"Senti chi parla", l'attrice Chiara Tambani racconta il suo teatro. Continua il nostro percorso nel magico universo del teatro nel nostro territorio.
In viaggio, per cercare di capire come registi, attori e organizzatori di spettacoli hanno reagito a questa lunga chiusura, iniziata alla fine del febbraio 2020 e non ancora terminata, nonostante si stia cominciando a vedere un barlume di ripartenza, pur tra mille ostacoli, distanziamento, coprifuoco compresi. Alcuni dei primi spettacoli che hanno rivisto la luce del palcoscenico proprio in questi giorni, vedono il pubblico entusiasta sparire immediatamente in massa appena dopo i calorosi applausi finali, con un occhio all’orologio. Questa volta abbiamo incontrato Chiara Tambani, insegnante, attrice e autrice teatrale di Cremona.
Chiara ha iniziato a studiare recitazione nel 1998 e da allora si è sempre dedicata al teatro. Recita stabilmente nella compagnia “Senti Chi Parla”, fondata nel 2014 con gli attori Ivano Zambelli e Morena Mazzini, con l’obiettivo di diffondere la cultura teatrale proponendo pièces ironiche e brillanti, ma anche con profondi contenuti culturali e sociali. E’ autrice di monologhi, atti unici e commedie e i suoi testi sono rappresentati da diverse compagnie a livello nazionale.
“Durante il primo lockdown – esordisce Chiara – quello che ci ha costretti davvero a stare chiusi in casa, mi sono fermata necessariamente e ho iniziato a guardare tanti spettacoli teatrali, cercati e trovati con facilità, nelle teche della Rai ma anche su YouTube. Mi son rivista spettacoli meravigliosi del teatro classico, dall'Antigone di Sofocle, a Le supplici di Eschilo, poi tanto Shakespeare, un eccezionale Giardino dei ciliegi con la regia di Strehler; insomma son riuscita, nonostante il periodo e le tante difficoltà a perdermi nella bellezza. Ho riscoperto attrici come Valentina Cortese, Giulia Lazzarini, ho fatto nuove scoperte di altre grandissime attrici, come Lucilla Giagnoni che fa dei monologhi stupendi con dei testi di grandissima ispirazione, direi quasi mistica. Ho letto tanta poesia e ho conosciuto in particolare una straordinaria poetessa che è Mariangela Gualtieri”.
Insomma, Chiara, in questo lungo tempo, non si è fermata, anzi ha approfittato di questa strana pausa per ricaricarsi, per ritrovare dentro di sé la motivazione per cui prova un grande amore per il teatro.
“Sì, ho sempre amato il teatro – prosegue – perché credo che il teatro trasmetta tantissima umanità. Quando da spettatori vediamo un personaggio prendere vita sul palco, ci immedesimiamo, e anche se sappiamo che è finzione, questa finzione è talmente sentita da possedere un'anima che diventa verità: questa, credo sia la grande magia del teatro! E, da attrice, quando interpreti un personaggio, lo guardi con occhi nuovi, senza pregiudizi e cerchi davvero di metterti nei panni degli altri, non giudichi, piuttosto cerchi di capire, di comprendere; e se davvero tutti cercassimo di comprenderci un po' di più prima di giudicarci, forse anche questa società sarebbe sicuramente una società migliore. Guarda caso, infatti, in questa società il teatro ha veramente pochissimo spazio e molto probabilmente sono molto pochi quelli consapevoli dell'importanza culturale e sociale del teatro”.
Chiara, di cui si percepisce negli occhi come nella voce tutto il suo innamoramento per il teatro, ha, comunque, continuato a farlo il suo teatro, in modo particolare con il suo gruppo, “Senti chi parla”, insieme a Morena Mazzini e Ivano Zambelli. Erano già pronti nell’ottobre scorso a debuttare con “Pinocchio”, uno spettacolo per tutta la famiglia, quando c'è stato il secondo lockdown.
“A quel punto abbiamo sospeso tutto. Ma abbiamo continuato a provare – ci spiega Chiara Tambani – ciascuno a casa sua. E solo adesso stiamo ricominciando a provare in presenza, perché quest'estate torneremo sui palchi teatrali. In questo periodo mi sono dedicata anche alla poesia: son praticamente pronti due recital poetico teatrali, uno dedicato alle poesie di Mariangela Gualtieri e uno dedicato alle grandi figure femminili di Dante, quindi a Beatrice, Francesca, Piccarda e alla Vergine Maria. Sarò accompagnata dalla cantante bresciana Ivana Gatti e dal musicista Pierpaolo Vigolini con canzoni meravigliose di Battiato, cogliendo anche lo spunto per ricordarlo come grande maestro scomparso da poco, di De Andrè e di Giuni Russo”.
Lo spettacolo ha un titolo molto suggestivo: “Amor che nella mente mi ragiona” ed ha appena debuttato a Castelverde. Ma Chiara è anche scrittrice e autrice di testi teatrali e nel tempo del Covid non è rimasta a guardare dedicandosi alla creazione di un nuovo testo brillante.
“Sì, perché credo che il teatro sia un po' come la vita, c'è da ridere e c’è da piangere, da commuoversi e da riflettere, però anche un po' di sana leggerezza non guasta e quindi ho ultimato questo testo brillante che si chiama “Le mamme degli sposi”; si tratta di tre atti unici per due attrici che interpreto insieme a Letizia Bonventre, con cui recito anche nel Magico Elisir, spettacolo pensato per tutta la famiglia, che cominceremo a portare in giro, anche con la partecipazione di Ivano Zambelli. E’ uno spettacolo brillante e leggero, divertente, per trascorrere una serata in allegria”.
Questo, dunque, è stato un anno di reclusione ma anche di riflessioni, di approfondimenti e di tanto sentire.
“Sicuramente adesso – aggiunge l’attrice cremonese – siamo tutti molto più carichi, abbiamo tutti molta più voglia di ritornare in presenza, perché abbiamo capito quanto la presenza sia fondamentale. Lo streaming non può assolutamente sostituire il palcoscenico e le sale teatrali; certo, è stato un buono strumento in questi mesi che ha permesso alla cultura di entrare nelle case delle persone; sono state fatte delle buone operazioni in streaming e va tutto bene ed è tutto bello, ma adesso è necessario ritornare nelle strade, nelle piazze. A Cremona abbiamo appena partecipato anche ad un evento pubblico in piazza Stradivari, dove tanti artisti hanno deciso di dare il proprio contributo. E il mio desiderio sarebbe anche quello di tornare davvero a far rivivere il teatro negli angoli delle strade e nelle piazze, come nei locali, perché il teatro è della gente e per la gente. Spero che ci sia sempre maggiore sensibilità anche da parte delle amministrazioni, di chi davvero possiede i mezzi per organizzare spettacoli e festivals teatrali”.
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