Una entusiasmante Mina in Jazz con Nicky Nicolai e Di Battista. Riaperto l'Auditorium, respirare musica fa bene all'anima
Per un artista, perdipiù non cremonese, omaggiare Mina nella sua città, deve essere un po’ come quando a Londra preparano ad un italiano un piatto di spaghetti al pomodoro: tutto può succedere. Quel che è successo all’Auditorium “G.Arvedi” in occasione dell’inaugurazione del CremonaJazz è proprio rappresentato da un piatto gustoso, profumato, ben condito, perfettamente al dente. Nicky Nicolai ha ammaliato la sala assieme allo Stefano Di Battista Quartet in un programma dedicato interamente alla tigre di Cremona.
In chiave Jazz sono stati eseguiti alcuni tra i più grandi successi della cantante cremonese, da “E se domani” a “Non gioco più” passando per “Citta Vuota” e nella primissima esecuzione di Nicolai “Dimmi che non vuoi morire”. Nicky Nicolai non ha bisogno di presentazioni, vanta partecipazioni televisive, ed al Festival di Sanremo. Forse non celebre come meriterebbe, del resto il jazz ha meno riflettori puntati rispetto ad altri generi più commerciali, la cantante ha saputo incantare la sala con interpretazioni graffianti, appassionate, cercando sempre lo sguardo di ogni singolo spettatore. Una voce calda, flessibile, con la quale ha dimostrato in serata di poter fare qualsiasi cosa senza mai perdere l’intonazione. Di assoluto livello l’ensemble, che ha trovato negli spazi improvvisativi uno sfogo virtuosistico in grado di chiamare sempre l’applauso. “Ripartire da Mina ha un forte valore simbolico - ha detto in apertura il direttore artistico del festival Roberto Codazzi - lei che insieme a Stradivari e Monteverdi è un caposaldo di questa città”. Contaminazioni, citazioni, durante questa serata abbiamo sentito una Mina “vestita di jazz”, eseguita con uno spirito che ricordava i tempi d’oro delle interpretazioni di Caterina Valente, qualche progressione evocativa dei Weather Report ed un nitido omaggio al “What a wonderful world” di Bob Thiele affidata al sassofonista Di Battista, altro grande protagonista virtuoso della serata con il suo suono brillante, cristallino, coinvolgente.
Anche il CremonaJazz ha aperto i battenti in una città sempre più portata alla ripresa, con un festival che promette di essere un punto di riferimento per gli amanti del jazz. È in serate come queste che, tutto sommato, ci rendiamo conto che ci si dimentica di avere addosso la mascherina. Respirare Musica fa bene alla salute, fa bene all’anima.
Le foto della serata sono di Danilo Codazzi
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commenti
Pietro Ferrari
6 giugno 2021 07:39
E così a Cremona siamo passati dalle canzoni di Mina, chi non si ricorda "le mille bolle blu" che volano, alle mille bollette blu che ballano