messaggi c'è stato anche Giovanni Paolo e c'è Francesco. “Mi sono arrivate 22 lettere dall'uno e altrettante, sinora, dall'altro”. Anche loro, come Benedetto, amici di penna del poeta di Capralba.

Gilberto Bazoli


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commenti


Giovanni

3 gennaio 2023 21:03

Complimenti a Lorenzo,non è da tutti riuscire ad avere questi contatti.