Visita pastorale, a sant’Abbondio la conclusione con la benedizione del Vescovo al cinerario realizzato nel chiostro
«Ripartire, lasciandoci alle spalle in modo saggio e coraggioso gli ultimi due anni: è questo il desiderio di tutti noi». La visita pastorale di mons. Antonio Napolioni alla parrocchia di S. Abbondio, a Cremona, vissuta da venerdì 4 a domenica 6 febbraio, si è chiusa con questo forte messaggio di speranza. Durante la Messa conclusiva, infatti, il Vescovo ha sottolineato più volte come «la presenza di Gesù che cammina insieme a noi è fonte di fiducia per tutti».
Tra i momenti che hanno contrassegnato la chiusura della visita pastorale anche la benedizione, da parte del Vescovo, del cinerario posizionato nel corridoio del chiostro accanto alla chiesa: un luogo in cui i parrocchiani hanno la possibilità di conservare le ceneri dei propri cari restituendo un po’ di quella vicinanza cristiana tra vivi e morti che nel tempo si è persa. Se fino all’inizio dell’Ottocento, infatti, era normale che i morti venissero seppelliti in chiesa o nelle immediate vicinanze, in epoca napoleonica quest’usanza fu cancellata. Poiché da ormai diversi anni la Chiesa ha dichiarato lecita la pratica della cremazione, la Parrocchia ha ritenuto significativo mettere a disposizione alcuni spazi per la conservazione delle urne funerarie. Un servizio gratuito e mosso da una preoccupazione unicamente di tipo pastorale. La benedizione da parte del Vescovo è avvenuta a pochi giorni dall’approvazione, da parte della Commissione Ambiente del Comune di Cremona, della modifica al regolamento di Polizia cimiteriale che consente la conservazione delle urne contenente le ceneri di un defunto all’interno di appositi cinerari posti nei luoghi di culto, oltre che nel domicilio o nella residenza del famigliare affidatario, come disciplina la norma regionale.
La comunità guidata da don Andrea Foglia ha accolto Napolioni in una tre giorni ricca di incontri, «senza provare alcun tipo di ansia da prestazione – come ricordato dal parroco al termine della Messa – bensì vivendo con gratitudine e gioia il dono della presenza del nostro pastore in parrocchia». Il Vescovo ha avuto modo di incontrare bambini e ragazzi, adulti e famiglie, ascoltando, confrontandosi e provando, insieme ad essi, a tracciare nuovi spunti e nuove strade per ripartire. «È stato un vero momento di Chiesa – racconta don Foglia – in un clima di bellezza e autenticità».
Anche mons. Napolioni ha insistito sulla semplicità e profondità delle relazioni nella propria omelia, raccontando di aver incontrato «persone straordinarie che si sono sempre spese per il Signore, per la comunità. Quella che abbiamo condiviso è stata dunque una visita alla scoperta della vita, soprattutto quella più umile e nascosta». Chiaro, in questo senso, il riferimento del Vescovo agli incontri avuti, nel pomeriggio di venerdì 4 febbraio, con alcune famiglie e anziani della parrocchia, vissute con lo stile della benedizione delle case.
Suggestivo l’incontro del Vescovo con i bambini della scuola dell’infanzia “S. Abbondio”, seguito dalla visita alla scuola media “A. Campi”; così come quello presso la casa di cura Ancelle della Carità.
Anche la Parola è stata protagonista della Visita, con il momento dedicato all’ascolto e alla condivisione nella serata di venerdì, con l’appuntamento dedicato alle famiglie nel pomeriggio di sabato. «L’umiltà di Pietro – ha ribadito Napolioni nell’omelia di domenica – è un esempio di come sia possibile accogliere la Parola, di come si possa essere discepoli missionari, cioè capaci di prendere il largo insieme ai fratelli, alle altre parrocchie, alle associazioni della nostra città».
Nella serata di sabato 5 febbraio è invece stata riservata al gruppo adolescenti, i quali «hanno potuto confrontarsi con il Vescovo – come racconta il vicario, don Francesco Gandioli – riguardo al rapporto tra Chiesa e giovani, e da lui hanno ricevuto il vangelo, come strumento di discernimento e di crescita, personale e comunitaria».
Dopo la Messa nella chiesa di S. Siro, nella giornata di domenica, invece, spazio alle celebrazioni conclusive della visita, presiedute da mons. Napolioni. Tra le due Messe della mattina, quella delle 9.30 – con la partecipazione dei ragazzi del catechismo e del gruppo giovani, che ha animato la celebrazione – e quella delle 11, in diretta tv e sui canali social della Diocesi, il rito di benedizione del cinerario nel corridoio del chiostro accanto alla chiesa, «un segno che ci aiuta a celebrare lo sguardo di speranza e fede tipico dei cristiani», come ricordato dallo stesso Napolioni.
Tanta la gratitudine da parte della comunità di S. Abbondio e del parroco don Andrea Foglia che, riprendendo le parole che don Mazzolari usò, al termine della visita pastorale a Bozzolo, nei confronti dell’allora vescovo Cazzani, ha messo in luce la bellezza del rapporto paterno che si instaura tra un pastore e il suo gregge.
«Per riprendere davvero il nostro cammino, per ripartire, non ci resta che affidarci a Maria, con la consapevolezza che le pietre che formano la Santa Casa possono sostenerci ed accompagnarci sempre», ha concluso mons. Napolioni prima di recarsi a rendere omaggio alla Madonna Nera al termine della Messa.
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