15 settembre 2021

Tamoil, i dati forniti dall'Asl di Cremona sono insufficienti, è necessario riaprire lo studio epidemiologico

Si riapra lo studio epidemiologico compiuto sulla Tamoil di Cremona”. A chiederlo è Marco Degli Angeli, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle. Della vicenda Tamoil si è parlato oggi in una conferenza a Milano, alla presenza dello stesso Degli Angeli, del professor Paolo Ricci, ex direttore dell’Osservatorio epidemiologico di Cremona, dello scrittore Giulio Cavalli e del giornalista cremonese Simone Bacchetta.

Quanto è emerso quest’oggi - osserva Degli Angeli - dalla conferenza tenutasi a palazzo Pirelli con al centro il caso della ex raffineria cremonese non lascia spazio a dubbi sul fatto che sia necessario approfondire maggiormente la correlazione ambiente/stato di salute del nostro territorio”.

Gli elementi scientifici alla base del ragionamento del consigliere arrivano dalla testimonianza del professor Ricci, ex direttore dello studio epidemiologico di Cremona: “Lo studio portato avanti dall’Università di Milano - come ha illustrato Ricci -, presenta alcune criticità. Non tanto inerenti al modus lavorandi dell'istituto che ha seguito il progetto in mondo assolutamente rigoroso, ma quanto più inerenti ai dati di base insufficienti che l’ex Asl di Cremona ha fornito”.

Lo studio, secondo la logica dell’ex Asl, ha provato a dimostrare che se nessun lavoratore fosse risultato ammalato, allora nemmeno i cittadini più lontani dall’impianto potevano essersi ammalati. “Una logica - chiosa Ricci - completamente priva di fondamento. Infatti la popolazione lavorativa considerata non è confrontabile con la popolazione generale il cui stato di salute è tra l’altro influenzato da altri fattori che qui non sono stati presi in considerazione”.

In primo luogo, osserva il Movimento 5 Stelle, perché la coorte dei lavoratori, per di più solo maschile e formata da poco più di 800 dipendenti non differenziati secondo il ruolo (impiegati o operai), non solo è stata “spalmata” in un arco temporale di 40 anni senza nemmeno distinguere le mansioni, ma sono anche stati esclusi dalla coorte tutti i lavoratori delle ditte in appalto. “Così facendo - ha sottolineato Ricci - si creano le condizioni per una sottostima dei rischi riportati dai risultati”. In definitiva - concorda Degli Angeli - è stata creata un’uniformità irrealistica del dato, ossia si è in realtà creata un’ indubbia operazione di diluizione”.

Secondo Ricci, poi, i dati che l’Asl ha fornito non prendono in considerazione i malati, i fragili, i bambini e neppure donne: tutti soggetti che potenzialmente potrebbero risultare più ricettivi ad esposizioni inquinanti. "Manca inoltre il così detto periodo di latenza. Ossia - evidenzia Ricci - un periodo di osservazione sufficientemente valido per evidenziare l’insorgere di eventuali patologie, come ad esempio i mesoteliomi associati ad amianto, di cui tutte le raffinerie ne hanno fatto ampio utilizzo”.

Aggiunge Degli Angeli: “A fronte di quanto è stato detto, è mia intenzione sollecitare la riapertura di questo studio epidemiologico. Mi auguro lo studio venga curato in toto da Ats Valpadana così da poter curare nei minimi dettagli ogni singolo aspetto scientifico, storico e sociale”.

A evidenziare ulteriormente le problematiche è stato poi il giornalista Simone Bacchetta, che tramite il suo video documentario, “L’argentea città dalle torri metalliche”, ha testimoniato, ad esempio, l’ancora odierna contaminazione delle aree esterne alla ex raffineria e delle falde.

Conclude Degli Angeli: “A Cremona l’ambiente e la salute sono fortemente compromesse. Proprio per questo è mia intenzione presentare una interrogazione e farmi portavoce con Arpa, i sindaci dei comuni, la Provincia e Regione, affinché lo studio epidemiologico sulla Tamoil venga ripreso e concluso in modo puntuale, assieme al già avviato, ma mai completato e impantanato studio epidemiologico di Cremona. Oggi più che mai in fase di transizione energetica ed ecologica è importante confrontarsi in modo concreto e senza pregiudizi o ideologie sorpassate sul difficile equilibrio tra salute, ambiente e lavoro. Non bisogna nascondere la testa sotto la sabbia, ma affrontare la questione con serietà”.

Nella foto, Simone Bacchetta, Marco Degli Angeli, Giulio Cavalli e Paolo Ricci.


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