Rapporti difficili con la madre aggravati da questioni economiche. Per questo Younes El Yassire avrebbe ucciso Fatna a pugni e coltellate
Quando gli agenti lo hanno trovato, intorno alle 20,30, mentre vagava nel buio in via Mantova, all’incrocio con via Dell’Annona, Younes El Yassire, non ha opposto resistenza. Aveva ancora sé il giubbottino bianco con tracce ematiche, che dovranno essere poi verificate. Non è stato facile rintracciarlo: le segnalazioni anonime arrivate, una volta verificate, non erano risultate affidabili. Younes non aveva molti amici, ed aveva spento il suo telefono verso le 11,30, ma la descrizione fisica fatta dai vicini e dai gestori delle attività commerciali di via Panfilo Nuvolone, hanno consentito di identificarlo. Sul volto e sul corpo aveva ancora i segni della colluttazione e le nocche delle dita erano tumefatte. Gli agenti lo hanno trovato in evidente stato confusionale. In Questura si è avvalso della facoltà di non rispondere ed alle 23,50 è stato sottoposto a fermo indiziario di reato dalla polizia giudiziaria ed alle 3 condotto in carcere con l’accusa di omicidio aggravato.
Si è conclusa così la giornata di follia di Younes El Yassire, 35 anni, accusato di aver ucciso la madre Fatna Moukhrif, 54 anni, nell’appartamento al quinto piano di via Panfilo Nuvolone, 4, al quartiere Cambonino. Il capo della Squadra Mobile Marco Masia nel corso della conferenza stampa questa mattina in Questura ha voluto ringraziare tutti quanti si sono impegnati in questa lunga giornata: dal PM Milli, agli operatori del Pronto Soccorso, dai Vigili del Fuoco alla Polizia locale, Guardia di Finanza, il Comando provinciale dei Carabinieri con una collaborazione a 360°. Una giornata iniziata alle 13 con una telefonata del 118 alla sala operativa che segnalava un omicidio.
Sembrava una giornata normale, iniziata come tante: alle 7 il padre M’hammed era uscito con il proprio furgone per recarsi al mercato di San Daniele Po, ma poi aveva deciso di rientrare prima del solito. Quando sentiva arrivare il furgone Fatna apriva la porta, ma ieri non lo ha fatto. Sorpreso M’hammed ha bussato, poi ha inserito la chiave nella toppa ed è entrato nell’appartamento, ha raggiunto la camera da letto dove ha trovato il corpo della moglie sul letto con il volto tumefatto e diverse ferite inferte con un coltello da cucina al collo ed al viso. Due coltelli sono stati ritrovati nella camera da letto ed uno sul lavello della cucina. M’hammed si è precipitato sulle scale urlando e chiedendo aiuto. Sono stati proprio i vicini, sentendo le grida disperate, a chiamare il 118. Dopo aver riportato la calma nel palazzo sono iniziate le indagini, analizzando tutto il sistema di video sorveglianza cittadino, impegnando non meno di una quindicina di pattuglie della Polizia di Stato per tutta la giornata. Dalle 13 alle 2 di notte la Polizia scientifica di Cremona insieme al personale del Gabinetto regionale della Polizia scientifica di Milano hanno effettuato il sopralluogo all’interno dell’abitazione, in seguito sigillata e sottoposta a sequestro penale. Poi, nella notte, l’epilogo.
Younes El Yassire ha problemi psichiatrici. Non si sa attualmente quali siano le motivazioni del tragico gesto, ma di certo nell’ultimo periodo vi era stata un recrudescenza dell’atteggiamento aggressivo nei confronti delle madre, le liti si erano fatte frequenti, anche dovute a motivazioni economiche con la continua richiesta di soldi.
Le indagini sono ancora in corso. Younes ha precedenti per piccoli reati. Oggi verrà convalidato il fermo e nei prossimi giorni avverrà l’interrogatori odi garanzia.
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