16 marzo 2023

Solo il gattile blocca il progetto di recupero di San Benedetto per farne la sede dell'Archivio di Stato: il demanio vuole dalla Stauffer l'area totalmente libera

Solo il gattile sta bloccando il progetto per il recupero dell’ex monastero di san Benedetto per destinarlo a sede dell’Archivio di Stato e dell’Archivio diocesano, in vista della costituzione di un polo archivistico, accanto al polo universitario comprendente Santa Monica e l'ex caserma Manfredini. Il demanio statale, infatti, non accetta di interloquire con la fondazione Walter Stauffer, proprietaria dell’immobile, fino a quando nell’ex monastero saranno presenti i felini che, almeno in teoria, avrebbero dovuto traslocare già un anno fa. E questo rischia di vanificare gli sforzi fino ad ora compiuti, Soprintendenza in testa e fin dal 2018, per consentire il recupero del complesso a funzioni decisamente più consone. Per la sistemazione del nuovo gattile in via Brescia sono stati messi a bilancio dal Comune di Cremona 260 mila euro, sperando che i lavori possano iniziare nel 2023.

Attualmente per il recupero dell’ex monastero di San Benedetto, sono a disposizione della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Cremona Lodi Mantova poco più di 2 milioni di euro spalmabili su più anni, a cui se ne sono aggiunti recentemente altri 350 mila destinati ai beni demaniali. Certamente ce ne vorranno molti di più, ma conditio sine qua non è che la Stauffer doni l’ex monastero al demanio, disponibile ad accettare la donazione a condizione che l’area sia libera. Per quanto riguarda il monastero di San Benedetto firmando il rogito nella primavera del 2008 la Fondazione Walter Stauffer si era impegnata ad acquisire dal Demanio gli edifici da destinare alla Scuola di liuteria e College universitario ad un costo di acquisizione preventivato allora in 1.060.000 euro, ad assoggettarsi al vincolo di destinazione d'uso individuato nel piano di recupero finalizzato alla costituzione del parco dei Monasteri, dare attuazione all'intervento di recupero per quanto riguardava la Scuola di liuteria, stimato in 3.430.000 euro e dare corso alla progettazione architettonica preliminare, definitiva ed esecutiva dell'intervento di recupero dell'ex monastero di San Benedetto. Poi, in seguito alle modificazioni subite dal progetto originale del parco dei Monasteri ed al recupero di Santa Monica, le condizioni sono cambiate e l’ex monastero di san Benedetto è rimasto di fatto inutilizzato ed in precario stato di conservazione.

Il complesso è diviso in tre proprietà: la porzione a cui corrisponde la quasi interezza dell’edificio dell’antico monastero appartiene alla Fondazione Stauffer; il rimanente corpo della chiesa esterna e dell’ingresso, insieme al corpo più recente realizzato nella fase militare, è di proprietà del Demanio dello Stato; gli edifici esterni, sempre realizzati nella fase in cui l’area fu convertita a caserma, sono di pertinenza del Comune di Cremona. L’ex chiesa, dove è conservato lo splendido affresco di Angelo Massarotti, è una delle parti sicuramente più compromesse (leggi l’articolo). La mancanza di una visione strategica a scala urbana e il pessimo stato di conservazione, hanno contribuito negli anni scorsi a determinare l’abbandono dell’intero complesso. Nel 2021, per volontà della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Cremona Lodi Mantova, è stato elaborato il piano “MIC2021”, teso alla riqualificazione dell’area cremonese degli ex monasteri. Dal dialogo fra Soprintendenza, Comune di Cremona, Demanio dello Stato e Fondazione Stauffer è nato il progetto che prevede lo spostamento nel complesso della sezione cremonese dell’Archivio di Stato, attualmente collocata  in affitto nell’ex orfanotrofio Manini di via Porta Tintoria. 

Vale solo la pena ricordare che non è questa la prima volta che si parla di un trasferimento dell’Archivio di Stato in una sede più consona. Nel dicembre del 1999 il dicastero delle Finanze, dopo averne iniziato il recupero per ricavarvi la sede dell’ufficio del territorio, comprendente l’ufficio tecnico erariale, l’ufficio del demanio e la conservatoria dei registri immobiliari, aveva disposto il trasferimento dell’ex caserma La Marmora al Ministero per i beni culturali perchè ne facesse la nuova sede dell’Archivio di Stato di Cremona. Poi è accaduto che il Ministero per i beni e le attività culturali, vista la scarsità dei fondi che aveva disposizione, aveva deciso di disfarsi di tutti quegli edifici di cui a suo tempo aveva chiesto la disponibilità, ma per i quali non vi era ancora un progetto definitivo di recupero. Tra questi vi era appunto l'ex caserma La Marmora che, dopo un interesse durato almeno una ventina d'anni, al punto da far ben sperare nella soluzione di un problema che si trascinava ormai da tempo, è tornata ad arricchire il campionario delle svendite immobiliari del demanio statale. Per poterla valorizzare il demanio aveva chiesto al Comune di Cremona una maggiore flessibilità nella destinazione dell'immobile. Peraltro, già nel nuovo Pgt era stata eliminata la funzione a servizi, in modo di dare una mano allo Stato nel rendere l'operazione più allettante. Adesso il suo destino potrebbe essere quello di diventare un polo commerciale in centro storico con relativo parcheggio, perchè investimenti Sgr, l'immobiliare della Cassa Depositi e Prestiti l'ha venduta sette anni fa a ‘Fondo investimenti per la valorizzazione-Comparto Extra’, un fondo immobiliare privato per una cifra di circa due milioni di euro. 

Fabrizio Loffi


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commenti


Daniro

19 marzo 2023 16:13

Ricordo che una delle caratteristiche del Piano del Parco dei Monasteri, funzioni a parte nel frattempo mutate, era quella di poter essere permeabile al pubblico, non solo alle utenze, che avrebbe potuto transitare all'interno utilizzando servizi comuni come il verde, alcuni chiostri e spazi di sosta. Era infatti previsto un percorso attraverso gli Antichi Conventi (che meritano sicuramente la massima apertura) che avrebbe messo in comunicazione la parte ovest del centro storico con il Parco del Po e del Morbasco, in particolare con la vasta area del Parco Urbano denominata Morbasco sud. Il Corpus Domini comunale purtroppo è fermo e San Benedetto è ancora bloccato ma spero che il progetto di permeabilità non vada perduto.