5 Stelle in provincia contro Conte. 5S cremasco per il non voto. Degli Angeli no all'alleanza con il Pd. Luca Nolli: "Un partito che si allea con loro non è più il mio M5S". Tacchini: andrò a votare
Il Movimento 5 Stelle in provincia sembra spaccarsi girando le spalle a Conte. Il cremasco compatto, parte del cremonese e buona parte del Movimento nel Casalasco sarebbero pronti a disertare le urne. Dai commenti sui social e dalle prese di posizione una delle ragioni sarebbe la eventual mal digerita alleanza con il Pd che invece sembrerebbe nelle corde di Conte, come dimostrano le ultime elezioni regionali. Oggi infatti, dalle ore 10, fino alle ore 22 di domenica, si riaprono le votazioni dell'Assemblea costituente del Movimento 5 Stelle. La prima votazione, iniziata il 21 novembre scorso, si era chiusa domenica 24 novembre, e aveva decretato diverse novità, tra cui il superamento della figura del Garante, che ora ricopre il co-fondatore Beppe Grillo. Quella di oggi è una ripetizione del voto online sulle modifiche allo statuto pentastallato, dopo che il Garante Grillo ha chiesto formalmente ripetere la consultazione online, una possibilità prevista dalle regole del Movimento.
Ieri è arrivata la presa di posizione del M5S cremasco con un duro appello al non-voto contro i tradimenti originali del Movimento.
Ecco il documento.
"Il M5S Cremasco invita gli iscritti al Movimento 5 Stelle a non votare alla prossima consultazione per la modifica dello Statuto, comprendente l'eliminazione della figura del Garante fondatore Beppe Grillo e l'azzeramento del Comitato di Garanzia e del Collegio dei Probiviri, al cui interno sono presenti persone non gradite a Giuseppe Conte. La votazione, per essere valida, dovrà vedere la partecipazione del 50% + 1 degli iscritti, pena la mancata conferma di queste modifiche. Gli iscritti in qualche settimana sono passati da circa 170mila a circa 90mila... Ci si chiede come mai questo repulisti generale di persone considerate inattive (da chi? avvisate in quale modo? con quali tempistiche?). È importante che coloro che sono rimasti iscritti non votino alla consultazione prevista dal 5 all'8 dicembre. Un Movimento che rinuncia alla regola fondativa dei due mandati, abbandonandosi al professionismo della politica fine a sé stesso, che disconosce il proprio fondatore, che vuole stabilirsi definitivamente in un "campo", contraddicendo lo spirito post-ideologico con cui è nato il Movimento, può essere condivisibile o meno, ma di certo nulla ha a che fare con il Movimento Cinque Stelle fondato da Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo. Perché Conte e chi la pensa come lui non si creano un proprio partito, a cui augureremmo massima fortuna? Perché ci si ostina a voler mantenere quel simbolo, con le risorse economiche annesse? Serve far capire a Giuseppe Conte che alla storia del Movimento 5 stelle occorre portare rispetto. Per questo invitiamo tutti gli iscritti a non accedere alla piattaforma, in nessun modo, questo fine settimana per non permettere questo ulteriore sfregio al Movimento, alla sua natura e alla sua storia".
E i rappresentanti storici del Movimento nella nostra porovincia? Marco Degli Angeli, già consigliere regionale che rinunciò volontariamente alla ricandidatura e portavoce provinciale che poi si è dimesso per divergenze sulla linea del Movimento, non ha preso una posizione ufficiale sul voto pur dicendosi contrario alle proposte di Conte anche se pare non abbia nessuna intenzione di abbandonare la politica (anche perchè è stimato perfino dagli avversari per le sue lucide analisi). Ma con diversi interventi ha stigmatizzato come l'alleanza Pd-5Stelle non possa essere nelle corde del Movimento. Ieri ci ha inviato questa lettera.
