Egr. Sig. Direttore,
premesso che non ho potuto assistere all riunione tenutasi al Filo, essendo arrivato tardi ( quindi alcune risposte potrebbero essere già arrivate) a margine della diatriba sul costruendo nuovo ospedale vorrei esprimere alcuni dubbi :
1) la struttura del nostro nosocomio è stata accusata di non rispondere alle caratteristiche antisismiche e di dispersione energetica. Bene : esistono evidenze tecniche ( modelli matematici, calcoli, ecc.) corredati dai necessari rilievi - es. Prove penetrometriche o stratigrafie, ecc.- ) di attestazione di inidoneità sismica? E l'attestato di prestazione energetica ( la famosa APE per gli edifici civili ,industriali, ecc.) O qualche altra dimostrazione consimile?
2) come mai il nostro ospedale è dichiarato non idoneo e gli altri consimili ( Poma a Mantova, Spedali Civili a Brescia, per esempio, ecc.) costruiti all'incirca negli stessi anni e quindi con le stesse tecnologie/normative/ garanzie non sono oggetti di indagini da parte di Regione Lombardia sulla loro idoneità? Quanti ospedali e cliniche private supererebbero queste prove? Perché è stata presa di mira Cremona?
3) perché demolire la vecchia struttura? In caso di forte pandemia non potrebbe costituire un polmone di posti letto molto prezioso, magari con pochi adeguamenti?
4) qualcuno ricorda da chi ed in quale contesto partì l'iniziativa? e poi il sempre valido motto per capire le situazioni : " cui prodest ?" A chi giova?
5) siamo sicuri che le strutture destinate ad accogliere gli "ospedali di vicinato" ( qualche medico li ha già definiti cronicari) siano adeguate alle normative di cui sopra?
6) stiamo sempre e solo parlando della "scatola", ma sappiamo bene tutti che il problema vero è costituito dal "contenuto", cioè dal personale oggetto ormai da decenni ininterrottamente (a partire dal governo regionale Formigoni) oggetto di tagli, superlavoro con turni disumani, sottopagato, ecc. a cui non si vuol mettere mano.
Magari questi miei dubbi potrebbero già aver avuto risposte adeguate che mi sono sfuggite. Nel qual caso chiedo venia e mi cosparso il capo di cenere.
Tutto ciò senza voler avventurarsi in altri dubbi su una realtà sicuramente meno tecnica ma ben più prosaica e verosimile.
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