Stefania Bonaldi, cuore pulsante del Pd della Schlein: “Grazie Caritas e avanti tutta col centro d’accoglienza nel mio quartiere di Crema”
"Nei giorni scorsi ho raccolto questo volantino nella casella della posta, dove probabilmente giaceva da qualche giorno.
Da mesi non intervengo su questioni della città per non essere "di ingombro", ma questo pieghevole merita due parole, da semplice cittadina e abitante del quartiere di San Pietro, centro storico della città.
Dove, nei locali della parrocchia, Caritas e Diocesi hanno progettato di spostare il dormitorio, per il periodo invernale, e gli spazi della mensa e del centro diurno per persone senza fissa dimora. All’interno dell’edificio troverà spazio anche lo Sportello della Cooperativa Bessimo, aperto due sole mattine a settimana, da anni attivo in città, rivolto all'ascolto e aiuto di persone in condizioni di fragilità, con una specifica attenzione alle dipendenze. Servizi che sono da tempo in Via Civerchi, e che verranno spostati a 300 metri di distanza, in Via Borgo San Pietro, dopo una ristrutturazione.
Da un lato un progetto serio, gestito da realtà affidabili, con operatori qualificati, sul campo da diversi anni, spesso anche in partenariato con i Servizi Sociali del Comune di Crema, rivolto a situazioni di bisogno estremo e di marginalità, con competenza e umanità.
Dall'altro questo volantino, pieno di parole surreali, generate dal pregiudizio, che premurandosi di "evitare il contatto con persone non ancora formate", accusa la Diocesi di "stipare persone afflitte da problemi così gravi a ridosso dell'Istituto comprensivo Crema 1 e della stessa chiesa", che dipinge il quartiere di San Pietro come un piccolo Bronx, gia' penalizzato per "l'arrivo di persone con marcati problemi giudiziari, sorvegliati dalle o comunque ben noti alle forze dell'ordine", in una porzione urbana già "prossima a due luoghi - stazione e giardini - spesso teatro di episodi delittuosi". Con il rischio che non "potrà essere garantita la sicurezza - in particolare - dei fedeli che si recano in chiesa".
Insomma, uno scenario apocalittico che già oggi dovrebbe vederci uscire col giubbotto antiproiettile e il coltello fra i denti, viene da chiedersi come tante famiglie iscrivono ancora qui alle scuole elementari i propri figli.
Ripetute le accuse di una scelta operata da Caritas "per interessi economici", del resto è noto che il business dei senza fissa dimora e dei tossicodipendenti faccia gola a tanti, ovviamente edulcorato con la classica formula perbenista: la missione dell'accoglienza è sì "lodevole", ma dev'essere "bilanciata con altri valori, tra cui l'adeguatezza del contesto". In altre parole, la solita manfrina: bello accogliere, signori, ma alla larga, 'non vicino a casa mia, non nel mio giardino', con la scusa di tutelare i bambini che vanno a scuola e i fedeli che si recano a messa.
Non saprei dire se siamo innanzi a una commedia, perché i tratti che emergono sono così caricaturali da far persino sorridere, o a un dramma, perché dietro questo pieghevole in carta patinata, che non sarà nemmeno costato poco, ci sono persone in carne e ossa e vivere con questi gravami, con questo sguardo torvo e cinico sul mondo e sulle persone diverse, dev' essere davvero triste e faticoso.
Persone in carne ed ossa, gli anonimi autori di questo livoroso manifesto, esattamente come quelle che in questi spazi troveranno un riparo, un letto caldo d'inverno, un pasto decente, la possibilità di fare una doccia, un sorriso, dei presidi sanitari, due parole benevole.
"Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi”.
Le parole del Vangelo sono sconvolgenti per credenti e non credenti, potenti, dirette, crude nella loro essenzialità. E non ammettono giustificazioni o esimenti, chi le vuole interpretare, lo fa sempre per manipolarle e, in fin dei conti, depotenziarle.
Ebbene, mi chiedo, fedeli o laici che siano, a quale versione del Vangelo si siano ispirati questi maghi della sintassi e delle iperboli, a quale idea di società e di civile convivenza si appellino e soprattutto, visto che nemmeno hanno il coraggio di firmarsi, a nome di chi parlino e persino minaccino azioni di contrasto "con ogni mezzo a disposizione".
No, non parlano in mio nome, non nel nome dei tanti e tante del quartiere, della parrocchia, della città che credono nel valore dell'accoglienza e sosterranno chiunque si impegni, lontano o vicino, per tradurlo in opere e gesti concreti di solidarietà. Un incoraggiamento e un ringraziamento a Caritas per la scelta costante di stare dalla parte scomoda, quella degli ultimi, andate avanti!
Così posto’ via social l’ex sindachessa di Crema Stefania Bonaldi, cuore pulsante del nuovo Pd della segretaria Elly Schlein…
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