Gentile direttore,
Santa Lucia, due anni fa, non solo arrivò in ritardo, ma in dono portò solo del carbone. Tanto, tanto carbone. Il 14 dicembre 2022 venne infatti 'stipulato' (per così dire) l'accordo tra M5s, Pd e altre forze del campo progressista a sostegno di Pierfrancesco Majorino. Un documento che, incredibile ma vero, venne spacciato per accordo, ma che non portava la firma di chi l'aveva sottoscritto. Un documento che prevedeva 5 obiettivi chiari e distintivi per offrire una nuova prospettiva alla Lombardia, da troppi lustri soffocata e infangata dalle giunte Formigoni, Maroni e Fontana. Il vero problema era che gli obiettivi erano veri ma l'alleanza un inganno.
Subito dopo l'ok all'accord tra PD e 5 Stelle, in perfetto stile cerchiobottista, ci fu la corsa dei dem a smentire o fare da pompieri sui rispettivi territori, per cercare di rassicurare le lobby di loro riferimento. In poche ore venne subito svelato l'inganno semantico e il raggiro politico nel confronto dei cittadini. Quel raggiro, politicamente parlando, che da mesi denunciavo quasi in solitaria e che cercavo di far emergere nel tentativo vano di presentare una proposta coerente, condivisa e trasparente ai lombardi.
Ci fu invece chi preferì trasformare le scorse elezioni in una sorta di prova generale di campo progressista e di bipolarismo costruito in laboratorio dalle segreterie di partito con la regia di pochi eletti e avvallato dalle segreterie romane. Anche il video messaggio di Giuseppe Conte prima della votazione online per l'approvazione o meno dell'accordo fu un endorsement senza se e senza ma a dire Sí all'accordo, replicando lo stesso atteggiamento che tenne da non iscritto al M5S, quando si espresse a favore della nascita del governo Draghi.
Quello presentato ai lombardi fu un accrocchio a cui non credeva nessuno, forgiato dal vecchio modo di fare politica, condito da una narrazione edulcorata, ma che non aveva gambe per camminare. Il risultato elettorale pessimo, inutile ripeterlo, fu la dimostrazione plastica del totale scollamento dalla realtà. Nessuno ne pagò le conseguenze politiche. La colpa come al solito venne data ai non votanti che "non ci hanno capito e che se ne fregano".
Andò a votare solo il 41,68% degli aventi diritto e fini 54% a 34%. Nonostante il disastro compiuto da Fontana nel periodo Covid, la svendita della sanità al mercato privato, la debacle ambientale e del traporto pubblico.
Ma cosa ne é stato di quell'impegno di lotta comune, preso davanti ai cittadini, promosso (ma non firmato) dal cosiddetto campo progressista? Andato in fumo e bruciato come carbone. Incenerito.
L'autostrada Cremona Mantova è ancora lì, come una spada di Damocle sulle nostre teste, ma il PD se ne sta zitto zitto, sornione, pronto a festeggiare in caso di realizzazione (tradendo uno dei cinque punti, ovvero il “privilegiare gli investimenti nella riqualificazione dell’esistente") e nel frattempo è protagonista di accordi interregionali con Fontana e Salvini per il completamento del Tibre. Dalle parti di Majorino and co. nessun sussulto nemmeno davanti alla notizia di qualche settimana fa, riguardante il revamping dell'inceneritore di Cremona. Eppure nell'accordo presentato ai cittadini si parlava di decommissioning degli impianti di incenerimento più vetusti ed inquinanti.
Per non parlare della timidezza Dem in merito delle autorizzazioni facili per impianti di biometano (in barba al rispetto di salute e ambiente) varate dalla giunta lombarda.
Stendo poi un velo pietoso sulla posizione tenuta sempre dai progressisti, di nome e non di fatto, sul nuovo ospedale del capoluogo. I fatti dimostrano che il bipolarismo non esiste, ed è solo una comoda narrazione per creare fazioni e agire da due fronti a favore di lobby e comitati d'affari. A distanza di due anni lo possiamo certificare: durante le regionali lombarde del febbraio 2023, andò in onda l'ennesima farsa del partito unico con la complicità di chi predicava di essere diverso, ma che si comportó come qualsiasi altro partito di estabilishment.
Due anni fa, il 58% dei lombardi lo aveva già capito.
