Stagione operistica con le mille sfumature dell'amore. Morì nel cremonese Giuditta Grisi la prima interprete di Romeo nei Capuleti e Montecchi di Bellini
Mille sfumature d’amore. Nelle sue declinazioni più forti come in quelle più dolci; toccando anche i toni allegri e sbarazzini del gioco della seduzione. E’ questo il ‘fil rouge’ della nuova stagione dell’Opera del Teatro Ponchielli di Cremona per questo anno di spettacoli 2024/2025.
Il sipario di alzerà ricordando l’idillio, terminato poi in lutto, tra il poeta Rodolfo e la ricamatrice di fiori Mimì e la tempestosa relazione tra Marcello e Musetta della Bohème di Giacomo Puccini (prima rappresentazione 1º febbraio 1896- Teatro Regio di Torino - libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica), di cui , in questo 2024, ricorre il centenario della morte. Opera percorsa, in tutto il suo dipanarsi, dai sentimenti della passione e della gelosia fino alla drammatica conclusione con la scomparsa di Mimì: uccisa dalla tubercolosi. Il lavoro pucciniano andrà in scena il 4 ottobre alle ore 20 e in replica il 5 ottobre alle ore 15.30.
Dai toni forti e perfino crudeli di amori soggiogati dal sentimento della gelosia, si passerà alle tinte leggere, fin quasi incipriate del secolo dei Lumi del Così fan tutte: ossia La scuola degli amanti (K 588); ultima opera della trilogia italiana firmata da Wolfgang Amadeus Mozart (prima rappresentazione 26 gennaio 1790, Teatro Burgtheater di Vienna – libretto di Lorenzo da Ponte). Il celeberrimo È la fede delle femmine/ Come l'araba fenice,/ Che vi sia ciascun lo dice,/ Dove sia nessun lo sa. E’ il manifesto del gioco delle coppie tra Ferrando e Guglielmo e le loro fidanzate Dorabella e Fiordiligi. Due donne tentate dalla passione dei loro amanti che, travestiti da albanesi, ne vogliono provare, fino in fondo, la costanza e l’attaccamento. Il tutto con la regia di Don Alfonso, filosofo cinico, che tenta di dimostrare come la fedeltà del sesso femminile possa durare come il battito d’ali di una farfalla. Le due cederanno alle lusinghe ma alla fine l’ordine prestabilito, prima dell’inganno, tornerà sovrano; nonostante i primordi di tumultuoso preromanticismo mozartiano che si affacciano qua e là tra parrucche e belletti. Il capolavoro del salisburghese sarà rappresentato il 27 ottobre, ore 21 e in replica il 3 novembre alle ore 15.30.
Con l’Andrea Chénier di Umberto Giordano (prima rappresentazione 28 marzo 1896 Teatro alla Scala di Milano - libretto di Luigi Illica) si ritorna nella grande Parigi. Quella crudele e sanguinaria del periodo del terrore giacobino. Dove uomini e donne finivano sul patibolo anche per un solo sospetto. Qui è meraviglioso l’amore estremo, gratuito di Maddalena per il suo Chénier. Un sentimento che va ben oltre la morte, quando insieme affronteranno la pena capitale, mano nella mano, sulla carretta dei condannati. Un amore sovrumano che spingerà Maddalena a sostituirsi ad un’altra prigioniera per condividere, con il suo uomo, gli ultimi istanti della vita e il passaggio nell’aldilà. Le rappresentazioni del capolavoro di Giordano sono previste il 29 novembre alle ore 20 e in replica il 1° dicembre, ore 15.30.
Passione. Tradimento. Amore filiale è il poderosissimo vortice che si innalza da Rigoletto di Giuseppe Verdi (prima rappresentazione 11 marzo 1851 Teatro La Fenice di Venezia - libretto di Francesco Maria Piave). Il melodramma, facente parte della cosiddetta ‘trilogia popolare’ verdiana, mette in luce la drammaticità del testo di un altro grande di Francia: lo scrittore e autore di teatro Victor Hugo. Un turbine dove si mescolano: la lussuria sfrenata e senza limiti del Duca di Mantova, ‘cacciatore’ seriale di giovani fanciulle. Il sentimento amoroso e ingenuo di Gilda per il Duca che le appare sotto le mentite spoglie dello studente Gualtier Maldé. La pietà di un padre, Rigoletto, verso la figlia disonorata. Le rappresentazioni di Rigoletto sono in programma il 12 dicembre, alle ore 20 e in replica il 14 dicembre, alle ore 15.30.
L’apoteosi dell’amore non poteva trovare sua degna conclusione con il dramma di sempre che ha coinvolto i due amanti per antonomasia: Romeo e Giulietta nella versione de I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini (prima rappresentazione 11 marzo 1830 teatro La Fenice, Venezia – libretto di Felice Romani). E su quest’opera c’è una storia che porta nelle nostre terre cremonesi. Giuditta Grisi, prima interprete soprano nel ruolo di Romeo (all’epoca anche personaggi maschili potevano essere affidati a voci femminili), nata a Milano nel 1805, si sposò con il conte Cristoforo Barni nel 1834. Sei anni dopo, spirò giovanissima come Romeo a soli 35 anni, a Robecco d’Oglio nelle sontuose stanze di Villa Barni Della Scala. Le messe in scena sono previste per il 31 gennaio 2025, ore 20 e in replica il 2 febbraio 2025, ore 15.30.
Al Ridotto del Ponchielli si svolgeranno poi gli incontri intitolati l’Opera si rivela. Della Bohème parlerà il professor Vincenzo Borghetti: il 29 settembre 2024 alle ore 11. Del Così fan tutte (ossia la scuola degli amanti) sarà relatore il professor Emanuele Senici: il 27 ottobre 2024, alle ore 11. Di Andrea Chénier terrà l’introduzione il professor Vincenzo Borghetti: il 24 novembre 2024, alle ore 11. A trattare di Rigoletto è stato chiamato il professor Emanuele Senici : l’8 dicembre, alle ore 11. I Capuleti e Montecchi saranno commentati ancora dal professor Vincenzo Borghetti: il 26 gennaio 2025, alle ore 11.
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