Un video straordinario, dietro il set del film Stradivari (1988): le strade, la gente, i cremonesi. Così il cinema riportò indietro Cremona di 300 anni
Il cartello posto all'ingresso di Piazza del Duomo avverte che nella zona è presente il divieto di transito ad esclusione dei pedoni e delle biciclette mentre in maniera surreale, a fianco del cartello, quattro figure vestite secondo la tradizione del XVII secolo aspettano di entrare in scena. Il terriccio che ricopre piazza del Duomo è anacronistico nel 1987-88 così come sono decisamente fuori luogo per la fine del 1600 i vestiti dei cittadini cremonesi assiepati dietro le transenne che circondano la Piazza. Una piccola scimmia e un pappagallo sembrano poco interessati alle cineprese poste vicino alla barca attraccata lungo il fiume Po dove, con una foschia tipicamente cremonese, il cast e i tecnici lavorano per ottenere il “ciak” sfruttando lo scorcio di città storicamente destinato alle canottieri. E' un film nel film quello che spunta dagli Archivi Luce, il film, quello vero, è il celebre “Stradivari” del 1988 girato in buona parte a Cremona, l'altro film, quello meno conosciuto ma forse più “reale” in quanto meno intaccato dalle esigenze del mondo della celluloide, è quello della città e dei suoi cittadini.
Tra comparse, curiosi o semplici passanti le telecamere non ufficiali inquadrano quella che è la vita dietro la cinepresa usata dal regista Giacomo Battiato che deve, invece, ripercorrere la vita del liutaio cremonese interpretato da Anthony Quinn. Una sorta di “Grande Fratello” sviluppato sul set di un film che fa vedere i volti a volte stanchi delle comparse cremonesi, una macchina da presa si sofferma su un bambino seduto vicino ad una signora sui gradini del Duomo, il ragazzino sembra l'unico interessato alle piccole discussioni che si formano tra gli addetti poco distanti. Una comparsa vestita come un frate fuma un sigaretta parlando con i suoi colleghi, le ragazze in costume d'epoca che circondano Stefania Sandrelli sembrano ipnotizzate dalla evidente bellezza della attrice italiana. Mentre una delle telecamere indugia su alcuni figuranti che riportano la piazza al 1600 una signora con una borsetta attraversa i portici del Duomo per far tornare subito la piazza e le immagini al 1988. Le voci in sottofondo sono quelle dei passanti o degli addetti, hanno diversi accenti, cremonese, romano, francese e inglese, il lavoro della troupe risuona fuori campo tramite consigli o ordini, Anthony Quinn firma autografi e discute con il regista nel suo italiano decisamente ben comprensibile. E' il vero film quello che si snocciola dietro le telecamere, quel film che fa capire e spiega il lavoro di decine di persone, di tecnici, di comparse tutti chiamati a portare indietro Cremona di quasi 300 anni, così come saranno loro a farla vedere sotto una luce totalmente differente. Le sequenze riprese “off set” aprono uno scorcio diverso e raccontano una storia diversa, molti dei protagonisti sembrano quasi consapevoli di essere sempre ripresi, ma restano nella loro parte, sono volti e persone di quel film che avrebbe girato in ogni angolo del mondo lasciando intravedere quella piazza in una rara bellezza. Da quelle immagini a volte sfuocate a volte traballanti nasce quel film che racconterà la storia di uno dei suoi personaggi più illustri di Cremona attraverso gli sguardi dei suoi futuri concittadini e gli angoli di Piazza del Duomo, una storia mai finita sulle riviste cinematografiche ma di certo non meno interessante di quella recitata da Anthony Quinn e Stefania Sandrelli.
La foto è di Giuseppe Muchetti
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commenti
Jeppetto
15 maggio 2022 18:15
Complimenti, sempre interessantissimi e significativi questi "passi indietro" nella storia di Cremona 👍👌