22 marzo 2023

Riprendono le giornate di impianto alberi in Lombardia per ripristinare la biodiversità. Nei parchi regionali Oglio Sud e Oglio Nord nascono le nuove foreste

Due giornate aperte al pubblico lungo le sponde del fiume Oglio per piantare le prime centinaia di alberi dei nuovi boschi a tutela della biodiversità. La prima si terrà sabato 25 marzo a Pessina Cremonese, all’interno del Parco Oglio Sud, mentre la seconda vedrà interessato il Parco Oglio Nord, a Genivolta (CR) e Villachiara (BS). In entrambi i casi verranno messi a dimora salici, querce, olmi e carpini adottati sull’apposito portale wownature.eu da cittadini e aziende per ripristinare i boschi umidi in prossimità del fiume, danneggiati anche dalla recente siccità, e salvaguardarne gli habitat. Le giornate di impianto, con partenza alle 10.30, sono organizzate da Etifor, spin-off dell’Università di Padova, e rientrano nei progetti finanziati dal bando “Biodiversità e Clima (BioClima)” realizzato da Regione Lombardia con il sostegno di Fondazione Cariplo. 

L'iniziativa Bioclima, nata nel quadro del progetto LIFE GESTIRE 2020, tramite i fondi del Piano Lombardia, e lanciata lo scorso anno, mira a creare modelli di finanziamento pubblico-privato per catalizzare gli investimenti in progetti di conservazione della biodiversità e adattamento al cambiamento climatico nelle foreste e aree protette lombarde, contribuendo così a salvare 12 ecosistemi e 70 specie faunistiche.

“Questi primi interventi di riforestazione si inseriscono all’interno di un progetto di più ampio respiro – spiega Fabrizio Malaggi di Etifor, partner tecnico del bando - che prevede altre azioni fondamentali per salvaguardare questi territori, come ad esempio interventi di difesa idraulica, riqualificazione di lanche e mantenimento di specchi d’acqua, portando così beneficio non solo in ottica climatica, ma anche sul piano della tutela di habitat e specie faunistiche prioritarie a rischio, come la rana di Lataste”.

La Rana di Lataste (Rana latastei) è una specie endemica diffusa esclusivamente nella pianura padano-veneta e in alcune aree limitrofe, indicata come vulnerabile nelle “Liste Rosse” italiane dell’IUCN, l’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura. A renderla preziosa per il territorio non è solo la sua unicità, ma soprattutto la funzione che ricopre nell’equilibrio dell’intero ecosistema di cui fa parte: essendo preda di uccelli carnivori e piccoli mammiferi, svolge un ruolo cruciale nella catena alimentare. Per questo motivo la sua scomparsa potrebbe avere potenti effetti negativi su molte altre specie animali e vegetali. La popolazione di questo anfibio autoctono è complessivamente in declino a causa di alcune minacce: la scomparsa degli ultimi boschi umidi planiziali, l’introduzione di gamberi alloctoni ad opera dell’uomo, l’abbassamento del livello delle falde e, più in generale, l’inquinamento di acque e aria.

“E’ proprio questo tipo di bosco che intendiamo creare grazie al contributo non solo degli enti pubblici e delle aziende che hanno partecipato al bando – conclude Malaggi – ma soprattutto dei cittadini, che possono continuare ad adottare alberi per raggiungere l’obiettivo delle 18.000 nuove piante da mettere a dimora lungo l’Oglio, interessando entrambi i parchi regionali. Dopo questi primi eventi, il progetto prevede la realizzazione e il completamento degli interventi nei mesi successivi, nonché la certificazione degli impatti positivi. In questo senso, è fondamentale il lavoro di manutenzione e monitoraggio dei parchi e dei loro collaboratori, monitoraggio che include anche il “censimento al canto” per valutare la presenza e il numero di individui della rana di Lataste. Dopo l’estate, sono in previsione ulteriori eventi di impianto.” 

L’evento di impianto del 25 marzo prevede il ritrovo alle 10.30 in un punto di raccolta dei partecipanti, il parcheggio in via Pallavicini a Villarocca (CR), per poi spostarsi a piedi nel luogo di messa a dimora. L’1 aprile il ritrovo è previsto al parcheggio del Parco Oglio Nord a Genivolta (CR). Per entrambe le iniziative, in caso di pioggia, l’evento viene rimandato di 24 ore.


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commenti


Manuel

22 marzo 2023 17:53

L’iniziativa è, ovviamente, gradita: qualità ed origine delle essenze permettendo. Sarà un piccolo, ma importante, contributo alla realizzazione del faraonico piano di messa a dimora di 1000 miliardi di alberi nel prossimo decennio, suggerito e, auspichiamo, stimolato dai vari consessi internazionali al fine di contrastare il cambiamento climatico, come la perdita di biodiversità. La rana di Lataste (Rana latastei) e la più circoscritta cugina rana agile (Rana dalmatina) erano, solo pochi decenni fa, discretamente comuni in tutte le campagne nostrane (conosciute col nome dialettale di Campeer) poi il drammatico declino, che ha riguardato pressoché tutte le specie autoctone di anfibi e rettili. Alle minacce citate vanno aggiunte le spaventose e devastanti modificazioni ambientali, paesistiche e strutturali subite dalle nostre campagne e da tutti i nostri corpi idrici ancora negli ultimi due decenni ad opera di agricoltori e consorzi irrigui. Se non si vuol vedere questa macroscopica realtà (scrivo a cittadini e politici) è inutile sproloquiare di biodiversità: non salvi la rana di Lataste con un boschetto di un ettaro, estorto una tantum alla tecnologiche, dissennate, algidamente organizzate conduzioni agricole. Necessita che tutte le parti in causa facciano la loro parte e vengano formate, orientate verso il traguardo. Proprio per tale motivo mi ha fatto molta rabbia l’annientamento di quel micro cosmo rappresentato dal maturo filare di salici, prospiciente il colatore Morta, appena fuori Cremona, presso la ciclabile del Bosco e tollerato dall’amministrazione comunale.