28 maggio 2024

Straordinaria donazione anonima arricchisce la storia della nobile famiglia Sommi Picenardi

La giornata di oggi segna un fondamentale punto di svolta per la realtà culturale cremonese ed in particolare per il Comune di Torre de' Picenardi. Un generoso ed anonimo donatore ha permesso di recuperare una parte interessante del nucleo della documentazione inerente l’importante famiglia Sommi Picenardi, conosciuta casata nobiliare lombarda presente nei secoli sul territorio e che ha lasciato considerevoli testimonianze della propria storia.

Un’operazione complessa resa possibile grazie alla collaborazione, impegno e dialogo costruttivo tra Comune di Torre de' Picenardi, in particolare nella figura dell’Assessore alla Cultura, Olivia Rosa Cabrini ed Archivio di Stato di Cremona con la Dott.ssa Valeria Leoni, sotto l’attenta lente della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Lombardia.

L’insieme documentale comprende materiale che, in origine, faceva parte dello straordinario archivio Sommi Picenardi ed era custodito nella maestosa Bibliopinacoteca, realizzata sui disegni dell’Architetto Luigi Voghera e per ordine di Don Serafino Sommi, presso Villa Sommi Picenardi, proprio nell’omonima Torre de’ Picenardi. Tale archivio, uno dei più significativi fondi di casati nobiliari del territorio, fu frutto del lavoro di catalogazione, inventariato e riorganizzazione del marchese Guido Sommi Picenardi (1839 – 1914), realizzato lungo un arco di tempo di decenni e diviso in varie parti nel secolo scorso.

Guido Sommi Picenardi fu una figura molto interessante per la cultura italiana. Nato a Cremona nel 1839 e deceduto a Torre de’ Picenardi il 23 giugno 1914, fu definito dalla storia come uno storico, un letterato ed un ricercatore di grande qualità. Uomo affascinante e conosciuto negli ambienti alla moda del tempo come un attraente e sofisticato dandy, tanto da spingere la pittrice polacca Tamara de Lempicka a fissare questo charm in un dipinto realizzato nel 1925. Guido Sommi Picenardi fu anche un musicista futurista e per un periodo amante della Lempicka.

Entrare nel mondo dei nobili Sommi Picenardi significa avere accesso ad uno scrigno prezioso, non solo di ricordi dal passato, ma di quella che era l’Italia dai gusti raffinati che progettava giardini come fossero opere d’arte e creava luoghi per custodire libri come templi in cui potesse regnare il rispetto per il silenzio ed il sapere. Fu proprio nel 1772 che i due fratelli Ottavio-Luigi e Giuseppe Picenardi, immersi nell’entusiasmo della loro giovinezza, decisero di realizzare un giardino che richiese ben quarant’anni di costosissimi ed ininterrotti lavori ed il risultato fu così straordinario che per lungo tempo si avvalse del titolo di uno dei più belli d’Italia. Proprio all’interno di questo contesto fiabesco era inserita la Bibliopinacoteca che conservava libri dal valore inestimabile. Oggi la realtà è mutata e grazie a questa importante donazione un tassello della storia ritrova la sua collocazione naturale.

Il materiale oggetto della donazione è costituito da un insieme di carte riguardanti epoche ed ambiti diversi della famiglia dei Sommi Picenardi inerenti, principalmente, la storia del casato, le proprietà, oltre a relazioni private dei membri della famiglia, un ritrovamento che, con orgoglio, possiamo dire che fa ritorno a casa – ci racconta Fabio Maruti, studioso e ricercatore di Torre de’ Picenardi – è stato un’operazione non facile, sono stati richiesti due anni di trattative, ma il lavoro di squadra ci ha permesso di riportare alla luce una documentazione che nemmeno si pensava potesse più esistere, si era data per persa. Oggi, un pezzo di Torre torna a casa”.

Va ricordato che per la volontà dei Marchesi Sommi Picenardi il nucleo principale dell’archivio di famiglia è custodito in deposito dal 1989 presso l’Archivio di Stato di Cremona. Se una parte del fondo documentale torna a Torre de’ Picenardi, dove verrà conservato presso la Biblioteca Comunale, oggi ospitata nell’antico edificio dell’Asilo Infantile locale, nato proprio grazie ad una donazione del passato della famiglia Sommi Picenardi, un secondo nucleo verrà depositato presso l’Archivio di Stato di Cremona a completamento della documentazione già presente.

I documenti dopo le indispensabili operazioni di inventariazione, descrizione e gli eventuali interventi di ristrutturazione saranno resi poi consultabili su richiesta di chi desidererà studiarli a partire dai prossimi mesi nelle rispettive sedi.

“Questa importante donazione ci rende molto felici ed orgogliosi per il lavoro realizzato ma, soprattutto, siamo contenti nel poter riconsegnare alla nostra Torre un tassello del suo passato - sottolinea l'Assessore alla Cultura del Comune di Torre de' Picenardi Oliva Rosa Cabrini – il mio più grande grazie va al nostro donatore che ha dimostrato grande sensibilità verso la nostra storia locale ma, anche, per la storia cremonese.  Torre de’ Picenardi non è solo un piccolo paese della provincia di Cremona, merita di essere messo in evidenza per il grande ruolo che culturalmente ha avuto in passato, un passato che non deve essere dimenticato ma valorizzato. Per la nostra comunità è senza dubbio uno dei momenti più importanti della cultura e della storia del nostro paese degli ultimi decenni”.

Soddisfatta del felice esito dell’operazione anche la direttrice dell’Archivio di Stato di Cremona Valeria Leoni: “Grazie all’acquisizione di queste carte che comprendono in particolare la ricca corrispondenza intrattenuta tra Guido Sommi Picenardi ed importanti personalità tra la seconda metà dell’Ottocento ed i primi anni del Novecento, il cospicuo, e già spesso consultato, fondo Sommi Picenardi, conservato presso il nostro Istituto, si arricchisce di una serie molto significativa”.

Nei prossimi mesi verranno organizzate congiuntamente con Archivio di Stato e Biblioteca Comunale di Torre de’ Picenardi alcune iniziative culturali per fare conoscere questo nuovo tassello riscoperto della storia locale cremonese.

Stratificazione di storie, oggetti e ricordi fissati sulla patina del tempo attendono ricercatori attenti capaci di far tornare alla luce gioielli preziosi.

Beatrice Ponzoni


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commenti


Ferrante

29 maggio 2024 12:39

Splendida notizia e complimenti a chi ha contribuito a questo importante risultato!!