Inaugurata alla Rocca di Fontanellato (PR) la mostra “Il Po e l’isola che non c’è più”
Fontanellato, paese di “bassa” pianura padana con le sue vaste coltivazioni estensive, i fontanili e le risorgive alimentati dalle acque sotterranee, dista appena 20 chilometri dal Po. Proprio all'acqua, al Grande Fiume – alle connessioni tra economia, politica, vita rurale delle genti, paesaggio - è dedicata la mostra “Il Po e l’isola che non c’è più: ingegneri idraulici, traversanti e pennelli tra Sacca di Colorno e Casalmaggiore” inaugurata oggi pomeriggio in Rocca Sanvitale (PR), corte rinascimentale ancora circondata dal fossato colmo d'acqua. Si tratta di una particolare mostra documentaria promossa da AIPo (Agenzia Interregionale per il fiume Po) e curata da Barbara Cattaneo, esposta per la prima volta nella sede centrale dell’Agenzia, a Parma, nella primavera 2022, che parla di storia, di acqua, dell’importanza dei territori fluviali da rispettare e valorizzare, con l'ospitalità e la collaborazione del Museo Rocca Sanvitale di Fontanellato ed il gratuito patrocinio del Comune di Fontanellato. “AIPo – ha sottolineato il direttore Gianluca Zanichelli – ha a cuore la storia e il ruolo nel territorio del fiume Po e ogni opportunità di promuoverne il valore è da cogliere anche per sensibilizzare le comunità su ciò che l’Agenzia sta facendo quotidianamente lungo l’asta del Grande Fiume. Ringrazio il Comune e Sindaco di Fontanellato che ci consentono questa ulteriore occasione in uno dei luoghi più suggestivi della pianura padana”. E da parte sua il Sindaco di Fontanellato Luigi Spinazzi evidenzia la rilevanza giocata dalle acque nella Bassa:“ Il rapporto della pianura con il fiume Po è assolutamente interdipendente ed è per questo che abbiamo accettato di buon grado questa partnership con AIPo che ci permette di arricchire nel prossimo mese il tour nel nostro comprensorio di un ulteriore valore aggiunto”. All’interno delle sale al piano terra saranno visibili al pubblico fedeli riproduzioni di preziosi documenti, conservati negli archivi storici e cartografici, tra cui quelli di AIPo, che narrano la trasformazione fisica ma anche politica dei territori del Po, nello specifico del tratto tra Sacca di Colorno e Casalmaggiore ove sorgeva un’isola, Isola Moreni, che non c’è più, o, per meglio dire, che oggi non è più un’isola. Una vicenda che modificò per sempre il corso del Grande Fiume.Isola Moreni ha un fascino tutto suo perché fu addirittura contesa tra il Ducato di Parma e il Regno Lombardo Veneto ed affiora, dai carteggi, anche il racconto di una sorta di “battaglia” combattuta attraverso la realizzazione di numerose opere idrauliche su entrambe le sponde del Grande Fiume, al fine di difendere i territori lungo il Po dalle alluvioni.
Oggi la Rocca Sanvitale di Fontanellato è proprio sede di quell'antico Ducato – che si è trasformato ed è diventato dal 1999 ad oggi rete turistica culturale Castelli del Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli con itinerari verso Reggio Emilia, Mantova e Cremona – come ad indicare una sorta di grande alleanza proprio oltre confine provinciale tra l'Emilia-Romagna con la Lombardia.
La storia di Isola Moreni, detta anche Moreni grande, è un intreccio di vicissitudini politiche ed economiche ma anche idrauliche. Grazie alle testimonianze pervenute da parte dell’ingegnere Giovanni Antonio Tadini, che nel settembre del 1804 ispezionò il Po tra Martignana e Casalmaggiore - in quanto inviato del Ministero dell’Interno della napoleonica Repubblica Italiana - sono state ricostruite le vicende intorno all’isola, nonché le storie di personaggi dalla fine del Settecento a inizio Ottocento.
Carteggi, relazioni tecniche, carte geografiche, leggi e opere stampate restituiscono oggi una storia interessante soprattutto per le scuole. Una serie di grandi pannelli con riproduzioni di antiche mappe ed immagini, ricostruzioni plastiche del fiume, un video e copie fotostatiche di documenti storici, consentono ai visitatori di compiere un piccolo viaggio in un passato che parla ancora adesso.
L’ingegnere Giovanni Antonio Tadini (1754-1830) divenne ispettore generale del Corpo degli Ingegneri di Acque e strade e la sua figura è stata al centro di due precedenti mostre organizzate nel suo paese di origine, Romano di Lombardia (BG).
La mostra sarà visitabile dal 18 marzo fino a metà aprile 2023 ed è inserita nel percorso di visita del Museo Rocca Sanvitale, tutti i giorni tranne il martedì. E’ possibile richiedere visite guidate per singoli o gruppi mentre le scuole possono concordare le visite con guida.
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