20 novembre 2024

Recuperato il busto di Giuseppe Verdi rubato lo scorso agosto nell'ex ospedale di Villanova. La segnalazione fatta da un cittadino al 112 lo fa ritrovare in un canale a San Pedretto di Monticelli

C’erano volute le tranquille e afose notti ‘estate, rotte soltanto dal canto dei grilli e di qualche rana lungo i canali, in un periodo in cui notoriamente molte persone sono in villeggiatura, per far sparire il busto del maestro Giuseppe Verdi dall’ospedale a lui dedicato a Villanova sull’Arda. Ci sono volute poi le nebbie ed i primi freddi di un autunno avanzato che sta procedendo ad ampie falcate verso l’inverno per far ritrovare la scultura. Una vicenda a lieto fine, ma dai lati oscuri, quella del busto scomparso e ritrovato quattro mesi dopo. Ritrovamento che è avvenuto oggi, mercoledì 20 novembre, in un canale a San Pietro in Corte, “per gli amici” San Pedretto, frazione di Monticelli d’Ongina. E’ stato un passante a ritrovarlo, in un canale appunto, e subito, giustamente e diligentemente, ha avvertito il 112. Sul posto si sono precipitati i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Fiorenzuola d’Arda che hanno recuperato l’opera scultorea ed ora, dopo le formalità di rito, sarà riconsegnata all’Ausl di Piacenza che ne ha la proprietà, per poi essere riposizionata al suo posto, davanti all’ormai ex ospedale, dove si trovava dal 1913. Del furto si era dettagliatamente scritto nell’articolo che tutti trovate qui https://cremonasera.it/cronaca/povero-verdi-sparisce-anche-il-busto-del-maestro-di-fronte-all-ospedale-chiuso-a-lui-dedicato-e-da-lui-pagato-a-villanova-d-arda e non serve quindi ripetere cose già evidenziate. Ora sorgono tuttavia alcuni interrogativi di una vicenda avvolta dal giallo. Un vecchio e saggio adagio popolare, che affonda le sue radici nella notte dei tempi, ci ricorda che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Da Villanova a San Pedretto ci sono dieci chilometri, percorribilissimi in pochi minuti. E’ quindi un “delitto” o una “maldicenza” ipotizzare che il busto del maestro non sia mai andato troppo lontano e qualcuno, dopo essersi introdotto furtivamente nell’area dell’ospedale, lo abbia tenuto in casa in questi mesi? A quale scopo? Per farci cosa? Forse il busto era diventato troppo ingombrante, e troppo elevato era il rischio di finire in un bel sacco di guai, così da doversene liberare appena possibile? Nel canale non ci è finito da solo e non ci è rimasto quattro mesi senza che nessuno se ne accorgesse. E non si è nemmeno incamminato da solo, sospinto da qualche ectoplasma, finendo il proprio giro “turistico” nella bassa padana in un canale di campagna. Facciamola breve e diciamo che, in questi quattro mesi, con ogni probabilità non si è mai allontanato troppo dal luogo da cui era sparito: e, per la cronaca, ci sono telecamere che potrebbero aver inquadrato i mezzi in movimento, nelle scorse ore, lungo le strade tra Villanova e San Pedretto. Chi se ne è impossessato e crede di dormire oggi sonni tranquilli potrebbe anche aver fatto male i calcoli e trovarsi di fronte ad un problema che era, semplicemente, evitabilissimo: lasciando le cose al loro posto. Di certo, ed è bene fermarsi qui anche se ce ne sarebbero da scrivere, i titoli di vigliacco e di minus habens se li è guadagnati: sul campo o nel canale non importa. 

Eremita del Po

Paolo Panni


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti