Ripulite le fioriere di Corso Garibaldi e tolti i rifiuti sotto il ponte di Cremona. I Limpiadores sono instancabili e fanno un lavoro volontario da manuale
Vittime dell'incuria del sabato sera e durante la settimana di passanti maleducati. Le fioriere lungo Corso Campi alla stregua di bidoni dell'immondizia, all'interno delle quali vengono accumulati mozziconi di sigaretta, bicchieri usati, tovaglioli di carta e buste di vario genere. Certamente non un bel biglietto da visita per che attraversa una delle vie principali di Cremona, e allo stesso tempo un brutto spettacolo per chi ci passa davanti tutti i giorni.
Per fortuna il problema è stato risolto, ma il merito è solamente dei nostri soliti pulitori misteriosi: i Limpiadores de Estrellas. Anche se non si tratta di una delle opere ciclopiche che abbiamo imparato a conoscere, certamente si tratta di un contributo significativo al ripristino della bellezza di Cremona.
Proprio perché quello delle fioriere non è stata la loro opera più complessa, i meravigliosi volontari hanno deciso di tornare in campo per un secondo round. Sotto il ponte di Cremona i Limpiadores hanno ripulito parzialmente la zona, sistemando anche le fioriere che sono presenti.
Oltre al loro prezioso intervento hanno deciso di condividere anche una segnalazione: "Adesso bisognerebbe rimuovere la fioriera rotta, così come il terriccio che si è accumulato. È necessario rimuovere l'impalcatura inutilizzata e ridipingere i segnali rovinati dalle scritte". Il passaggio sotto il ponte non è una delle zone più allegre della cita, per questo i Limpiadores hanno lanciato la proposta: "Se ci fosse qualcuno disponibile sarebbe bello realizzare un murales a tema ambientaleche possa coprire quelli che già ci sono".
Non sappiamo esattamente chi siano questi volontari, ma dopo un colpo messo a segno lasciano sempre un biglietto da visita con su una firma che dice “Los limpiadores de estrellas”, letteralmente i pulitori di stelle. Forse, supponiamo, la scelta del nome deriva dal bellissimo fantasioso racconto del poeta argentino Julio Cortázar nella raccolta "La otra orilla" (L'altra riva) che narra appunto di questi fantastici pulitori celesti che liberano il cielo dalle scie degli aerei e da altre sporcizie che impediscono di vedere le stelle.
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