Via Castelverde, un new jersey in plastica gettato nel canale e diventato "casa" per pesci e anguille. Recuperato-insieme ad altri rifiuti- dai Limpiadores (che hanno poi rimesso in libertà i pesci)
Un new jersey in plastica, la classica barriera di sicurezza stradale utilizzata per incanalare il traffico o delimitare aree, buttato nel fosso: a questo siamo arrivati. Chissà da dove arriva, di sicuro c'è che è stato rinvenuto all'interno del canale che affianca la strada bassa che va dal Cambonino a Castelverde. E come sempre, oltre a questo macroscopico rifiuto, l'intera zona era disseminata di spazzatura e rifiuti vari; come sempre ci hanno pensato i volontari a ripulire la zona e a recuperare il rifiuto ingombrante.
Nonostante la fitta nebbia, venerdì mattina i volontari del gruppo Los Limpiadores de Estrellas sono scesi in campo per raccogliere i rifiuti lungo la vita Castelverde e la via Erno. I rifiuti raccolti lungo sede stradale, lo spazio verde e i fossi, sono stati lasciati all'inizio della via Castelverde, dopo l'incrocio con via Alessandro Magnasco, per il ritiro che sarà effettuato da operatori di Aprica SpA.
Tra i rifiuti oltre alle lattine, le bottiglie, le plastiche di ogni tipo i volontari hanno recuperato anche il pesante manufatto in plastica abbandonato nel fosso. Nel pezzo, tirato su a fatica, si erano installati decine di pesciolini e anche una piccola anguilla che i volontari hanno rimesso nel loro habitat naturale. Malgrado la maleducazione imperante, di chi usa i corsi d'acqua come discariche, la natura miracolosamente riesce ancora a rigenerarsi. I volontari invitano i cittadini a vigilare e denunciare eventuali ulteriori abbandoni di rifiuti nell'ambiente.
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commenti
Pierpa
15 novembre 2025 15:56
La rieducazione di certi soggetti è impensabile. Fototrappole e multe (visto che i calci nel sedere non sono "etici")
Alessandro
15 novembre 2025 19:44
Potremmo sempre farli diventare etici per certe situazioni.
Michele de Crecchio
15 novembre 2025 23:12
La via Castelverde era, a mio personale parere, la più suggestiva tra le numerose arterie radiali che, uscite dalla città, si disperdevano nella campagna circostante. Tale via era quasi integralmente accompagnata da corsi d'acqua e da filari di vegetazione arborea che garantivano ai suoi lati un microclima particolarmente gradevole, godibile soprattutto nelle afose serate estive. Da alcuni anni non ho occasione di percorrere tale strada. Spero che il suo ambiente non sia stato alterato negli ultimi anni, come purtroppo è avvenuto in tante altre belle località del territorio cremonese.
Vanni
16 novembre 2025 09:25
Bisognerebbe sequestrare il libretto di circolazione della vettura