Tornano a suonare strumenti ed archetti del Monteverdi grazie ai Tecnici del Restauro di Cr.Forma
Il restauro e poi la musica. In un incontro tra giovani professionisti dell’arte e della cultura. Si può riassumere così l’iniziativa presentata questa mattina nel cortile di Palazzo Fodri dalla Scuola di Restauro del Centro professionale Cr.Forma.
Cinque strumenti e diciotto archetti di proprietà del Conservatorio Claudio Monteverdi di Cremona sono stati restaurati all’interno dei laboratori del percorso triennale di Tecnico del Restauro di strumenti musicali ad arco, pizzico e archetti di Cr.Forma e sono stati restituiti all’istituto musicale per poter essere di nuovo utilizzati. Si tratta di un violino e due violoncelli costruiti dalla Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona, di altri due violini e di ben diciotto archetti.
Sugli strumenti ad arco gli studenti del percorso di Tecnico del Restauro, accompagnati dai loro docenti, hanno eseguito interventi di riadesione di parti sconnesse, incollaggio di fessurazioni e fratturazioni, regolazioni della posizione delle tastiere. Gli archetti, invece, sono stati oggetto di rifacimento delle incrinature, sostituzione delle pelli e ricostruzione della fasciatura. Sette gli allievi Tecnici del restauro coinvolti (Amano Hitomi, Ikeyama Aruka, Lim Soyeon, Lucini Ofelia, Maracci Nicolò, Tursi Samuele Simone e Zanni Ludovico), di differenti nazionalità (Italia, Giappone e Corea), tre i docenti (i Maestri Bernard Neumann, Manuel Di Landa e Emilio Slaviero).
Presenti all’evento Paola Brugnoli, direttrice di Cr.Forma, Anne Colette Ricciardi, direttrice del Conservatorio, Marco Tomasoni, vicepresidente del Conservatorio e presidente della Consulta degli studenti.
“Oggi - è la dichiarazione della direttrice di Cr.Forma Paola Brugnoli - rappresentiamo una delle preziose sinergie che possono essere attivate tra le istituzioni del nostro territorio nell’ottica del rafforzamento di una filiera formativa unica in Italia. Come Cr.Forma, da anni, lavoriamo per offrire possibilità di percorsi di formazione professionale in grado di favorire l’occupabilità dei giovani in ambito culturale. Per questo continuiamo a coltivare sinergie con le istituzioni della filiera di Cremona, città delle musica (il Conservatorio, l’Università di Pavia, il Museo del Violino, il Comune di Cremona) e a collaborare su progetti di alto livello, quale il recente restauro degli strumenti dell’Ospedale della Pietà di Venezia. Per alimentare quella città creativa che ha un patrimonio immateriale e materiale che ci rende unici nel mondo”.
“Anni fa - ha spiegato Anne Colette Ricciardi, direttrice del Conservatorio Claudio Monteverdi - come Conservatorio abbiamo ereditato questi strumenti grazie ad un accordo con la Scuola internazionale di liuteria, strumenti di qualità e di varie misure, utilissimi agli allievi per il proprio percorso di studi. Questo patrimonio non si è disperso. Grazie alle capacità e alla disponibilità della Scuola di Restauro di Cr.Forma e alle sinergie del Distretto della liuteria, oggi questo patrimonio torna restaurato nelle mani dei nostri studenti per essere di nuovo suonato”.
Al termine della simbolica riconsegna, lo studente del Conservatorio Stefan Stancic ha fatto risuonare uno degli strumenti restaurati eseguendo il Presto della Prima Sonata per violino solo di Bach e il Capriccio n.20 di Paganini.
Un bellissimo incontro tra tecnica e musica, tra giovani restauratori e giovani musicisti, che lancia i nuovi corsi in partenza alla Scuola di Restauro di Cr.Forma e sostenuti all’interno del bando ‘Lombardia Plus’ di Regione Lombardia. Tra questi proprio, due importanti moduli sul restauro (Manutenzione conservativa di strumenti musicali ad arco, pizzico ed archetti e Restauro strumenti ad arco, pizzico ed archetti) e i corsi di Costruzione del violino moderno con il metodo classico cremonese, Laboratori di diagnostica per lo studio dei beni culturali e Operatore di biblioteca e catalogazione.
Informazioni sui corsi in partenza alla Scuola di Restauro di Cr.Forma sul sito scuoladirestaurocrforma.it.
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