Marco Degli Angeli
Sulla stessa linea sembra essere anche un 5 Stelle della prima ora in città, Luca Nolli, per cinque anni consigliere comunale. Così ha postato sul suo profilo social:" Ho avuto modo di conoscere bene i PiDdini nel consiglio comunale di Cremona. Un M5S che si allea con questa gente, non è più il mio M5S".
Paola Tacchini, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, andrà a votare decisa a restare nel Movimento pur nelle sue criticità. Così ha scritto sui social: "Sto leggendo di tutto e di più da persone che sento affini, da amici con i quali abbiamo fatto molte battaglie, c'è chi mi critica se voto un No e chi è profondamente deluso se voto un Sì. Eppure non sono una fan di nessuno e so cosa è la gratitudine. E leggo e mi sento affine a chi mi fa riflettere senza offendere. In tutta la mia vita (61 anni) da maggiorenne in poi ho sempre votato, elezioni, referendum, votazioni di classe con i figli piccoli, comitato di quartiere nel mio territorio, e soprattutto ho sempre votato sulle piattaforme del M5S. Avevo votato No a Draghi, ma ho perso, ed è stato per me come vedere un figlio che frequenta cattive compagnie. Ho votato con dei No anche stavolta. Giovedì 5, visto che lo statuto lo consente e il garante lo richiede, rivoterò, perché non vedo altra scelta, in questo momento della politica italiana, che rimanere con il Movimento 5 Stelle pur con le sue criticità".
Nelle foto il comizio a Crema di Beppe Grillo nel 2012 (Foto Giulio Giordano) e il Movimento per elezioni del 2019 a Cremona
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti
Tommaso
5 dicembre 2024 08:20
La polemica interna dei 5 stelle mi interessa poco. E credo che sia così per la maggioranza dei cittadini. È per questo motivo che faccio un applauso (e non è il primo) a Degli Angeli, che, invece di perdersi in diatribe interne, ha parlato di problemi concreti e tangibili con la solita lucidità Da apprezzare inoltre il fatto che, per primo sul nostro territorio, ha avuto il coraggio di prendere le distanze e denunciare pubblicamente , con trasparenzane senza silenzi omertosi e di comodo la deriva del Movimento 5 stelle verso l'establishment. Con le scorse regionali aveva visto giusto e anche le sue dimissioni da coordinatore provinciale dimostrano la sua coerenza. Le sue domande meriterebbero risposta e una giusta riflessione.
Tommaso
5 dicembre 2024 10:27
La politica..? Un circo imbarazzante…..
Antonio
5 dicembre 2024 10:40
Un partito che ormai non esiste più visti i numeri. Una sciagura in meno per l’Italia.
Alessandro F
5 dicembre 2024 16:53
Comunque vada il M5S è ormai finito. C'è chi l'ha capito e messo in evidenza da un bel po' con trasparenza e coraggio(Degli Angeli che, cosa rara, ha anche rinunciato a candidature e ruoli) e chi invece continua a sbatterci la testa, ma piano piano lo sta capendo. L'esperienza pentastellata ha molti aspetti e persone serie (nel Cremasco ricordo anche gli ottimi di Feo, Boldi e lo stesso Draghetti) che vanno salvate e che meritano spazio nel futuro politico. Io personalmente confido molto in un nuovo soggetto guidato da di Battista e spero che il buon Degli Angeli ne faccia parte e da lì faccia sentire la sua autorevole voce. Ne abbiamo tutti bisogno.
Manuel
5 dicembre 2024 17:09
Per Degli Angeli mi sono sperticato più volte, ma in questo caso non seguirò le iniziative, pur condividendo molte analisi. Non voterò, poiché non iscritto, ma voglio dare fiducia a Giuseppi, del quale il Movimento ha assai bisogno... forse, non solo il Movimento.
Staremo a vedere come finirà, ma si continuerà pure con simbolo nuovo, se necessario.
Degli Angeli continuerà a solcare le tempestose acque della politica, mi auguro e, magari, riuscirà a condurre battaglie insieme ad ex colleghi di partito.
Buona fortuna a tutti.