23 aprile 2024

Cda Padania Acque: tra Sindaci e Partiti

Il rinnovo del Cda di Padania Acque  vede i Sindaci delle  liste  civiche, effettivamente  tali,  ancora una volta  spettatori  sulle  indicazioni dei Partiti,   divisi  tra  chi  chiede il  rispetto della scadenza  e chi  invece  vuole rinviare le nomine a dopo le elezioni amministrative del 8-9 giugno.

Il ruolo delle forze politiche è  importante, ma  quando diventa strumentale e  prevaricante, non andrebbe  mai supinamente  assecondato  ma   contrastato,  avanzando  motivazioni  più  riflessive  e,  nel caso specifico,   rispondenti  alla salvaguardia delle prerogative   della  società partecipata.     

A questo proposito,  l’area omogenea cremasca, ormai riconosciuta a tutti i livelli provinciali,  potrebbe  essere determinante   sull’orientamento   da  assumere  nella   assemblea  già  convocata   da Padania Acque  per il  prossimo 9 maggio,   circa la elezione del  proprio consiglio di  amministrazione.

Una  posizione unitaria dei cremaschi che ribadisca in  premessa,  come  i  Sindaci attualmente  in  carica,  siano i più titolati  ad  esprimere un  giudizio sulla  attività  svolta in questi anni da  Padania  Acque  e quindi  sulla opportunità o meno di confermarne gli amministratori uscenti, gioverebbe alla discussione  anche  nelle aree del cremonese e del casalasco. 

Poiché  sugli  indirizzi societari,  sulla  competenza  e  disponibilità  degli  attuali amministratori, come  del  personale dipendente, esiste una generalizzata soddisfazione,   oggettivamente  pare  del   tutto  strumentale  il  rinvio   rinvio “ etico “  della  votazione,   a  favore  dei  futuri  sindaci.   

La normativa vigente sulle società in house ( legge Madia e Codice civile ),  in caso  di  mancato  rinnovo del Cda  alla  scadenza  naturale,   prevede  la  prorogatio  di  massimo  45 giorni,  nel  corso  dei  quali  si  possono  adottare  solo  atti di ordinaria amministrazione.

Tenuto conto dei tempi  burocratici necessari  per  gli  insediamenti   delle   nuove  amministrazioni  comunali,  non   pare proprio  molto  responsabile  rischiare   di   portare  alla  decadenza   il  Cda  in essere,   (con  le inevitabili  ripercussioni ed incertezze gestionali),  a causa  della  inosservanza   dei   termini  sopra  evidenziati. 

Chi  freme  per il  riequilibrio  della  rappresentanza   politica territoriale   negli   Enti   sovraccomunali,  attenda    pazientemente  i   risultati  elettorali   della   tornata amministrativa  2024,  e  più   motivatamente  punti  all’obiettivo  cominciando  dall’assetto  della  Amministrazione Provinciale,  da rinnovare entro il  prossimo mese di  settembre. 

 

Virginio Venturelli


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