27 settembre 2023

Un architetto cremasco al capezzale della controfacciata di Santa Maria del Fiore: un'altra sfida per Marco Ermentini, il fondatore del "restauro timido"

Un architetto cremasco al capezzale di Santa Maria del Fiore, il duomo di Firenze ammalato e bisognoso di un intervento adeguato, ma che al contempo sia rispettoso della storia e  della complessità dell’edificio, vero palinsesto del Rinascimento fiorentino. Per Marco Ermentini, teorico del “restauro timido”, una nuova sfida. La controfacciata della Cattedrale è l’unico elemento che conservi ancora traccia del progetto originario di Arnolfo di Cambio, su cui si sono inseriti gli interventi di Niccolò di Pietro per la vetrata con l’Assunzione della Vergine disegnata da Lorenzo Ghiberti all’invio del XV secolo, l’orologio affrescato di Paolo Uccello della metà del Quattrocento, la grande lunetta trecentesca a mosaico con l’incoronazione di Maria di Gaddo Gaddi, l’affresco degli angeli musicanti di Santi di Tito verso la fine del Cinquecento e il monumento funebre del vescovo Antonio d’Orso del 1322. Ma, ad unire i vari elementi è purtroppo il quadro fessurativo sulla superficie di pietraforte. L’incarico per il restauro è stato conferito ad Ermentini dall’Opera di santa Maria del Fiore nei giorni scorsi in seguito alla partecipazione ad un concorso ad inviti, e l’architetto cremasco ha costituito, in vista della presentazione del progetto esecutivo prevista nel prossimo febbraio, un’equipe formata da Guido Botticelli, maestro restauratore di affreschi e dipinti murali già all’opera tra il 1993 ed il 1998 sul ciclo di affreschi del Pordenone e Boccaccio Boccaccino del Duomo di Cremona, Paolo Gasparoli, docente di Tecnologia dell’Architettura al Politecnico di Milano, e Mauro Matteini, esperto chimico ed ex direttore dell’Opificio delle Pietre Dure. La prossima settimana il gruppo sarà al lavoro nel duomo fiorentino per svolgere analisi più approfondite sui materiali e verificare sul campo la possibilità di realizzare un ponteggio innovativo che consenta ai visitatori la visione della controfacciata anche durante le fasi del restauro.

Architetto, fondatore della Shy Architecture Association che raggruppa il movimento per l'architettura timida, Marco Ermentini  ha al suo attivo azioni provocatorie (l'invenzione del miracoloso farmaco Timidina) e ironiche (la patente a punti per il restauro). Lavora nello studio di architettura fondato dal padre Beppe sessant'anni fa "Ermentini Architetti" dove si sperimenta un'architettura attenta alle persone e alle cose. Ha scritto più di recente: Restauro timido, architettura affetto gioco (2007), Architettura Timida piccola enciclopedia del dubbio (2010), Esercizi di astinenza (2011), La piuma blu abecedario dei luoghi silenti (2013), la vita dei tetti e il castello Visconteo di Pandino (2015). L'Enciclopedia Treccani nella IX appendice (2015) alla voce "conservazione" l'ha citato come ideatore del Restauro Timido. Renzo Piano l'ha nominato Tutor del gruppo G124 sulle periferie e la città che sarà. Dal 1952 ad oggi lo studio vanta oltre 200 lavori di costruzione e restauro su molteplici tipologie di edifici (chiese, castelli, palazzi, musei). Nel 1996 ha vinto il premio “Assisi per il restauro” per l’intervento sul campanile del Duomo di Crema e nel 2012 il Premio Internazionale “Domus Restauro e Conservazione Fassa Bortolo” con la Chiesa di S. Maria in Bressanoro di Castelleone. Presso il Castello Visconteo di Pandino, costruito nel XIV secolo, lo studio è intervenuto per la cura delle coperture riattivando in chiave contemporanea la tecnica tradizionale dei “Conciatetti”. Altri restauri timidi: il Castello di Cavernago del Sansovino, Villa Emo dello Scamozzi a Monselice e Villa Medici del Vascello a San Giovanni in Croce, dimora di Cecilia Gallerani tra il 1492 e il 1533, ritratta da Leonardo nel dipinto “Dama con l’ermellino”.


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commenti


Anna.maramotti

28 settembre 2023 12:03

C"è da aggiungere , a quanto riferito con grande precisione, che un restauro timido comporta competenze progettuali e conoscenze costruttive di rara maestria. Ebbene l'architetto Ermentini eccelle.