Questa mattina sessanta automobili d’epoca hanno passato il severo esame dell’ente certificatore ASI
Il claim dell’Automotoclub Storico Italiano – di cui il CAVEC fa parte - è “Inseguiamo emozioni, certifichiamo passioni”. Un richiamo evidente a come - per il Codice della Strada - ASI sia un ente certificatore riconosciuto dallo Stato. Asi, insomma, documenta che un’auto o una motocicletta del passato sono originali e ben conservate o restaurate. Una dichiarazione che avviene dopo una attenta ispezione del veicolo da parte di commissari esperti. Grazie al CAVEC, questa mattina, una “sessione di esame” si è tenuta a Cremona, presso la Concessionaria Carulli. Una sessantina i mezzi presentati, capaci di descrivere tutta (o quasi) la storia dell’automobile. Il veicolo più datato è una MG PA, agile spider inglese degli anni Trenta, i più “recenti” sono le youngtimer che hanno appena superato i vent’anni di anzianità (il periodo minimo per ottenere la certificazione di storicità). Ci sono le utilitarie, come la intramontabile Fiat 500, la 127 o la Uno e le “supercar”. Tra queste ultime meritano un accenno una Ferrari 355 Berlinetta o una potentissima Lamborghini Diablo. Tantissime anche le Porsche, in tutte le versioni. Tra le auto più particolari, guardate con una attenzione particolare dalla commissione, una “rarissima” Fiat 1500 carrozzeria Colli, una “barchetta” costruita per la Mille Miglia sul finire degli anni Trenta. Si tratta di una due posti dalla linea leggera e filante, tanto elegante quanto sportiva. Ugualmente bella la Giulia SS disegnata da Bertone seguendo arditi principi aerodinamici che le conferiscono uno stile unico. “Ormai da anni organizziamo una seduta d’omologazione - commenta soddisfatto il presidente del CAVEC Claudio Pugnoli -. Questa mattina circa la metà dei mezzi presentati era dei nostri soci. Un risultato reso possibile anche dalla competenza dei nostri commissari tecnici auto. A Guido Barbieri, Francesco Ceretti, Claudio Mori, Mario Scala e Gabriele Pizzelli rinnovo la mia gratitudine. Con il loro impegno accompagnano tutti gli iscritti nei percorsi di certificazione, così come nell’eseguire un corretto restauro. La loro competenza e disponibilità è un valore aggiunto importante per tutto il club”. Grande apprezzamento anche per l’Asi. “Per la seduta – continua Pugnoli – è arrivata una commissione di super esperti guidata dal presidente Vittorio Valbonesi. È stato un onore poterli ospitare all’interno di una realtà, come la concessionaria Carulli, fondata nel 1905, che rappresenta, per la nostra città la storia stessa dell’automobile”. “Certificare una vettura – conclude Pugnoli – è importante. Innanzitutto per poterle consentire di circolare senza incorrere in sanzioni. Inoltre dà accesso a vantaggi assicurativi e fiscali. Senza dimenticare che un mezzo con la “targa oro” (rilasciata a chi supera l’esame di originalità) accresce il valore del proprio veicolo. Infine, l’omologazione permette di partecipare agli eventi e ai raduni. Proprio per questo offriamo la nostra disponibilità a tutti gli appassionati del territorio”.
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