Vent'anni fa usciva "La febbre", il film di D'Alatri con Fabio Volo tutto girato a Cremona. La prima al Padus. Uno straordinario spot per la nostra città
Nei giorni scorsi è stato riproposto in televisione il film "La febbre" di Alessandro D'Alatri. Un film bellissimo nel quale viene esaltata la bellezza della nostra città e dei suo dintorni (il Po, le cascine). D'Altri, scomparso nel 2023, ha realizzato un vero e proprio inno alla città, con il suo fascino ma anche con i suoi difetti. Sono passati esattamente vent'anni, il 31 marzo 2005, da quando al cinema Padus di via del Vasto (un altro pezzo della vecchia Cremona scomparso) veniva proposta la prima nazionale del film di D'Alatri alla presenza del regista e di Fabio Volo. Per la sua realizzazione tutta la città è stata mobilitata, ricordiamo il gran daffare di Leonardo Caracciolo dal suo ufficio di via Beltrami, per trovare location, comparse, una banda che suonasse, attori, tecnici. Insomma un film davvero cremonese. Eppure la città era stata coinvolta tante volte nella realizzazione di film o sceneggiati (chissà se qualcuno vorrà riproporre "Cremona al cinema" per ripercorrere quando qui ci sono stati decine di set) ma questa volta era davvero "tutto nostro". E il film lo si potrebbe riproporre come uno spot per la nostra città. Ma come mai D'Alatri ha deciso di realizzare il suo film a Cremona? "“La prima volta che sono arrivato a Cremona era novembre (2003) e pioveva. Tra tutte le città che avevo visto è quella che mi ha tolto il respiro. La sua piazza è stato come lo sguardo di una donna affascinante. Ricordo che telefonai alla produzione al riparo della pioggia sotto il porticato della Cattedrale comunicando 'Questo film lo giriamo a Cremona'. Salii in macchina e tornai a Roma”. Così racconta il suo impatto con la città il regista Alessandro D'Alatri intenzionato a girare proprio qui il suo film “La febbre” dopo il grande successo di “Casomai”.
La produzione del film era di Rai Cinema e Rodeo drive con un grande Fabio Volo, Valeria Solarini, Vittorio Franceschini, Massimo Bagliani, Paolo Jannacci e Julie Depardieu. Con la partecipazione di Cochi Ponzoni e Arnoldo Foà. Tanti i cremonesi coinvolti a vario titolo e con gli attori Beppe Arena (interpreta il signor Fredoni), Jim Graziano Maglia (il sindaco di Cremona), Roberto Bona (Ferretti), Daniela Cinzia Coelli (Chiara), Roberta Taino (Giannini). E poi la straordinaria colonna sonora dei Negramaro con la canzone originaria "Mentre tutto scorre". Nel film spesso ci sono ricordi e modi di dire tipici di noi cremonesi.
Ma la protagonista del film è Cremona, città di provincia, bellissima ma anche capace di castrare le ambizioni dei giovani con la sua chiusura e la sua burocrazia (ovviamente il riferimento è all'Italia intera). Più che una commedia all'italiana, il film come ha raccontato D'Alatri è una commedia sull'Italia. La storia: Mario Bettini (Fabio Volo) è un geometra di provincia ricco di idee, entusiasta della vita con un sogno. Aprire un locale con i suoi amici. Viene assunto in Comune dove cerca di stare provvisoriamente in attesa del grande salto: ma la burocrazia, l'invidia, i mezzucci, la mediocrità, i trucchi e i sotterfugi mettono a rischio il sogno. Il sogno alla fine si realizza anche grazie all'amore e il talento ha la meglio sulla mediocrità.
Tutto il film è stato girato in città: in piazza del Comune con la banda avvolta nella nebbia (creata con i fumeogeni e dove compare Cochi Ponzoni nei panni del padre di Mario Bettini), le strade di Cremona dove Volo scorazza con il suo Ciao (“La scelta del Ciao è nata perchè non ho mai visto una città con così tanti motorini dello stesso modello come a Cremona”, ha detto D'Alatri), il palazzo comunale per la festa per il pensionamento del funzionario comunale girata nella sala della Consulta, la discarica di San Rocco, la Cattedrale, il Torrazzo, il funerale girato in via Sicardo (con il mezzo delle onoranza funebri Gadeschi), la stazione ferroviaria, il Palazzo Trecchi dove vennero ricostruiti gli uffici comunali così come a Palazzo Stanga, il Lungo Po, il cimitero, la discoteca nell'ex Centrale del Latte, la sala dei violini, le ex caserme e l'oratorio di Sant'Ilario, la campagna di Malagnino. Straodinarie le scene girate lungo il Po o l'Oglio con nugoli di zanzare, insieme a caldo e afa, che hanno messo in crisi attori e l'intera troupe.
Ma tutta Cremona è stata coinvolta: i dipendenti comunali, il coro Ponchielli Vertova diretto da Patrizia Bernelich, l'organista della Cattedrale Fausto Caporali, le bande di Pizzighettone, Vailate, Pandino, Agnadello, Canneto, Casaletto Ceredano, Corte dei Frati. Soresina, San Bassano e Trigolo.
Le foto sono tratte dal libro "La febbre" e sono di Gianfranco Mura e Fabio Volo al Padus da Cremona Palloza
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti
Jim Graziano Maglia
9 marzo 2025 12:23
Grazie Cremonasera! Ricordo bene quei giorni delle riprese,del clima effervescente e stimolante che regnava sul set.Per me fu e lo è
tuttora ,un 'onorato piacere' avervi partecipato ,ed essere stato scelto dal compianto regista D'Alatri che mi affidò il ruolo del Sindaco di Cremona, con tanto di fascia tricolore!Una significativa e formativa esperienza attoriale per me!Conobbi poi i vari prestigiosi interpreti partecipanti,ad iniziare dal mitico maestro Arnoldo Foà,Il dirompente Fabio Volo,la sensuale Valeria Solarino e tutti gli altri.Scoprii pure io una Città di Cremona, in parte sconosciuta, ma di strabiliante bellezza.Mi associo al fatto, come si dice nel qui presente articolo -ricordo,che Cremona fu omaggiata e valorizzata da D'Alatri nell'emozionante film La Febbre. Giorni indimenticabili e ricchi di fascino e di belle amicizie scaturite sul set.Grazie all'immemore D'Alatri e grazie ancora a Cremona sera e al Direttore Mario Silla autore dello stupendo articolo -ricordo.