28 giugno 2023

Ultimo giorno per la Benetton di corso Campi. Dopo dieci anni chiude anche questo negozio. La crisi profonda del centro città

Domani ultimo giorno per la Benetton in corso Campi. Da venerdì saracinesche definitivamente abbassate anche per questo negozio che da dieci anni accompagnava i cremonesi. Così è il terzo negozio con le vetrine spente nella antica "Strata Magna", prima del voltone di via Antico Rodano, di via Palestro e della curva a sinistra per corso Garibaldi.

"Preferisco non fare commenti - dice la titolare del negozio - il corso è lì da vedere. Cambio vita". Già, proprio gli ultimi tre negozi sul corso Campi hanno chiuso i battenti, segno di una crisi che sta colpendo i negozi al dettaglio ma che fa scappare anche le grandi catene. Una crisi brusca, forte e che si consuma in poco tempo. Pensate che solo 25 anni fa, il professor Gianfranco Taglietti, nel suo libro "Le strade di Cremona" così descriveva corso Campi. "E' il corso per eccellenza, su cui si affacciano i negozi più eleganti, con molte insegne di ditte prestigiose in campo nazionale e, addirittura, mondiale: è la strada più frequentata della città, meta del passeggio serale dei giovani e meno giovani..." Tanto è vero che il sindaco Renzo Zaffanella, quando si trattò di pedonalizzare il corso, sognava di farne la "rambla" di Cremona.

Purtroppo la crisi commerciale del centro città (e non solo) pare davvero inarrestabile. Il vicino corso Garibaldi ha una trentina di negozi chiusi, vetrine spente anche in molte strade laterali e in altre importanti strade cittadine (via 20 settembre, via Pietro Vacchelli, i corsi Mazzini e Matteotti e altri ancora). 

La scelta di favorire la Grande Distribuzione lungo la tangenziale (offrendo aria condizionata d'estate e caldo d'inverno, centinaia di parcheggi gratuiti, animazione) ha spinto i cremonesi lontano dal centro città e diventa sempre più difficile invertire la tendenza. Così il centro si anima soltanto con gli eventi o all'ora dell'aperitivo. 


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commenti


Giani

28 giugno 2023 13:23

In più mettiamoci un sindaco incapace di dare ossigeno al centro. Incapace non per mancanze personali intendiamoci, ma per sua volontà, non per niente ha sempre concesso permessi alla grande distribuzione senza logica. Inn via Castelleone un concentramento inopportuno per l'inquinamento, il traffico ed il bisogno reale. Intanto nei limiti di via Giordano intanto si costruisce l'ennesimo ecomostro rappresentato da una muraglia a servire l'ennesimo supermercato, di cui tutti sentivamo il bisogno. In parallelo in galleria in centro viene esposto una sorte d' opera poco d' arte a rappresentare un fiume po' che non ricorda il grande fiume e che non avrà, al solito, nessun ritorno. Non bastano le feste di salame, torrone e mostarda. Quelle sono buone per del turismo mordi e fuggi. Serve concretezza per riportare i cremonesi ed il commercio spicciolo TUTTO !
Crema su questo è una fucina d'avvenimenti, sentirà anche lei la crisi, ma non il bagno di sangue del capoluogo di provincia.
Manca meno d'un anno alla fine del mandato, l'ultimo, d'un sindaco che non lascerà il ricordo. Comincino a pensare concretamente ad un rilancio del centro cittadino, volti nuovi e non lobbyzzati !

Daniela Nesi

28 giugno 2023 15:00

Da Bodini in poi è tutta una strada in discesa. Peccato....Cremona era proprio bella

Manuel

28 giugno 2023 18:57

Che ne abbiano combinate parecchie, d’accordo, ma non scherzavano manco prima. Una per tutte, la demolizione delle mura. Come sosteneva Garioni, da secoli demoliamo la memoria: il brutto sta nell’incapacità di imparare.