Via Postumia, il mistero del santuario scomparso di Castore e Polluce collocato lungo la strada a 17 chilometri da Cremona
Le ipotesi ricostruttive della via Postumia dedotte dalle fonti e dalle ricerche archeologiche, numerose e sviluppatesi per oltre due secoli ma poco unitarie e omogenee, non sono ancora riuscite a definirne il tracciato specie nell'area dove doveva sorgere il santuario di Castores.
La misurazione del terreno proposta nelle immagini allegate, unita a numerosissimi sopralluoghi sul terreno, specie nei quadranti più intatti della centuriazione triumvirale del 42-40 a.c. a sud di Piadena tra Recorfano e Voltido, cerca di fornire delle ipotesi di studio che potranno poi essere sviluppate dai tanti giovani studiosi che si cimentano nello studio della storia romana.
Il santuario dei gemelli Castore e Polluce, numi tutelari della famiglia del fondatore della lunga via che univa Genova ad Aquileja e poi si inoltrava su per l'altopiano ungherese sino a raggiungere l'attuale Budapest, Postumio, sorgeva 'a dodici miglia da Cremona' ci informa Tacito nelle sue Storie. Un veloce calcolo delle distanze romane, trasformando il miglio (mille passi) romano in km (1 miglio =1460 m) ci conduce esattamente alla metà (17,2 chilometri) della distanza tra Cremona e Bedriacum, la cittadina commerciale romana nei pressi dell'odierna Calvatone oggetto di continui scavi da parte dell'Università degli Studi di Milano.
L'antico mercato era un ponte sull'Oglio e luogo di incontro tra le valli abitate dai Camuni, i Celti Cenomani della bassa bresciana e gli Etruschi attestati nel mantovano, era a 17,25 km da Cremona, separati da poco più di 20 miglia romane (34 km). La distanza corrisponde a due miglia in più a quanto i legionari erano soliti percorrere in un giorno di cammino, ma il territorio pianeggiante potrebbe giustificare questa lieve differenza.
Proprio a metà del percorso a circa 17 chilometri di distanza da piazza Roma, dov'era molto probabilmente ubicato il Foro di Cremona, si trova il Santuario Maria Madre della Parola Divina, una grande chiesa in mezzo al nulla a fianco del canale della odierna Delmona che secondo le fonti risale al 1500. Proprio a metà del percorso da percorrere per chi transitava sulla via Postumia in entrambe le direzioni: il santuario dei castores era dunque non solo un tempio religioso ma un luogo di sosta lungo il tragitto. Probabilmente, così come attestato in altri templi dedicati ai gemelli divini, aveva una fonte o un pozzo dove attingere acqua fresca e un bosco sacro ed era accompagnato da una stazione di sosta, con locanda e stazione di cambio dei cavalli.
Ma nonostante le tracce che la via Postumia e la centuriazione ha lasciato nel territorio, ancora oggi ben visibili (nella foto la Postumia verso Verona), non esiste ancora oggi una localizzazione certa del suo tracciato, almeno per l'area che stiamo considerando. Sappiamo dalle fonti che tra Cremona e Bedriacum la via era innalzata da un argine ed era attraversata in almeno un punto da un canale di discreta portata e ai suoi lati scorrevano dei fossi ripidi. Forse il toponimo Fossa Guazzone lì nei pressi di dove Tacito descrive uno scontro tra soldati, è ciò che rimane di questo corso d'acqua oggi scomparso? E il corso d'acqua dove sorsero villaggi palafitticoli nella vicina Ognissanti, poco più a sud, era lo stesso citato da Tacito durante la vivida descrizione della seconda battaglia di Bedriacum conclusasi nell'ottobre del 69 d.c.?
E' seguendo queste indicazioni che è possibile trovare il santuario scomparso, testimone oggi muto da oltre 2000 anni di storia, ma capace di riacquistare l'uso della parola per raccontarci molto della cultura e delle tradizioni romane a Cremona.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti