Seconda serata autunnale dello Stradivari Festival: lunedì 13 sarà protagonista il trio Capuçon, Soltani, Fujita con il Guarneri di Stern e lo Stradivari di Boccherini
Dopo la straordinaria serata di riapertura dello StradivariFESTIVAL 2025, che ha visto protagonista l’ensemble d’archi dei Berliner Philharmoniker, lunedì 13 ottobre alle ore 21 il palcoscenico dell’Auditorium Giovanni Arvedi ospiterà un nuovo, attesissimo appuntamento con la grande musica da camera.
Protagonista della serata sarà un trio d’eccezione, formato da tre dei solisti - e vincitori di concorsi - più affermati e ricercati della scena musicale internazionale: il violinista Renaud Capuçon (tornato a in Auditorium dopo oltre dieci anni di assenza dal panorama musicale cremonese), il violoncellista Kian Soltani e il pianista Mao Fujita (debuttanti in città).
Ad arricchire ulteriormente l’evento, il pubblico avrà l’opportunità unica di ascoltare due autentici tesori della liuteria cremonese: il Guarneri del Gesù “Panette”, strumento già appartenuto al leggendario Isaac Stern, e il violoncello Stradivari “London ex Boccherini” 1694, concesso in uso grazie alla generosa collaborazione della Beare's International Violin Society. Due strumenti appartenuti a musicisti che hanno segnato la storia della musica occidentale che daranno voce, con il loro timbro inconfondibile, a capolavori immortali della musica da camera.
Il programma propone due pagine tra le più significative e appassionanti del repertorio per trio con pianoforte.
Ad aprire il concerto sarà il Trio in La minore op. 50 di Pëtr Il'ič Čajkovskij, composto nel 1881 in memoria dell’amico e mentore Nikolaj Rubinštejn. L’opera, articolata in due ampi movimenti, si distingue per il suo slancio drammatico e per la forza emotiva che attraversa ogni sezione, culminando in un epilogo funebre di grande potenza espressiva. Si tratta di una composizione già nota al pubblico cremonese, eseguita anni fa nello stesso Auditorium da un trio guidato dal violinista Pavel Berman, in un’interpretazione rimasta nella memoria degli ascoltatori.
A seguire, verrà eseguito il celebre Trio in Re minore op. 49 di Felix Mendelssohn-Bartholdy, un’opera di grande equilibrio formale, melodicamente ispirata e tecnicamente brillante. Tra i momenti più poetici dell’intera serata spicca il secondo movimento, Andante con moto tranquillo, pervaso da un lirismo intimo e raffinato. Un trio che, nell'arco dei suoi quattro movimenti, mostra tutta la grazia e la sensibilità di Mendelssohn.
L'attesa sta per finire: si prospetta una serata imperdibile, che unirà la grande tradizione cameristica europea alla valorizzazione del patrimonio liutario cremonese, nel cuore della città che ha fatto della musica la sua identità.
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